martedì 28 febbraio 2017

L'Italia destinata all'estinzione?

Vorremmo iniziare con un sorriso e una bella notizia, ma l'Italia è talmente impantanata in una pesante, cattivissima e orrorifica gestione a tutti i livelli, che non possiamo far finta di nulla. Strade come voragini dell'inferno, sporco, monumenti imbrattati, cunette come latrine per cani, palazzi che crollano, furti, truffe, violenza, ignoranza grave e diffusa. È palese: tutta la scuola con le sue continue riforme al ribasso, tira fuori incompetenti.  Incompetenti che generano incompetenti, che subiscono le incompetenze.  La famiglia è stata disgregata e non sostituita che so, dal concetto di VERA famiglia allargata, è proprio stata rimossa, tanto che nessuno ha capito cosa stia facendo, di cosa si parli, dove si stia andando, quale sia il proprio ruolo all'interno della società. Non è il gioco anacronistico del sostenere che le nuove generazioni siano peggio delle precedenti, purtroppo è un'evidenza! Siamo troppi e produciamo una marea di scarti, inquiniamo molto più che in passato e i prodotti alimentari sono tutti contaminati e realizzati con additivi che favoriscono malattie croniche. La sovrappopolazione e la diminuzione degli standard educativi fanno sì che si viva in un mondo illusoriamente tollerante, ma che in realtà è sempre più razzista, volgare, povero, grossolano. L'Italia in questo delirio globale ha sempre meno soldi perché le piccole realtà commerciali stanno sparendo e quelle poche che sono rimaste fanno sempre meno attenzione alla qualità, perché rischiano di essere meno competitive. Ci sono sempre meno fondi per cultura e conseguentemente meno competenza. L'economia è completamente sbilanciata e i cittadini che si sentono preparati, i ricercatori di fonti a tutti i costi, che auspicano MENO STATO, sono i primi a sostenere queste istituzioni così all'acqua di rose. Se non ci sono i soldi alla base, se la base della società, ovvero le persone diventano sempre più povere, numerose, inutili e generalmente più ignoranti, su cosa poggia la società? A chi parlare se fai cultura e non hai un pubblico? Noi stiamo crescendo consumatori imbuto, ovvero gente ignorante ed in grado di capire giusto l'essenziale per avere come scopo l'ottenimento di beni elettronici e cultura dozzinale, fornita dalla grande industria degli audiovisivi. Ma noi non siamo Hollywood, non siamo neppure la Cina!! Per cui stiamo creando clienti che non saranno i nostri! Sarebbe auspicabile una riforma scolastica vera, la prima dal dopoguerra, che faccia i conti con i mutamenti del mondo e non punti necessariamente ai numeri, ma alla qualità! Così l'economia! Almeno non cresceranno altre generazioni di total zombie e automi.

lunedì 6 febbraio 2017

bisogni et non estinti istinti

Difficile sostenere qualcosa di preesistente, piuttosto che sé stessi...ma è la natura umana...