martedì 28 settembre 2021

Bau bau

Il padrone che addomestica un cane, non sempre lo fa per amore. Spesso lo fa per necessità di convivenza, attraverso l'applicazione di regole ben precise. Un dispositivo identificativo, un bel libretto sanitario, un bel guinzaglio allungabile per portarlo a spasso. Se il cane si allontana troppo, il padrone blocca lo scorrimento e accorcia le distanze, se l'animaletto da addomesticare gli rompe le balle perché cammina troppo vicino, allenta la catena, ma mai lascia il guinzaglio. Quando è piccolo e scacazza ovunque, il "buon" padrone gli indica dove farla, quando il cucciolo cresce e l'ammaestratore cinofilo non ne può più di pulire, gli insegna a non farla in casa con una sonora botta di giornale, un biscottino se fa quel che si aspetta, niente museruola se non abbaia o non morde. Durante l'ora libera, se corre o prova ad allontanarsi troppo, il "buon" padrone passa al collare a strozzo, se diventa impegnativo, mangia troppo o è ineducabile lo abbandona a sé stesso, magari in strada. Quando invecchia (se ci arriva) lo porta in una pensione, ma se si ribella e gli morde lo rinchiude in un canile o lo sopprime. Inquietante, ma pratico. 

lunedì 27 settembre 2021

Dignità

“Se riesci a sentire fino in fondo che vale la pena conservare la propria condizione di esseri umani anche quando non ne sortisce alcun effetto pratico, sei riuscito a sconfiggerli.”

GEORGE ORWELL

domenica 26 settembre 2021

CambiaMente

19 settembre 2019
In molti detestano Greta perché dà un volto al senso di colpa collettivo che in ogni momento sollecita il dolore che ha tempi e fasi per la sua elaborazione.
1) negazione o rifiuto
2) rabbia
3) contrattazione o patteggiamento
4) depressione
5) accettazione.
Dopo esserci tappati le orecchie per non sentire, negando perfino l'evidenza, siamo alla seconda fase, quella della rabbia, in cui ce la prendiamo con gli altri, per placare la collera verso noi stessi, la nostra generazione e il nostro senso di impotenza. Poi arriverà la contrattazione... a cosa saremo disposti a rinunciare? A quale comodità? La rinuncia ci renderà insicuri, depressi, perché crederemo di essere  tornati indietro, ma alla fine dovremo per forza accettare il cambiamento e si sa, i cambiamenti fanno sempre paura! Sì, poi per carità... business is business, green economy, plagio, bla bla bla...ma insomma la posta in gioco è alta!

venerdì 24 settembre 2021

UniversalMente

Istruzione universitaria: conoscere quel tanto che basta, per apprendere ciò che è necessario a credere vero, ciò che si può sapere.

martedì 21 settembre 2021

Pop Corn

Il mais imbustato conosce solo la scatola e ciò che c'è dentro. Non può tornare ad essere pannocchia, ma neppure diventare Pop Corn. Eppure anche il mais prima o poi riesce a trasformarsi e ad uscire! Basta solo che riceva un po' di calore e sollecitazione!

domenica 19 settembre 2021

L'uomo o il suo pensiero?

Estratti di interviste e articoli di un controverso quanto preparato intellettuale, che ha chiuso la sua carriera nel 1994.

Gli italiani non imparano niente dalla Storia, anche perché non la sanno.

Ogni italiano è insieme furbo e fesso. L’italiano è furbissimo nella gestione dei suoi affari privati, può ricorrere a tutte le astuzie, è attento, è accorto, ed è assolutamente fesso nel non rendersi conto che se i suoi affari privati rimangono immessi in una società che non funziona – cioè dove gli interessi generali vengono trascurati e negletti – i suoi interessi privati finiscono col soffrirne e col condurlo al fallimento. Questo, a noi italiani, non entra in testa.

La corruzione non è soltanto nella politica: è nella società italiana! Noi italiani abbiamo sempre corrotto tutti! Tutti coloro che sono venuti in Italia a fare i padroni li abbiamo corrotti. Noi dobbiamo metterci in testa che la lotta alla corruzione la si fa in un modo solo: cambiando gli italiani, non cambiando le classi politiche. Le classi politiche, anche quelle nuove, si corrompono. È inevitabile.

Siamo un paese cattolico, che nella Provvidenza ci crede o almeno ne è affascinato. Il pericolo è questo: gli italiani sentendo aria di provvidenza sono sempre pronti a mettersi in fila speranzosi.

Tutta l’intellighenzia italiana ha una vecchia tradizione di servilità, com’è logico, perché si è sviluppata in un Paese analfabeta, per secoli e secoli analfabeta. Non avendo il lettore doveva per forza procurarsi il protettore. Scriveva per il protettore.

Quando si farà l’Europa unita; i francesi ci entreranno da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei.

In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?»

Noi italiani non crediamo in nulla e tanto meno nelle virtù che qualcuno ci attribuisce. Ma tra di esse ce n’è una nella quale riponiamo una fede incorruttibile: quella della nostra capacità di corrompere tutto.

Se c’è una caccia alle streghe, vado prima di tutto a sentire le ragioni delle streghe.

Nei grandi giornali di oggi chi comanda non è più nemmeno il direttore: è l’ufficio marketing.

È la solita bruciante delusione, questa nostra borghesia. Non cambia mai, è sempre la stessa: la più vile di tutto l’Occidente. Gente portata a correr dietro a chi alza la voce, a chi minaccia, al primo manganello che passa per la strada. Questo sono i nostri borghesi: tutti fascisti sotto il fascismo, poi tutti antifascisti fin dall’indomani.

Il fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In Italia, i regimi politici passano. I somari restano. Trionfanti.

Sono e rimango convinto che fin quando noi italiani ci affideremo soltanto alla Legge – o, come ora usa chiamarla, alle «regole» –, rimarremo quello che siamo, coi vizi che abbiamo, fra cui quello di accatastare regole su regole al solo scopo di metterle in contraddizione l’una con l’altra per poterle meglio evadere.

Che gli italiani siano capaci di emanare leggi di riforma, ci credo senz’altro. L’Italia è la più grande produttrice di regole, ognuna delle quali è una riforma, è la riforma di un’altra regola. Gli stessi esperti pare che abbiano perso il conteggio delle leggi, dei regolamenti che vigono in Italia: c’è qualcuno che parla di 200.000, altri di 250.000. Ora, quando si pensa che la Germania ha in tutto 5.000 leggi, la Francia pare 7.000, l’Inghilterra nessuna, quasi nessuna – ha dei principi, così stabiliti. A cosa ha portato tutta questa proliferazione? A riempire gli scantinati dei nostri pubblici uffici, dove ci sono questi mucchi di legge che nessuno va nemmeno a consultare perché ognuna di queste leggi poi offre il modo di evaderle. Questa è la grande abilità dei legislatori italiani. I legislatori italiani sono quasi tutti degli avvocati. E gli avvocati a che cosa pensano? A ingarbugliare le leggi in modo da restarne loro i supremi e unici depositari.

L’unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s’ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.

Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi.

Io non ho nessuna difficoltà ad ammettere di essermi sbagliato perché sono convinto che l’infallibilità sia un’esclusività di Dio e degli imbecilli.

Il sapere e la ragione parlano, l’ignoranza e il torto urlano.

Un Paese che ignora il proprio Ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un Domani. Io mi ricordo una definizione dell’Italia che mi dette in tempi lontanissimi un mio maestro e anche benefattore, che fu un grande giornalista, Ugo Ojetti, il quale mi disse: «Ma tu non hai ancora capito che l’Italia è un Paese di contemporanei, senza antenati né posteri perché senza memoria».

La vocazione a dividerci sempre e su tutto per il nostro «particulare», come lo chiamava Guicciardini, noi italiani ce la portiamo nel sangue, e non c’è legge che possa estirparla.

Nulla finisce mai in tempi certi in Italia, tranne le partite di calcio.

L’Italia ha i politici che si merita. Siamo sicuri che ne troveremmo di migliori? E se ne trovassimo, che cosa, quale “popolo” rappresenterebbero?

Nel vocabolario italiano, «idealista» diventa sinonimo di «fesso» e «intelligenza» di «furberia».

Questo è un Paese senza memoria, dove l’unica cosa da fare è cercare di non morire perché chi muore (fatte salve la solita mezza dozzina di sacre mummie: Dante Petrarca, eccetera, che nessuno legge) è morto per sempre. È un Paese senza passato, il nostro, che non accumula né ricorda nulla. Ogni generazione non solo seppellisce quella precedente, ma la cancella.

Fare gl’Italiani doveva rivelarsi impresa molto più difficile che fare l’Italia. Tant’è vero che vi siamo ancora impegnati.

La cultura si è chiusa nella torre eburnea. Rimane lì, arroccata in sé stessa, perché ha orrore dei contatti col pubblico, si crede diminuita dai contatti col pubblico. Questa è la cultura italiana. È una cultura di cretini.

Al conformismo l’ironia fa più paura d’ogni argomentato ragionamento.

Un giorno dissi al cardinal Martini: ma non si può scomunicare la televisione, non si possono mandare al rogo un po’ di quelli che la fanno?

Una Giustizia che per istruire un processo impiega sei o sette anni e poi non riesce a chiuderlo con una sentenza che non si presti a rimetterlo, con qualche marchingegno, in gioco, è un meccanismo di cui bisogna assolutamente rivedere e rifare gl’ingranaggi: «Giustizia ritardata – dice Montesquieu – è Giustizia negata».

Le confesso che il suo piglio perentorio e inquisitorio mi disturba alquanto, anche perché mi lascia capire che lei parte da convinzioni così granitiche da rendere vano ogni tentativo d’insinuarvi almeno un dubbio.

Io accetto benissimo i comunisti: i comunisti sono gente seria, pericolosissimi, ma seri. I radical chic no.

Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla «cosa pubblica», lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese.

In questo Paese dai mille controlli non esiste nessun controllo proprio perché ne esistono troppi.

Scusate se non mi emoziono a vedere 22 miliardari in pantaloncini corti che corrono dietro a un pallone.

Io non voglio soffrire, io non ho della sofferenza un’idea cristiana. Ci dicono che la sofferenza eleva lo spirito; no la sofferenza è una cosa che fa male e basta, non eleva niente. E quindi io ho paura della sofferenza. Perché nei confronti della morte, io, che in tutto il resto credo di essere un moderato, sono assolutamente radicale. Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve essere riconosciuto a noi il diritto di scegliere il quando e il come della nostra morte.

Purtroppo a me la sorte ha riservato di portarmi nella tomba le due cose che ho più amato: il mio mestiere e il mio Paese. Che cosa sia diventato il primo, annientato da computer e televisione, è sotto gli occhi di tutti. Quanto al secondo, la cancrena è ormai inarrestabile e la decomposizione sta avvenendo per dissoluzione di quel poco che resta dello Stato.

La democrazia è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità.

La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi.

La vita è come il pane: col trascorrere del tempo diventa più dura, ma quanto meno ne resta tanto più la si apprezza.

Indro Montanelli

sabato 18 settembre 2021

Il guadagno di Maricazzola

Nessuno sarà discriminato. Per lavorare dovrai avere il green pass. Per averlo dovrai superare la malattia, v. oppure tamponarti. Se ti v. puoi circolare infetto senza saperlo, ma liberamente! In alternativa, puoi non v. perché nessuno ti obbliga e se lo fai, firmi che lo hai fatto di tua scelta, così se ti succede qualcosa nessuno è responsabile. In alternativa, se vuoi circolare non infetto e contribuire alla fine della pandemia, puoi tamponarti e se lo fai, lo devi fare ogni 2 giorni. Ogni due giorni devi pagare 15 euro per lavorare e guadagnare. Nessuna discriminAzione: pagare per lavorare! 

venerdì 17 settembre 2021

Tamponamenti on the road

Se non sei tamponato, rispetto la tua decisione; io sono tamponato, rispetta la mia.

Sono tamponato non per fare un piacere a qualcuno, ma:
- Per proteggere gli altri 
- Per non infettare gli altri
- Per non  circolare infetto
- Per far finire la pandemia
- Per stare vicino agli altri
- Per abbracciare gli altri
- Per vivere la mia vita
- Per accedere al diritto di lavorare
- Per avere il diritto ad una retribuzione
- Per avere il diritto di sedermi in un bar al chiuso 
- Per avere il diritto di mangiare al coperto in un ristorante quando sarà inverno
- Per avere il diritto di guardare un film al cinema
- Per avere il diritto di ascoltare un concerto in un teatro
- Per avere il diritto di vedere un'opera d'arte in un museo
- Per avere il diritto di assistere ad uno spettacolo di danza al chiuso
- Per poter accedere ai diritti sanciti dalla Costituzione Italiana che è la prima fonte di diritto
- Per dare la possibilità ai miei figli/nipoti di ritornare a scuola in sicurezza
- Per far sì che la circolazione di questa infezione finisca

Ricordando che la Costituzione italiana garantisce ancora oggi il diritto alle cure per tutti, come bambino e come adulto, sono stato v. per varie malattie. Ho fiducia nella scienza, ma in questo caso chi ha fatto solo il v. può infettarsi, ammalarsi e infettare senza saperlo e far circolare per sempre il virus. Per questo motivo ho scelto di fare il tampone. Non chiedo grazie e nemmeno un rimborso per i soldi che spendo ogni 48h, non sto neanche a polemizzare sul fatto che se fosse gratuito per tutti ci sarebbe più sicurezza, non voglio neppure ricordare come in Parlamento non serva avere la certificazione per lavorare o mangiare al chiuso, ma se è vero che la politica ha il suo prezzo, la vera scienza per me non ce l'ha e non l'avrà mai! 

Lunga Vita a tutti 🖖

giovedì 16 settembre 2021

101

Buddha disse: «Io considero la posizione dei re e dei governanti come quella dei granelli
di polvere. Osservo tesori di oro e di gemme come se fossero mattoni e ciottoli. Guardo le più belle vesti di seta come cenci strappati. Vedo le miriadi di mondi dell'universo come i piccoli semi di un frutto, e il più grande lago dell'India come una goccia d'olio sul mio piede. Mi accorgo che gli insegnamenti del mondo sono l'illusione di maghi. Distinguo il più elevato concetto di emancipazione come un broccato d'oro in un sogno, e considero il sacro sentiero degli illuminati come fiori che si schiudano ai nostri occhi. Vedo la meditazione come il pilastro di una montagna, il Nirvana come un incubo delle ore diurne. Considero il 
giudizio del bene e del male come la danza serpentina di un drago, e il sorgere e il tramontare delle credenze come null'altro che le tracce lasciate dalle quattro stagioni».

Nessun legame con la polvere

Zengetsu, un maestro cinese della dinastia T'ang, scrisse per i suoi allievi i seguenti consigli:
Vivere nel mondo e tuttavia non stringere legami con la polvere del mondo è la linea di condotta di un vero studente di Zen.
Quando assisti alla buona azione di un altro, esortati a seguire il suo esempio. Nell'aver notizia dell'errore di un altro, raccomandati di non imitarlo.
Anche da solo in una stanza buia comportati come se avessi di fronte un nobile ospite. Esprimi i tuoi sentimenti, ma non diventare più espansivo di quanto la tua vera natura ti detti.
La povertà è il tuo tesoro. Non barattarla mai con una vita agiata.
Una persona può sembrare sciocca e tuttavia non esserlo. Può darsi che stia solo proteggendo con cura il 
suo discernimento.
Le virtù sono i frutti dell'autodisciplina e non cadono dal cielo da sole come la pioggia o la neve.
La modestia è il fondamento di tutte le virtù. Lascia che i tuoi vicini ti scoprano prima che tu ti sia rivelato.
Un cuore nobile non si mette mai in mostra. Le sue parole sono come gemme preziose, sfoggiate raramente e di grande valore.
Per uno studente sincero, ogni giorno è un giorno fortunato. Il tempo passa ma lui non resta mai indietro. 
Né la gloria né l'infamia possono commuoverlo.
Critica te stesso, non criticare mai gli altri. Non discutere di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.
Alcune cose, benché giuste, furono considerate sbagliate per intere generazioni. Poiché è possibile che il valore del giusto sia riconosciuto dopo molti secoli, non c'è alcun bisogno di pretendere un riconoscimento
immediato. Vivi con un fine e lascia i risultati alla grande legge dell'universo. Trascorri ogni giorno in serena contemplazione.

Verdificati

Vedremo chi sarà il primo che avrà il coraggio di perdere il lavoro e raccontare cosa accade nei posti di lavoro verdificati!

mercoledì 15 settembre 2021

Shhhh 🤫

“Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi pur conoscendola la chiama menzogna è un criminale.”

Galileo 

lunedì 13 settembre 2021

Scaccomatto alla Repubblica

Dopo Spagna e Danimarca, con l'Inghilterra sono 3 le monarchie che dicono no al lasciapassare per i cittadini (e il 29 settembre è attesa la quarta - Svezia). In particolare nel Regno d'oltremanica, da quanto si apprende leggendo l'articolo, l'idea non era neppure concepibile e tutti si sono trovati in perfetto accordo sulla sua inapplicabilità: destra, centro e soprattutto sinistra. Ricordiamo come Il Regno Unito sia un punto di riferimento internazionale per la finanza, la cultura, l'istruzione, la musica, l'arte, la ricerca e la scienza! È stato il più vasto impero di tutti i tempi e comprendeva colonie, domini, protettorati, mandati e altri territori amministrati dal Regno e ancora oggi mantiene la sovranità sui 14 territori posti al di fuori delle isole britanniche, continua ad influenzare il resto del mondo con il suo modello di efficienza e accoglie centinaia di migliaia di italiani! Che aggiungere? God Save the Queen! 


Il gioco della bottiglia!

Ad oggi l'obbligo v. per c. è previsto solo in Turkmenistan, in Tagikistan, in Indonesoa e in Micronesia. Secondo il Democracy Index, l'Indicatore di Democrazia calcolato dal The Economist che comprende 167 Stati, il Turkmenistan è al 162° posto come Regime autoritario, il Tagikistan al 159°posto come regime autoritario, l'Indonesia al 64° come democrazia imperfetta e la Micronesia (702 kmq - Il comune di Roma per capirci ha una superficie di 1.285 kmq) non è neppure nel calcolo dell'indice. Scegliere... che so... un paese che ha fatto dei diritti dei cittadini un vanto, no? Magari uno dei paesi più influenti culturalmente e finanziariamente come il Regno Unito? 🤷🏼‍♂️ Troppo facile? 😂 

domenica 12 settembre 2021

Scatola scatolorum

Se un giocattolaio, ti costringesse a vivere in una scatola con dentro il suo nuovo gioco, parlandoti costantemente dall'esterno solo ed esclusivamente di quell'oggetto e delle sue regole continuamente e arbitrariamente modificate, finiresti col diventare un giocatore frustrato, senza fiducia nelle proprie capacità. Finiresti col credere che il mondo sia solo quello all'interno della scatola e che l'unica cosa da fare sia comprendere, apprendere e confrontarsi col gioco! Non romperti le scatole, ma rompi le scatole!

L'arte dei diritti

Nelle guerra ai diritti, tanti sono stati persi. Il diritto a non essere tracciati quando curiamo e veniamo curati, quando lavoriamo, quando insegnamo, quando frequentiamo le università, quando accediamo ai luoghi della cultura, quando voliamo, quando ci sediamo all'interno di un bar, quando mangiarmo al chiuso in più di quattro commensali all'interno di un ristorante e di una mensa. Per tutto questo, ora serve un certificato che non garantisce nulla al 100%. Quindi si tratta di un'attestazione arbitraria, per questo non scientifica, che non garantisce né chi la fa, né chi la usa, né tanto meno chi la accetta e controlla. Un'emergenza che prevede un prerequisito per accedere ai diritti costituzionali, dovrebbe tutt'al più predisporre una certificazione universale e certa, che non possa generare errori. MAI! Un simile prerequisito, comunque autoritario, potrebbe trovare giustificazione nella bontà del provvedimento,  che sarebbe certo, efficace, indiscutibile, sicuro in ogni situazione, in ogni contesto e momento. Ma questo non è quanto previsto e stabilito. Questo non è ciò che sta accadendo. La certificazione non garantisce la certezza dello scopo che ha prefissato. In nessun modo. Per tanto, nell'arte della guerra ai diritti, non solo rivogliamo quelli di prima, quelli che conoscevamo nel 2019, ma molti altri! Diritti nuovi e luminosi, diritti universali e universalizzabili! Questo pretendiamo, questo diventerà prassi! Vogliamo il diritto di mandare a casa chi non governa bene, chi delinque perché corrotto, pretendiamo una giustizia certa, pari trattamenti per tutti, specialmente per i rappresentanti del popolo che dovrebbero accedere alle loro cariche dopo concorsi pubblici e con stipendi analoghi a quelli di qualsiasi lavoratore statale, vogliamo il diritto di proporre leggi e vederle discusse e applicate, vogliamo il diritto ad un'istruzione indipendentemente per i nostri figli, una sanità libera, scientifica, indipendente e funzionante, una scienza che pensi alle conseguenze di ogni nuova tecnologia scoperta e applicata, la libertà di pensare, di scegliere ed essere diversi. 

Parafrasando Sun Tzu

Chi conosce la formula?

1/3 bitter, 1/3 gin.... poi? Non ricordo! Eccipienti e composti chimici vari? Vorrei sapere nello specifico! Nome e cognome di chi conosce la formula? Se fossimo allergici a qualche ingrediente e ci ubriacassimo malamente, vorremmo sapere a chi rivolgerci! 

sabato 11 settembre 2021

1 gennaio, nuova vita!

Voci in allerta su varie testate che si occupano di diritto, si stanno organizzando in vista del prossimo inverno e ricordano ai lettori come i precedenti, creino le condizioni per le consuetudini che diventano prassi. In sostanza si può sintetizzare che, qualora il  famoso lasciapassare non dovesse andare in pensione con la fine dell'emergenza (fissata in 12 mesi + massimo ulteriori 12 mesi dalla data di inizio), questi diventerebbe prerequisito per l'accesso ai diritti costituzionali, aprendo la strada alle pratiche necessarie per la sua acquisizione e conferma ogni 6/9/12 mesi. Insomma, per farla breve: che vuol dire? Semplice! Basta domandarsi: "Come si ottiene il lasciapassare?" Ecco! Dopo 6/9/12 mesi (la tempistica dovrebbe essere stabilita su basi scientifiche ovviamente e non certo politiche o di comodo), bisognerà periodicamente ripetere quanto si è fatto per ottenerlo la prima volta! Altrimenti non si potrà più lavorare, accedere alle università, nei luoghi di intrattenimento, né si potrà viaggiare con i mezzi pubblici! Questa ipotesti ridicola quanto assurda, renderebbe di fatto e per sempre la Costituzione "zoppa", diventando lascito orribile per la vita di figli e nipoti! Ma fortunatamente i film di fantascienza di taluni visionari, sono molto discutibili e certamente nel nostro Stato di diritto, tutto si svolgerà nel rispetto della Carta Costituzionale, delle leggi comunitarie e delle evidenze scientifiche che ci hanno finora salvato la vita! La fine dell'anno pertanto, vedrà il ripristino della democrazia parlamentare, senza nessuna compressione dei diritti dei cittadini, da sempre tutelati, tanto da essere vanto per l'Italia e per l'Europa! 
Quindi a fine anno, come prevede la Costituzione avallata dalla normativa vigente, fine stato d'emergenza e fine pass! Perché la nostra è una democrazia solida e solidale! 🐞

Link ad uno degli articoli sul tema 

sabato 4 settembre 2021

Ai margini

Il più grande dramma di questi ultimi due anni, riguarda la legittimazione e il sostegno alla superficialità, all'ignoranza, al conformismo e all'indifferenza. Può bastare? 

venerdì 3 settembre 2021

Premiata Norcineria Porconi

Molti anni fa nel pianeta di Porconia, i vegani e i vegetariani, da sempre in lotta tra loro e accettati un po' a denti stretti come strambe creature e fastidiose minoranze, furono costretti a fare qualcosa che avrebbe cambiato per sempre il loro modo di essere: mangiare carne. Il problema per loro non era tanto mangiare che so, un cibo mai cucinato o mangiato prima, ma essere costretti a nutrirsi di carne e perfino transgenica! Questo accadde, quando i grandi e insaziabili macellai transgenici, che possedevano più proprietà e soldi di tutte le nazioni di Porconia messe insieme, decisero che fosse giunto il momento di puntare più in alto e avere ancora più soldi e potere, sfruttando l'ennesima guerra mondiale che stava cambiando gli assetti economici del pianeta. Iniziarono coinvolgendo i politici e gli industriali di Scrofalandia, ai quali sarebbero andati parte dei profitti del loro nuovo prodotto. Questi, d'accordo con i professori della facoltà di porcologia, stabilirono che gli incorruttibili e anziani proteinologi erano ormai professori non solo superati, ma pericolosi, come pericoloso era assumere proteine da fonti diverse dalla carne. I vegani e i vegetariani, da sempre attenti alla loro salute, lessero i dati dei loro proteinologi e obiettarono punto per punto le affermazioni dei porcologi, dimostrando che anche senza carne vera si poteva vivere in perfetta salute. Bastava prendere degli integratori! Non solo! Nessuno avrebbe avuto i tipici problemi legati al consumo di carne e tutti sarebbero potuti esser certi, che nessuno avrebbe influenzato le idee dei carnivori, come si vociferava da tempo tra la gente comune. Inizialmente e per non destare sospetti, si iniziò a macchia di leopardo. Tra i primi, i politici corrotti di Scrofonia dissero: "Voi vegani e vegetariani, potete continuare a prendere le proteine in pillole o fonti alternative per restare in salute, ma dovrete dimostrare ogni giorno che le avete assunte o i carnivori potrebbero diventere vegetariani o vegani! Per farlo, dovrete quotidianamente acquistare un orecchio di capra, leccarlo accuratamente e controllare che non si bagni troppo. Se sarà troppo umido, dovrete recarvi dal macellaio di quartiere e mangiare cervello e cuore di coniglio per una settimana, in caso contrario potrete continuare a nutrirvi secondo le vostre abitudini, comprando e leccando ogni giorno un orecchio di capra. Comunque ricordatevi sempre, che vi offriamo la redenzione: fare come tutti i carnivori bravi e comprare un bel porco intero, col quale dimostrerete di avere proteine per tutto l'anno!" I vegani ribadirono che assumevano già le proteine in pillole, i vegetariani che erano già protetti con formaggi, pesce e uova, ma niente! Nonostante le iniziali aperture, la verità era che ai macellai questa alternativa non andava proprio giù, perché volevano assolutamente che tutti mangiassero il loro porco transgenico, novità industriale che alla borsa valori indicavano già come possibile best seller dell'anno e sul quale erano stati scommessi fior fior di quattrini. Alla fine, a forza di incalzare i politici, questi fecero una legge ad hoc! "Allora, se proprio proprio non volete il porco transgenico, dopo aver comprato l'orecchio di capra, dovrete pagare un ulteriore sovrapprezzo per ricevere la firma del commesso della macelleria associata, che ne attesti l'acquisto e la leccata!" I poveri vegani e vegetariani non erano felici di questa situazione, perché ogni giorno sarebbero dovuti andare in macelleria, perdere tempo e spendere soldi. Qualcuno pensò bene di fare scorta di orecchie, ma subito una nuova legge decretò che, oltre alla leccata a secco in presenza del commesso, bisognava dare un piccolo morso e confermare l'atto sulla ricevuta. La situazione era diventata veramente insostenibile, perché in fondo a ben guardare, era un po' come mangiare un animale intero spezzettato in piccole dosi giornaliere. Alla fine, con tutte queste pressioni psicologiche ed economiche, molti decisero di accettare il porco transgenico, perché era più pratico e non si doveva pagare, in quanto compreso nelle tasse già anticipate ai macellai. E poi parliamoci chiaro: del porco non si butta via niente! 😂 Comunque, forti di tutti questi nuovi carnivori arruolati, i politici, che cominciavano a sentir ribollire nelle loro vene il potere, si sentirono legittimati e decisero di alzare la posta in gioco e raggiungere l'obiettivo iniziale, finora mai sbandierato al popolo. D'ora in poi, ogni singolo cittadino avrebbe dovuto contribuire con le sue tasse all'acquisto, per poi mangiarli per sempre, di due maiali transgenici all'anno, forniti dal macellaio che ormai ricchissimo, regalava ai sindaci e alle giunte grandi quantità di soldi. Che dire? Ora anche il vegano più radicale, avrebbe potuto dimostrare di essere diventato un buon carnivoro! In fondo il maiale era abbastanza buono e tolto qualche migliaio di ricoveri psichiatrici e qualche suicidio, tutto sembrava assumere una nuova linearità, una nuova armonia. In verità molti non si sentivano più in perfetta salute, perché la loro mente era devastata e il loro corpo scombinato, ma questo era un problema del tutto trascurabile. L'importante era far crescere l'economia (ovviamente quello che non veniva mai chiarito, era il fatto che doveva crescere l'economia dei macellai, non certo quella del popolo di Scrofonia) e far sparire per sempre vegani e vegetariani e con loro, le antiquate e pericolose Vegetonia e Verduronia. Il risultato finale? Semplice: i vegani e i vegetariani scomparvero diventando carnivori e con la loro scomparsa, cessarono di esistere anche le loro idee sulle proteine, ora assunte per mezzo di tre maiali transgenici l'anno: uno per ogni membro della famiglia, dal lattante all'ultracentenario. Ma in fondo... le minoranze di Porconia erano appendici scomode e poco funzionali agli affari della nuova macelleria transgenica ed è giusto che sia andata così! E poi il detto di Scofonia è ormai un must in tutto il pianeta: "tre maiali l'anno, tolgono al carnivoro il malanno!" 

Firmato: Premiata Norcineria Porconi