domenica 30 gennaio 2022

Scostamento

Il disallineamento tra contesto reale/vissuto e percipito/filtrato è tale, da creare una interpretazione tendenzialmente virtuale della forma, rendendo tutti incapaci di analizzare modelli sfruttando il pensiero critico; questo scostamento appiattisce l'esperienza rendendola mediocre e diffusa, mattone reazionario di una restaurazione indissolubile che ci ha già plasmato. #teatro #danzateatro #musica #videoarte

lunedì 10 gennaio 2022

Generazione Y

I nati in occidente, durante e dopo la rivoluzione digitale dettata dall'agenda '20/'30

giovedì 6 gennaio 2022

17 ottobre 2011

Più è forte la consapevolezza di aver sbagliato tutto nella propria vita, più l'anima ne riceve cura di consolazione. Fa bene anche pensare che la vita di tutti non è che una successione di errori e che la storia del mondo non è che apparenza e follia. Fa bene pensare che tutto poteva andare diversamente e che c'è un oscuro peccato d'origine, che la rivoluzione industriale è stata un crimine e che il dominio attuale della tecnica è la perdita di ogni autenticità e sostanza umana, una sottomissione a un potere mostruoso. Fa bene e illumina, fa vivere e morire un po' meglio.

4 maggio 2012

i social network? Geniali! Danno a tutti l'illusione della libertà di pensiero. L'utente dice quello che pensa, si sfoga, non va in piazza, non rompe i coglioni e viene monitorato. Mica male! 

Qualquadra non cosa

Pessuno è nerfetto!!

19 luglio 2014

Comunque farei notare a tutti sti grandi politicanti difensori della Palestina che oggi a Roma a manifestà c'ero solo io!!! Altro che Londra e Parigi ...

Non lo so

#dajeLuca Poi mi dicono che sono palloso e stronzo! Però come devo fare? Le parole hanno un peso e un significato ben preciso se non si riesce a trovare un sinonimo! Mi spiego meglio! Leggevo or ora EUGUAGLIANZA! Ma cari compagni! ALTRO significa ALTRO! significa DIVERSO non UGUALE! I termini uguaglianza e diversità hanno bisogno di essere ridefiniti! Altrimenti diventano come la parola libertà che negli ultimi 20 anni ha assunto significati controversi e lontani dall'accezione originaria! Esseri rispettati per le proprie peculiarità e non essere considerati tutti uguali quando non lo si è affatto! Non si possono e non si devono trovare parametri di valutazione comuni ad esempio per Grecia e Germania, ma si deve riconoscere che sono due nazioni degne di rispetto entrambe con peculiarità diverse, e DA NON MODIFICARE, ma valorizzare! Semplicemente! Altrimenti si crea il problema che noi viviamo  con il Nord e il Sud d'Italia! Perché considerare il lavoro e il reddito prodotti dall'industria più importanti di quelli legati all'agricoltura o al turismo del Sud? O ancora il lavoro di un panettiere meno importante di quello di un portalettere? Per me è questo il punto! Sono semplicemente due cose diverse, ma complementari all'interno di una società evoluta e che rispetta i diritti di tutti! E lo stesso vale per chi non ha studiato! Chi non ha potuto, voluto o creduto nello studio deve riuscire a capire quello che stiamo comunicando! Quindi va rispettato anche in quelli che molti vedono come dei limiti, ma altro non sono che la norma di una società come quella italiana! ... e all'interno di queste fondamenta semplici, ma toste c'è molta EUDIVERSITA'! Quindi DIVERSITA' e non UGUAGLIANZA! e non mi dite che è la stessa cosa! è come TOLLERANZA e RISPETTO! Sono due cose mooolto diverse (appunto)! ALTRO deve essere l'ALTERNATIVA e non il margine di spazio lasciato appositamente vuoto dalle istituzioni per illudersi di essere LIBERI! Se è vero che il 50% degli italiani è povero o relativamente povero, non è possibile che solo il 4% creda o cerchi rappresentanza in uno pseudo-altro che fatica a superare lo sbarramento! C'è un problema di linguaggio! Non è populismo! E' chiarezza! Come quando un insegnante di filosofia filosofeggia (perchè vuole dimostrarti di essere colto) o in tre parole ti spiega Platone perchè realmente vuole renderti partecipe e fartelo capire!

Protezionismo

Ripensavo a ieri sera ai discorsi sul protezionismo! Studiavo or ora per Monina e Storia Contemporanea cara Isabella e notavo che nel 1887 alla fine del governo della Sinistra Storica venne applicato un regime protezionista, con lo scopo di proteggere le merci italiane dalla concorrenza straniera. Conseguenza? Si creò una guerra doganale con tutti i partner economici italiani che non vollero più importare i nostri prodotti (perchè su quelli esteri venivano applicate sovratasse). Beh, per dirne una, la Francia non comprò più i prodotti italiani e visto che era il più grande acquirente di prodotti agricoli (prodotti nel Mezzogiorno), la conseguenza fu che l'italia perse circa il 50% dei sui introiti, la produzione crollò e il sud Italia ebbe un tracollo economico senza precedenti! Ah però!

mercoledì 5 gennaio 2022

TV

Le leggi e le trasmissioni televisive sono come la merda, più le pasticci più puzzano!!! Io ricordo di aver studiato Diritto quando facevo ragioneria; mi piaceva, lo studiavo e andavo bene! Ricordo di aver studiato la costituzione, le leggi, le istituzioni etc e il nostro era un sistema perfetto e ultrademocratico... ricordo anche un mondo in cui la cultura era un valore e l'ignoranza veniva combattuta, derisa e allontanata... poi arrivò la tv commerciale... era il 1994... non ci siamo più ripresi 

Rivoluzioni

Le grandi rivoluzioni culturali sono sempre state fatte dai giovani, perché sono istintivi, pieni di energia, sufficientemente arroganti, ignoranti ed inesperti da pensare di avere ragione su tutto e su tutti. In questa superficialità però c'è il seme del cambiamento, del rinnovamento, del futuro, dell'utopia. Oggi i giovani sono ipnotizzati dal sistema: aspiranti veline e calciatori, drogati di videogiochi e telefonini, ubriachi di alcool e di coca, vestiti di moda e calati in un target, sazi di grassi insaturi e zuccheri complessi. A livello macroscopico una rivoluzione porta solo nuove maggioranze, che si sostituiscono a quelle dominanti. Niente di nuovo, un cane che si morde la coda, violenza che sostituisce altra violenza, uomini che prendono il potere al posto di altri, idee che ne sostituiscono altre. Eppure proprio quegli scossoni, quei piccoli terremoti genuini, sono il carburante del progresso...

Artisti

I grandi apparati si servono del lavoro prestato dai lavoratori intellettuali della musica, della poesia, del teatro, dell'arte, che partecipano quindi al guadagno. Questi lavoratori sono convinti che l'attività delle imprese consista soltanto nell'utilizzare il loro lavoro intellettuale e costituisca solo un fattore secondario che non influenza il loro lavoro. Tale imprecisione di giudizio in musicisti, autori, critici, circa la realtà della propria condizione produce conseguenze enormi. Poiché illudendosi di possedere un apparato che in realtà li possiede, si trovano a difendere un apparato che non controllano più e che non è un mezzo che li serve, ma si rivolge contro di essi, contro la loro produzione quando questa persegue tendenze nuove, proprie, non corrispondenti o addirittura contrarie a quell'apparato che assimila solo ciò che gli consente di sopravvivere in questa società. Così nel migliore dei casi, l'apparato lascerà passare una "novità" che "rilegge", ma mai qualcosa che cambi la base, buona o cattiva che sia. Un'idea per il sistema non è mai libera perché l'apparato adempie la propria funzione con loro o senza di loro, perché in fondo quel che serve è solo una certa quantità di materiale al giorno... come per i giornali. Semplice merce per il sistema. 

Il punto

Il punto non è togliere a chi già ha, ma dare a chi non ha!

Discriminazioni 2014

 Mi dispiace ma questa non è una notizia da tenere tra i commenti per evitare che qualcuno si infastidisca o noti un mio atteggiamento polemico. Ho Più del doppio dell'età del ragazzo di questa storia ed è una vita intera che sento gente pettegola distruggere la vita degli altri, una vita che sento i governi dire che tutto cambierà, una vita che sento i militanti dire che salveranno il mondo. Sono stanco di vedere foto di culi e tette, stanco di sentire se è giusto o no dare 10 milioni di euro ad un allenatore, stufo di conoscere la stupida scala dei valori di chi stabilisce che una vita è più importante di un'altra, stufo di vedere milioni di iscritti alle pagine di chi produce orrore e lo vende senza problemi, stufo di aspettare la mia auto all'idrogeno. Ho capito una cosa e cioè che il mondo è fatto per i mediocri figli di papà e nessuno di questi sarà disposto a fare nulla per me o per voi a meno che non si diventi i suoi giullari del momento o non si faccia parte dell'élite che governa il mondo con le guerre. Quindi faccio qualcosa per me e difendo i miei diritti scrivendo quanto segue seppure la notizia (che ho riscritto) provenga da un giornalista che ovviamente come tutti i giornalisti pagati è venduto al potere e scrive questo per giustificare la guerra da un altro punto di vista (e chi ne è infastidito non legga o mi tolga dagli amici): Un giovane di appena 18 anni che vive in Azerbaigian ha rischiato di essere bruciato vivo dai suoi stessi genitori. Lo scorso 12 agosto 2014 suo padre e sua madre hanno ricevuto via mail una sua foto mentre partecipava ad una manifestazione pubblica per i diritti gay e hanno deciso di punirlo .

L’hanno picchiato brutalmente, preso a calci quasi uccidendolo e hanno tentato di dargli fuoco cospargendolo di benzina .
A riportare la notizia sono stati gli amici LGBT dell’Azerbaigian. Il Post Internazionale scrive: "Ora il giovane è al sicuro, aggiungono i delegati, ma non possiede più vestiti né documenti per espatriare: li ha lasciati a casa e i suoi genitori li hanno strappati. Si sentirà fuori pericolo solo quando sarà emigrato.
L’Azerbaigian è un Paese laico, secolarizzato, dove essere omosessuale non è illegale dal 2000 e la Costituzione proclama l’eguaglianza di tutte le persone ”. Tuttavia, la maggioranza della popolazione (...) è molto conservatrice sul tema dell'omosessualità, soprattutto nelle aree rurali, dove la discriminazione è diffusa. In tutto l'Azerbaigian non c'è un solo locale gay.
Secondo le associazione per i diritti LGBT - ce ne sono quattro, nessuna ufficialmente registrata come ONG - il 90 per cento degli omosessuali è costretto a nascondere la propria identità per tutta la vita. Non è facile denunciare violenze e discriminazioni sul lavoro o in famiglia: la polizia tende a essere più indulgente con gli aggressori omofobi che con le loro vittime.
Il 22 gennaio di quest’anno il ventenne Isa Shakhmarli, leader del Gruppo LGBT liberi dell’Azerbaigian, si è suicidato impiccandosi con una bandiera arcobaleno. “ Questo mondo non è abbastanza colorato per me”, aveva lasciato scritto.
La sua morte ha scatenato una valanga di polemiche che il caso di Malik ha riportato alla luce. Da una parte, il suicidio di un loro membro ha portato la comunità LGBT a uscire davvero allo scoperto e a proporre un disegno di legge a protezione delle così dette minoranze sessuali (ma che in realtà non sono affatto minoranze nda). Gli attivisti chiedono un ’educazione più aperta nelle scuole e hanno proclamato il 22 gennaio “giorno del rispetto (tda)".
Dall’altra parte, il funerale di Isa Shakhmarli tenutosi pochi giorni dopo la sua morte a Bina, un sobborgo della capitale Baku, si è trasformato in un violento episodio di omofobia . Gli abitanti della zona hanno infatti lanciato pietre sulle auto dei partecipanti: non volevano che il corpo di un omosessuale fosse seppellito nel loro cimitero (come se si potesse chiedere ai morti se quando erano in vita erano gay o etero nda)......
Pur sapendo scientificamente che è un comportamento naturale diffuso in modo più o meno marcato in tutti gli esseri umani, l’omosessualità è ancora considerata un reato in 78 Paesi nel mondo. In sette di questi (Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Sudan, Yemen, negli stati della federazione della Nigeria che applicano la sharia e nelle zone meridionali della Somalia) questa è punita con la pena capitale. Purtroppo anche l'Italia non è messa bene ed esistono movimenti politici di destra e cattolico radicali che, nonostante non siano musulmani come quelli in questione, per sviare le attenzioni dalle loro stesse naturali pulsioni e terrorizzati soprattutto dall'opinione pubblica che potrebbe etichettarli come gay, arrivano anche a picchiare i ragazzi che vengono dichiarati pubblicamente diversi. E non sto scherzando!

Casi di Stati

Allora una petroliera brasiliana in acque territoriali indiane... 2 fucilieri sparano ad un peschereccio pensando si tratti di una nave pirata... 2 pescatori indiani di 25 e 45 anni vengono uccisi con 16 spari... Ora rigirate tutto e sostituite i protagonisti e le loro nazionalità ... Provate a esempio ad immaginare di essere indiani e una nave italiana (per dire) naviga nelle vostre acque e uccide due vostri cittadini ... Secondo la versione indiana, alle 16:30 del 15 febbraio 2012, il peschereccio St. Antony lancia l'allarme alla Guardia costiera indiana riportando di essere stato investito da colpi di arma fuoco e descrivendo sommariamente l'imbarcazione dalla quale provenivano gli spari. La Guardia costiera inizia le indagini e identifica quattro navi nell'area in cui si è svolto l'incidente: l'Enrica Lexie, la Kamome Victoria, la Giovanni e la Ocean Breeze. Verso le 19:00, le quattro navi vengono contattate via radio dalla Guardia costiera che chiede loro se siano state oggetto di attacchi. Una quinta nave, la Olympic Flair, che batte bandiera greca e che in precedenza ha correttamente riportato alle autorità indiane di aver subito un attacco pirata (circa un'ora dopo l'incidente fra il St Antony e la Enrica Lexie), attacco sventato senza soffrire danni e senza aver dovuto far uso di armi da fuoco, non viene contattata, anche se la nave assomiglia per sagoma e colorazione alla petroliera italiana; la nave greca si trova all'ancora al largo di Kochi e successivamente entra in porto.

Fra le 4 navi contattate dalla Guardia costiera indiana, l'unica che risponde affermativamente circa l'aver subito attacchi è l'Enrica Lexie. La nave italiana non ha fatto rapporto alle autorità indiane riguardo all'attacco subito, ha riportato il fatto solo dopo essere stata interrogata in merito, contravvenendo ai regolamenti che impongono di fare immediato rapporto in caso di attacco pirata, e si è allontanata di circa 39 miglia lungo la propria rotta verso l'Egitto senza avvertire nessuno. Su questo punto, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa dei marò, il giudice dell’Alta Corte del Kerala affermerà poi che «non è stata prodotta nessuna prova per dimostrare che i marò, prima di sparare ai pescatori, abbiano almeno comunicato al Capitano della nave il pericolo di un attacco pirata, o che il Capitano abbia annotato il fatto sul registro di bordo. Inoltre non esiste nessun documento a supporto dell'argomento di difesa che il Capitano abbia attivato lo Ship Alert Security System o che alcun segnale sia stato trasmesso all'MRCC (il Marine Rescue and Coordination Centre), alla Mercury Chart o a qualunque Marina nel mondo». La Guardia costiera indiana intima all'Enrica Lexie di tornare indietro e ordina ai pattugliatori Samar e Lakshmi Bai e a un aereo Dornier Do 228 da ricognizione marittima di ricercare la nave italiana, intercettarla e riportarla in porto.
Secondo i rapporti degli inquirenti indiani, la testimonianza del comandante e proprietario del St Antony, Freddie Louis, e degli altri membri dell'equipaggio e le conclusioni della Corte del Kerala, l'imbarcazione indiana non era un battello dedito alla pirateria ma era impiegata in normali operazioni di pesca; era partita per la pesca al tonno da Neendakara il 7 febbraio; l'attacco al St. Antony sarebbe stato ingiustificato in quanto non vi erano armi a bordo dell'imbarcazione. Nessuno fece fuoco contro la nave italiana e l'equipaggio del St. Antony non poteva essere scambiato per pirati. C'erano 11 persone a bordo dell'imbarcazione; eccetto due, tutte le altre dormivano quando i marò italiani aprirono il fuoco contro la barca, sparando con fuoco continuo per circa due minuti; una delle vittime, Valentine Jelastine, era al timone quando venne colpita a morte, mentre l'altra, Ajesh Binki, era a poppa quando venne ferita mortalmente. Il peschereccio indiano era a 200 metri dalla petroliera ed era in attesa che questa sfilasse via quando fu investito dai colpi sparati dai militari italiani. Per gli inquirenti indiani i colpi sono stati esplosi con l'intenzione di uccidere e sul St. Antony sono stati rinvenuti 16 fori di proiettile. fonte wikipedia
e altri 7
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  • A volte riportare punti di vista diversi ti porta un sacco di improperi su FB, ma penso sia la strada giusta, se vogliamo davvero usare in modo produttivo questo canale, sennò siamo solo lì a darci le "calle"...

Ecologia fai da te

 Carissimi amici, se avete voglia di leggere mettetevi comodi. Vi racconto un piccolo fatto, una cosetta di poco conto che in mezzo a guerre, fatti di cronaca tragici e sofferenze reali, non merita neanche l'attenzione di un post. Eppure ne voglio conservare traccia, tanto per ricordarmi in futuro di non ricadere nello stesso errore di sopravvalutazione! ... ma veniamo ai fatti ...

Un po' di anni or sono, ho organizzato un evento di tutela e pulizia dei boschi di Vetralla. Era il 7 Settembre 2008. Avevo creato un evento on line e volevo vedere quante persone avrebbero aderito ed eventualmente avrei coinvolto il Comune per creare un evento istituzionale. All'epoca però online su Facebook eravamo veramente pochi e la maggioranza delle persone neanche sapeva di preciso come funzionava. Non sto a reclamare paternità di eventi che già avranno fatto in mille prima di me, ma ho il ricordo di aver pulito la parte del Bosco di Tre Croci davanti Via Trento mentre la gente passava e pensava fossi matto. Ho ripetuto l'evento l'anno successivo, ma sempre da solo! Sono passati 6 anni e ho detto, vedrai che le cose saranno cambiate ... Ho quindi deciso di riorganizzare il tutto e a Giugno/Luglio di quest'anno, tramite Culture Sharing e Place 2 Save (pagina pubblica dedicata al Bosco di Monte Fogliano che però sembra interessi pochissime persone), ho creato un evento chiamato "Seconda Giornata di pulizia dei Boschi Italiani" proprio per ricordare quell'evento passato. Ho invitato invitato più di 1000 persone tra cui politici, attivisti, giornalisti ed ecologisti! Solo in 11 hanno aderito! Ora però a quanto sembra il Comune fa lo stesso identico evento e aderiscono tutti. Neanche i miei amici amanti dell'Ecologia di Vetralla hanno risposto al mio appello ... io la grigliata non posso offrirla ... avevo previsto acqua, sacchetti, guanti e attestato di Tutela del patrimonio ambientale per chi ci aiutava .... che dire? La ciccia è ciccia!! Grazie comunque a tutti gli amici non partecipanti di Vetralla che hanno reso il nostro evento poco appetibile (appunto ah ah)! E' stata così bassa l'adesione che ho evitato il coinvolgimento delle istituzioni (la forestale e alcune scuole veramente le avevamo sentite e ci avrebbero aiutato!!). Comunque, bando alle ciance e grazie ancora a tutte le persone civili, a quei pochissimi ecologisti presenti a Vetralla, ai veri amanti della natura e scusate per l'inconveniente!
RICORDATE: non si partecipa ad un evento perché chi lo fa è fico, importante o ci piace, si partecipa ad un evento perché lo si vuole fare indipendentemente da idee e schieramente politici! Chi ama la natura la ama sempre! Sia se lo dice un politico di sinistra sia se lo dice uno di destra, Grigliata o non!
(PS oltre all'evento istituzionale che appoggiamo pienamente, continueremo a tutelare il territorio italiano anche da soli e senza organizzare eventi!)


Luciano Berio - Sinfonia

Come possiamo quantificare, se mai è possibile, la grandezza di un essere umano? Io non lo so! Siamo tutti grandissimi e piccolissimi puntini che vagano in una società complessa e che tende ad un alto che non rappresenta certo l'elevazione spirituale. In realtà sosteniamo che l'io superiore è quello razionale e quello inferiore l'istinto, ma il nostro tendere all'alto spesso non è crescere spiritualmente o razionalmente. L'alto è visto un po' come il salvadanaio stracolmo di delizie a cui attingere a mani tese. Eppure ogni tanto qualcuno lascia un ricordo della sua mente indelebile. Berio lo fa attraverso la musica e la sua invenzione, attraverso la ricerca, la sperimentazione, cercarcando l'innovazione nel progresso, reinventando codici e raccontando il cammino della società e delle sue conquiste. Perchè capire? Non è importante, l'importante è essere. Il suo interesse per la musica elettronica lo porta a sperimentare nuove forme e approcci polisemici che ancora oggi spaventano e disorientano. Questo perché la sua è vera arte e vera ricerca lontana dalle omologazioni e dalle standardizzazioni dell'industria musicale che ha preso come modello di riferimento culturale il nulla. Non entro nel merito di quello che è stato "istituzionalizzato" di Berio (per quello c'è Wikipedia) ma parlo del non detto, dei silenzi, dei deliri, delle banalità e delle ovvie inconsuetudini di una musica che a distanza di anni lascia ancora a bocca aperta e lo fa perchè le strade a volte sono troppo ripide e difficilmente percorribili. Ma il gusto è anche e soprattutto il frutto di scelte e di racconti, il mondo non è così come lo vediamo, ma la costruzione di eventi stratificati ad opera di chi ha scelto. A me non interessa la facile mediocrità, interessa la pura libertà espressiva. Nella sua "Sinfonia", componimento per grande orchestra e 8 voci amplificate, Berio fonde metodologie semantiche diverse e apparentemente inconciliabili inserendo parti di testo riprese da vari autori tra cui Claude Lévi-Strauss con il suo "Le Cru et le Cuit" ispirato alla mitologia amerindia in cui si scorge una ricerca sulla linguistica strutturale riadattata al contesto; in questi miti Berio nota una stesura che richiama la fuga e la sonata e trasporta questo in musica (Lévi Strauss neanche si rende conto di questa struttura dei miti che aveva utilizzato e se in un primo momento snobberà Berio sulla scelta dei testi, sarà costretto a ricredersi e a scusarsi per la sua totale incompetenza musicale), Samuel Beckett con "L'innominabile". Questo lavoro su tutti sembra influenzare e permeare la stesura musicale più degli altri. Il linguaggio usato da Beckett è sconnesso, senza una trama apparente, in cui il protagonista è personaggio e scrittore disperato. Frasi collegate e scritte senza punteggiatura sembrano richiamare il fluire delle voci che si aggrovigliano, intrecciano, richiamano in modo apparentemente caotico. L'innovazione del parlato con grida, sospiri e quant'altro bilancia solo in parte le citazioni musicali fatte da Berio. La struttura (nella versione definitiva) è quasi a specchio con i movimenti estremi che si rimandano (1-5;4,2) anche se in modo complesso e la parte centrale (terzo movimento) che costituisce il fulcro centrale e unico. Se i testi sono numerosi e rimandano a James Joyce, Martin Luter King o riprendono vari scritti tra cui estratti sul '68 del diario di Berio, la musica non è da meno. Il terzo movimento è "LA SINFONIA". Berio crea un collage musicale utilizzado estratti di decine di brani di altri autori, miscelandoli, sviluppandoli, deridendoli (mettendo in luce ad esempio la linea del violino nel secondo movimento del Concerto di Alban Berg con la linea melodica MOLTO simile dello "Scherzo" di Mahler). Una vero cesto delle delizie carico di tutto: Mahler su tutti e poi Richard Strauss, Stravinskij, Beethoven, Schoenberg, Boulez, Anton Webern, Ravel, Berlioz, Debussy, Paul Hindemith, Stockhausen, Bach. La cosa incredibile è che questo non è un minestrone, ma una colta rielaborazione con un linguaggio musicale completamente nuovo; non solo, la miscellanea di linguaggi che abbracciano circa 4 secoli di storia della musica fa diventare "Sinfonia" l'opera con la più ampia gamma di tecniche mai utilizzate in una singola composizione

Ingmar Bergman - Persona

Non sono pochi i film che hanno segnato la storia del cinema e della cultura, ma alcuni lo hanno fatto in modo prepotente, ancestrale, lontano dai clichè. Persona è uno di questi capolavori assoluti. Il film, il preferito tra quelli realizzati dallo stesso regista, è un gioiello cinematografico unico e complesso che offre spunti per riflessioni profonde e mai banali attraverso chiavi di lettura inscatolate e stratificate in una fasciatura di cui non si vede l'inizio e non si intravede la fine.
L'attrice Elisabeth Vogler si chiude in un assoluto mutismo. Ricoverata in un ospedale psichiatrico, viene riconosciuta sana nel fisico e nella mente, non soffre di afasia, ma ha scelto coscientemente di non parlare più. Le viene proposto un periodo di riposo nella sua casa in riva al mare durante il quale sarà assistita dalla giovane infermiera Alma. Nasce tra le due donne un "legame doppio" molto particolare in cui ai silenzi di Elisabeth si contrappone l'incessante e catartico racconto di Alma. Il legame si spezza quando l'attrice tradisce la fiducia dell'infermiera raccontando i segreti di quest'ultima al marito. La trama apparentemente lineare è il filo conduttore di un'analisi incredibile che si snoda in ogni direzione. Le attrici Bibi Andersson e Liv Ullman e i loro volti meravigliosi, i personaggi e le persone che indossano. Elisabeth è la prima. La sua maschera cade durante l'interpretazione dell'Elettra ed è l'inizio. L'inizio di un percorso fatto di silenzi, di pensieri soffocati, dialoghi trasformati in monologhi, personalità che si sfiorano e restano sospese in un vuoto cosmico. Doppio, unico, io, me, amore, odio, vita, morte.Elisabeth che non vorrebbe avere avuto un figlio, Alma che è costretta a tirare fuori i suoi mostri per non soccombere al soffocamento psicologico imposto dal silenzio della sua paziente. Un marito, una dottoressa, un'auto, poca musica; tutto è scarno perchè tutto è lì in quel silenzio assordante.Le innumerevoli sfumature di grigio dei paesaggi, dei vestiti, degli arredi nella una fotografia strepitosa e minimalista di Sven Nykvist; lo sfocato delle immagini, le improvvise messe a fuoco, le sovrapposizioni, le sequenze frenetiche nel montaggio magistrale di Ulla Ryghe tutto ricorda allo spettatore che è cinema, anzi: l'arte del cinema ... ma è anche documentario, cronaca inevitabile del suo tempo e Bergman ce lo ricorda con degli schiaffi a mano aperta, dei pugni nello stomaco quando mostra la cronaca di un cinegiornale. E ancora: l'apertura con l'immagine del figlio di Elisabeth che cerca il volto della madre proiettato su di una parete irraggiungibile, la pellicola che si aggroviglia, poi brucia come l'uomo nel cinegiornale, gli occhi e i primissimi piani, i saltimbanchi, i flash della mente. Bergman passa da un frame cognitivo ad un altro in un balzo, giocando, mantenendo alta l'attenzione e l'attesa. La bidimensionalità che diventa icona e sembra reale, comprensibile; la follia è dietro l'angolo; il sottile filo dell'equilibrio che si tende ad ogni fotogramma. In effetti anche lo spettatore è sconcertato: qual'è l'attore da seguire? in quale dei due personaggi "bisogna" identificarsi? Il gioco delle parti non dà risposte; nessuna delle "persone" è come la vogliamo, o forse siamo noi stessi doppi e riflessi dell'immagine e della vita degli altri ...
Titolo originale Persona
Lingua originale svedese
Paese di produzione Svezia
Anno 1966
Durata 85 min
Colore b/n
Audio sonoro (AGA Sound System)
Genere drammatico
Regia Ingmar Bergman
Soggetto Ingmar Bergman
Sceneggiatura Ingmar Bergman
Produttore Lars-Owe Carlberg
Casa di produzione Svensk Filmindustri
Fotografia Sven Nykvist
Montaggio Ulla Ryghe
Musiche Lars Johan Werle
Scenografia Bibi Lindström
Costumi Max Goldstein
Trucco Börje Lundh, Tina Johansson
Interpreti e personaggi
Bibi Andersson: Alma
Liv Ullmann: Elisabeth Vogler
Margaretha Krook: la dottoressa
Gunnar Björnstrand: il marito di Elisabeth
Jörgen Lindström: figlio di Elisabeth

Munch

« Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. » Così Munch parla de "L'urlo", uno dei quadri più noti della storia dell'arte, tanto da essere spesso tralasciato, dato per scontato: un'icona finita. In realtà il dipindo offre spunti di analisi molto complesse e per niente scontate. Partiamo dalla Norvegia, un luogo periferico, lontano dai fermenti creativi di un epoca in grande evoluzione. Dopo il 1850 l'Europa vive quella che viene definita la primavera dei popoli, la presa di coscenza delle masse, lo sviluppo industriale, l'intensificazione dei commerci. L'Inghilterra, Francia, la Germania, l'Austria e la Russia, anche se in modi diversi e con risultati spesso incompatibili, stanno uscendo dal limbo settecentesco e si avviano verso un futuro intriso di novità e rivoluzioni. Munch si trova lontano dai centri nevralgici e artistici europei. La sua Norvegia esce da poco (1814) dalla dominazione danese ed è sotto il controllo svedese che durerà fino all'indipendenza del 1905. La sua è una terra affascinante, ricca di contrasti, dove la natura selvaggia si mostra potente e sovrumana. Munch si sente piccolo di fronte a questa natura gigantesca che urla in silenzio la sua maestosità. E lui è lì, in mezzo al silenzio di un creato enorme e pervasivo, lontano dal resto del mondo. La sua angoscia, il suo richiamare l'attenzione invano, il suo cercare di comunicare la sua angoscia e la sua finitezza umana lo portano a raccontare se stesso attraverso i colori. Un precursore dell'espressionismo che da "Il grido" (nelle sue varie versioni) prende spunto per il progetto “Il Fregio della vita” (1893-1918) composta da numerose tele elaborate secondo quattro temi fondamentali: Il risveglio dell’amore, L’amore che fiorisce e passa, Paura di vivere, di cui fa parte Il Grido, e La Morte. Ma si arriva all'urlo attraverso il narrare quel luogo specifico, quella balaustra affacciata sul fiordo in molte tele. Quel luogo speciale, lontano dai rumori della città in un anfiteatro naturale che affaccia sul mare. Il pittore spettatore e protagonista del quadro.
Il dipinto Dispeir del 1892 ci mostra questo luogo speciale. Un pontile, un bel vedere che offre una visione dall'alto di un fiordo. Il paesaggio è un vortice sanguigno e tumefatto che si confonde in una spirale che sembra avvolgere tutto. Munch è lì, in silenzio, in disparte, lontano dai suoi due "amici" borghesi che si allontanano indefferenti a lui e alla natura. La lingua del fiordo è silente alla disperazione del pittore. Questo luogo tornerà ancora più emaciato e delirante nel grido del 1893. La figura è devastata e pervasa dall'orrore, dalla paura, le sue forme si confondono con il roteare della spirale paesaggistica come a sottolineare che in fondo anche l'uomo è natura, ma è una natura persa, che non sa più quale è il suo posto, forse uno spettatore ... ma nemmeno. Il protagonista è in soggettiva, guarda l'astante, noi che osserviamo la tela, ed è questo gioco a spiegare il tutto. Io guardo te, mentre te osservi me, come se Munch fosse all'interno del dipinto e osservasse per sempre gli "spettatori". Ora ne "Il grido" la natura è ancora più cosmica, e avvolge tutto partendo dal basso della terra con una lingua serpentiforme che si perde nel fiordo; un occhio gigante e senza pupilla si staglia a sinistra nel cielo e controlla in silenzio la scena. La società è sempre lì, ancora più in disparte e sempre indifferente al grido dell'artista il cui volto è quasi un teschio. I colori della pelle rimandano alla decomposizione della carne, alla morte inevitabile.
Nel 1892 Munch ci presenta in "Sera sulla via Karl Johan" una folla inquietante e curiosa che osserva e non parla. Una folla ben vestita, integrata, efficente, ma anonima. I volti tendono a confondersi, a diventare puntini spersi in una strada che è il pontile della città. La natura è più in disparte, ma ricorda la sua presenza nella roccia irta e gigantesca che incombe sull'opera dell'uomo. Siamo noi che guardiamo il quadro o sono loro che ci osservano? La prospettiva in soggettiva della folla è ancora più inquietante.
È infine in "Anxiety" del 1894 che si chiude il cerchio. Torna il paesaggio de "Il grido", la natura è ancora più difforme ed emblematica, nel cielo una fenice rossa ricorda la potenza degli elementi. L'uomo è lì, sul pontile, in soggettiva che osserva silente e insensibile il pittore. Una folla che diventa via via informe, ectoplasmatica. Sullo sfondo le sagome della città ... forse ... e le immancabili navi che potrebbero portare Edvard lontano da lì.



15 settembre 2014 - da rileggere

Eccomi ancora con questa storia degli immigrati e queste perenni campagne elettorali ... ho scritto più volte sull'argomento, ma niente, in c... gli entra e in testa no!!!! A voi cari amici la pazienza di rileggere cose che ho già scritto. Stavolta però cercherò di essere il più chiaro possibile. Tanto per cominciare ho allegato 2 immagini che dovrete guardare. Osservate innanzitutto i numeri e il tasso di fecondità nella seconda immagine.... siamo un paese che sta morendo, non si fanno più figli e il numero di italiani scende. Il tasso di fecondià cresce (immagine 1) dello 0,38 solo perché gli immigrati fanno molti figli. Preso atto di questo dato oggettivo proseguiamo. G8... vi dice niente? Allora ancora una volta ricordo che non si fa niente per arginare il fenomeno e non si capisce perché! Semplice, perché ci serve. Siamo un paese con reddito basso. Un italiano guadagna in un anno (o meglio vale) 33.915 $ e questo è il 26° reddito a livello mondiale (quindi significa che i cittadini di ben 25 paesi guadagnano più di noi). Se però prendiamo questa cifra, anche se piuttosto bassa, e la moltiplichiamo per il numero di abitanti viene fuori quella cifra moooolto consistente del PIL nominale che ci porta all'ottavo posto! Senza il 10% di immigrati però l'Italia non avrebbe più 60 milioni di abitanti, ma circa 54 milioni e quella cifra del PIL nominale non verrebbe più fuori e... go outside G8! Fuori dal G8 scivolando ben oltre il 10 posto!!! e far parte del G8 in questo sistema economico che abbiamo accettato e utilizziamo è molto importante e vantaggioso! Ci consente di prendere decisioni, o almeno votarle, a livello globale in ogni settore e di tutelare gli interessi dei cittadini. Nei Paesi del G8 vive all'incirca il 13% della popolazione mondiale, ma vi ha origine il 51% del prodotto interno lordo planetario (dati del 2012, fonte: World Economic Outlook Database, aprile 2013 del Fondo Monetario Internazionale); sette degli otto Paesi membri sono ai primi dieci posti per PIL nominale. Nel 1973, 1975 e 1976 erano G5, G6 e G7 rispettivamente le cinque, sei e sette maggiori economie del mondo, misurate secondo il PIL nominale. Nel corso degli anni la Cina ha però superato Canada, Italia, Francia, Regno Unito, Germania e, recentemente, il Giappone arrivando al secondo posto. Le altre due economie tra le prime dieci sono il Brasile al 7º posto e l'India al 10°. Il G7, che è il più esclusivo, non comprende la Russia dato che la sua ricchezza netta finanziaria (dato ben più importante del PIL nel determinare i G) è trascurabile rispetto a quella delle altre potenze. Per dare un'idea, l'Italia (8° posto dietro al Brasile che ne richiede l'uscita per prenderne il posto) da sola detiene una ricchezza netta che è 10 volte quella russa (Global Wealth Report Credit Suisse Databook October 2013). A livello del G8 considerando la ricchezza netta la Russia teoricamente dovrebbe essere esclusa a vantaggio della Cina. Per questo motivo nel G8 si trovano 7 delle maggiori potenze a livello di ricchezza economica netta data l'esclusione cinese. Da questo si evince che gli equilibri sono precari ed è un attimo che arriva la Corea del Sud o l'Indonesia. Ora visto questo, tirate le conclusioni visto che chi non vuole gli immigrati è proprio chi vuole contare nel mondo ed essere una potenza a livello mondiale.... e se volete immigrati qualificati.... beh invogliateli a venire come in Inghilterra, Australia, USA, Germania....... dove perfino noi andiamo! Quindi questa storia che tolgono lavoro agli italiani è un'emerita cazzata!! Gli italiani non vanno a pomodori! Se ci sono problemi di disoccupazione e di scarsa crescita i motivi sono ben altri! Sono 20 anni di totale destrutturazione economica, sociale, industriale e culturale del nostro paese che ci hanno portato a questo, 20 anni in cui chi ha governato non ha fatto altro che tutelare gli interessi del Nord e degli imprenditori senza attuare le riforme necessarie e che ora pretende con la fretta! PS Buongiorno!

Bei tempi quando

17 settembre 2014

Fin tanto che la sinistra vedrà in Steve Jobs un modello artistico e imprenditoriale, significherà che non c'è nessuna sinistra! Punto!

Non c'è più nulla da inventare

 Ormai il mondo è completo! Hanno inventato tutto: la birra senza alcool, il caffè senza caffeina, il tea senza teina, le sigarette senza tabacco, la sinistra senza gente di sinistra...

Storia

 La storia non esiste se non la racconti!

27 settembre 2014 - da rileggere

 Quando la diffusione di internet era agli albori e navigavano poche persone, era facile reperire notizie interessanti e incredibili. Con l'aumento della popolazione informatizzata c'è stata una diminuzione della qualità delle notizie per renderle più semplici e alla portata di tutti. Questa è una forma di democrazia digitale, ma è anche un fenomeno preoccupante perché sposta l'attenzione da notizie vere e serie a cronaca nera, rosa e gossip portando in alto la quantità come fine ultimo della notizia rispetto alla sua effettiva qualità. Ecco fortunatamente che la cultura si organizza e nascono gli infoteinment cioè degli show o audio/video streaming in cui ci si rivolge in codice ad un pubblico colto e si parla ad esempio di bere il tea quando in realtà magari si parla di politica. La manipolazione è quindi diventata uno dei nuovi poteri della rete, un po' come lo è stata per millenni la propaganda politica nella vita quotidiana e negli ultimi 50 anni sulla televisione. Beh, in tutto questo delirio mediatico alcune notizie che circolano dalla fine degli anni '90 in rete sono ormai praticamente introvabili, relegate dai motori di ricerca alla decimillesima pagina dei risultati. Warp, il blue beam e il cloud seeding, il fiume nero, le verità sul vaccino del vaiolo sono solo alcuni di questi argomenti che, nonostante siano passati 20 anni sono ancora sconosciuti alla maggior parte delle persone. Ripropongo un argomento di interesse pubblico di cui ho postato almeno dieci anni fa articoli su un blog (ormai chiuso) e di cui ho riproposto su facebook un immagine che non ha ricevuto neanche un mi piace o un commento dimostrando quindi che ad oggi la gente ancora non sa nemmeno di cosa sto parlando: il cloud seeding, cioè l'inseminazione delle nuvole attraverso una tecnica che mira a cambiare la quantità ed il tipo di precipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che fungono da nuclei di condensazione per favorire le precipitazioni.

Questa tecnica ha almeno mezzo secolo e vede tra i primi e maggiori utilizzatori Israele, Usa, Cina, Russia. I motivi di impiego sono diversi: dall’incremento delle precipitazioni in zone aride alla diminuzione dei rischi di grandinate, dalla riduzione degli agenti inquinanti e delle nebbie alle nevicate artificiali. La Cina ha investito l’equivalente di 130 milioni di euro in un programma che mira a modificare, a livello locale, i fenomeni atmosferici. In Italia si trova riferimento a questa pratica in Puglia per aumentare le precipitazioni sulle proprie terre aride e senza riserve idriche naturali stanziando 3 milioni di euro al progretto Pioggia e permettendo di farsi contaminare dal cielo. Guarda caso proprio la Puglia che ora si sta lamentando del dissesto causato dalle enormi pioggie in cui è caduta in soli 6 giorni la quantità d’acqua che cade in 1 anno.
Le sostanze maggiormente usate sono lo ioduro d’argento, il ghiaccio secco o il propano liquido. Il più utilizzato, lo ioduro d’argento è altamente tossico: causa irritazione per contatto con gli occhi e con la pelle. Se inalato, provoca irritazione del tratto respiratorio che nel lungo tempo possono cronicizzarsi e favorire i tumori. Immesso nell’ambiente, può decomporsi e liberare acido iodidrico che è tossico. Se invece si vogliono inibire le piogge in certe aree o perlomeno ridurne la portata si usa il carbonato di calcio. Unico, "piccolo" inconveniente le “bombe d’acqua” che si verificano in modo oltretutto incontrollabile a causa del vento che sposta le nuvole e dovuto alle gocce di pioggia che si ingrossano in modo abnorme originando un fenomeno piovoso breve, ma estremamente violento. La diffusione di altri additivi come il carbonato di calcio è dannosa per l’agricoltura. I suoli calcarei, infatti, sono inadatti alle colture: il principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell’immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi.
Gravissimo e certificato da dati è però il fatto che i terreni italiani e l’acqua piovana risultano contaminati da metalli come alluminio e bario e da elementi come il quarzo. Questi sono elementi estremamente dannosi per la terra e per l’uomo e che non vengono dichiarati. Spero di aver fornito un interessante spunto di approfondimento per le persone più attente e spero si sia capito il perché del post con le nuvole.

Starnuti

 Lo starnuto è come il vaffanculo, non sai mai quando uscirà, ma quando lo farà sarà una liberazione!

5 ottobre 2014

Osservazioni domenicali; i comunisti occidentali difendono i democratici di Hong Kong contro i comunisti Cinesi...

Arte

 ... l'arte deve raccontare una volta sola, e proprio nel momento in cui si incontra con il suo oggetto, vorrei dire improvvisamente. Di preordinato deve esserci soltanto ciò che noi siamo; ed ecco perché il soggetto sarà sostituito dall'uomo nella sua interezza, pronto, e nello stesso tempo disarmato, di fronte ai fatti, come un inviato speciale...