venerdì 21 novembre 2014

Tutto quello che è scritto qui si intitola e si intitolerà "Testimonianze dalla vita" ed è e sarà un libro.

È  chiaro, non ho tempo per scrivere (almeno ora) e questo è il mio romanzo "Testimonianze dalla vita"  ed è già iniziato e prosegue... tra alti e bassi...
... e ad un certo punto mio padre è con me, va al bagno,  in un albergo,  poi c'è  la neve,  poi, c'è un po' di pioggia, ma di quella d'oggi,  con le sue pozze allagate... non so,  una cena in famiglia, la zia più zia, la nonna, l'unica che ho conosciuto e che non c'è più, un artista di strada che mi fa domande e mi chiede chi sono... la nonna, (manca un pezzo di sogno)... io capisco il mio simbolismo... sono incredibile io!  ora piango.... ... poi ecco sopraggiungere un mare sulla montagna e la montagna squarciarsi prima di me... in questa discesa....  gente,  mi guardo intorno,  non c'è nessuno... prendo il tablet e penso... si lo porto via ma si bagnerà non funzionerà più.... lo metto in tasca... dietro i pantaloni come un portafoglio,  non so se effettivamente c'entrerà e se l'acqua lo bagnerà.... cerco un appiglio?  entrare? un'auto,  una scala?  C'è solo il pomello del mio portone di casa proprio lì, su quel legno verde scrostato, ma comune, in questo incredibile scenario che è il paese, il mio paese e un paese qualunque fatto di case il cui ingresso è costituito solo dalla veranda della nonna trasformata in ogni veranda di ogni casa...  quel pomello, forse d'ottone, così bello, famigliare al tatto e grosso, solido, freddo ma conosciuto nella sua presa stabile, che sto per afferrare perché so che mi terrà.... nonostante tutto... mi terrà.... il rumore dell'acqua che sopraggiunge è un rumore bianco disumano e l'immagine della via che cade sotto le forze della natura è apocalittica,  spietata.  ... ed era solo un sogno... 

Nessun commento:

Posta un commento