lunedì 19 dicembre 2016

potrebbe...

Senza farla troppo lunga, il problema è l'istruzione. Non tanto quella di base (che ok, non ci siamo, ma va beh), ma proprio quella secondaria e quella universitaria. Si insegnano teorie vecchie, storie vecchie, metodi sbagliati e superati. Chi esce dall'università non ha la minima idea del mondo, perché non solo non lo ha visto e vissuto in prima persona, ma perché quello che ha studiato è superato. È tutto talmente evidente! Siamo accademici e istituzionali in ogni nostro gesto, eppure in questo mondo non funziona niente! E chi lo governa secondo voi? Chi ha frequentato l'asilo? No! Chi si è laureato! L'economia non funziona, l'ambiente è al collasso, il lavoro non c'è, le guerre devastano le nazioni, l'inquinamento scioglie i ghiacci... e udite udite OGGI alcuni ricercatori ACCADEMICI affermano che probabilmente, ripeto PROBABILMENTE, la causa dello scioglimento dei ghiacci è al 99% opera dell'uomo. Ecco, io non vorrei insistere, ma i grandi visionari hanno sempre avuto ragione, le streghe bruciate avevano ragione, gli scienziati messi al bando avevano ragione, gli artisti folli vedevano tutto in anticipo e con chiarezza... sarà per caso che è il sistema ad essere vecchio e quello che viene insegnato ad essere sbagliato? Naturalmente a qualcuno questo potrebbe, ripeto POTREBBE, fare molto comodo, ma questo è un altro discorso!

lunedì 12 dicembre 2016

Cercasi maestro

Sentenziare è probabilmente impossibile. Forse a questo punto, sarebbe meglio se non scriveste mai: questo è definitivamente così, quello è definitivamente colì, perché pensando a due poli, ci si allontana notevolmente dalla soluzione ... direi piuttosto, pensate a un frattale... ecco... poi sentenziate se ci riuscite... e se ci riuscite, sarò vostro allievo!

domenica 11 dicembre 2016

Il più grande dono...

Il più grande dono, e contemporaneamente il più grande fardello, che potete dare/fare a vostro figlio è farlo studiare, ma tanto, talmente tanto da riuscire a capire che tutto quello che ha appreso/compreso è totalmente sbagliato.

sabato 10 dicembre 2016

Ipotesi, ma non troppo

Da tempo immemore si vocifera di antiche civiltà, di mitiche età dell'oro. Secondo una ricerca scientifica internazionale del Cnr/Isma basata sul carotaggio dei ghiacci dell'Antartide, 14.000 anni fa la Terra ha sofferto un incremento massiccio di gas serra e metano. Una spiegazione plausibile, che avvalorerebbe leggende e tradizioni come i Vimana, gli antichi testi sacri Induisti, sarebbe quella di una popolazione di circa 10 miliardi di persone e attività produttive tecnologicamente avanzate in età arcaica, che avrebbero immesso nell'aria quantità enormi di anidride carbonica, esattamente come sta accadendo oggi. Fantastoria e fantascienza non sono mai state così vicine.

martedì 6 dicembre 2016

Proposte di lavoro nel mondo dell'arte

... mi scrivono or ora un messaggio via mail... non faccio nomi... riporto solo alcune parti del messaggio.
Apprezziamo molto il suo lavoro, la sua tecnica e la cifra stilistica, nonché gli sforzi che sta facendo per mantenere fede alla sua libertà intellettuale, ma per noi è necessario modificare la tipologia di immagini e i soggetti proposti. Innanzitutto sarebbe preferibile meno straniamento e più intrattenimento, e poi sarebbe opportuno realizzare immagini anche in bianco e nero (che per il pubblico risulta più elegante e raffinato, diciamo artistico) purché figurativo. Vanno bene i temi sociali purché siano raffigurati soggetti esotici (di altre comunità o in condizioni difficili) e non locali. Se italiani o europei, target adolescenziale di estrazione media, no centri sociali o simili. Per quanto riguarda la musica renda tutto più ritmato, magari un po' di swing, così centriamo il bersaglio. Speriamo possa apportare modifiche al filmato che ci ha proposto e che troviamo originale, professionale e valido sia nei tempi, che nella composizione anche se, come avrà capito, risulta decisamente lontano dal nostro target. Infine se può rimuovere tutta la sequenza di parole: potere, autonomia, sistema, prodotto e merce. Una volta apportate le modifiche che le abbiamo suggerito, invii nuovamente il tutto e dopo la verifica stabiliremo un incontro per definire il tutto. Saluti e bla bla bla bla.... ecco questo lo stato dell'arte...
cosa modificherò io? Io non modificherò proprio niente! Ma neanche morto!

giovedì 1 dicembre 2016

C'è qualcosa che non va!

Pensa l'assurdo... diamo i nostri soldi alle banche... queste si pagano gli stipendi, i locali, comprano e investono con i nostri soldi in prodotti e servizi che neanche condividiamo... poi andiamo a ritirare i nostri soldi e dobbiamo perfino pagare per ritirarli... e un tot al giorno....mica come vuoi tu!! ... saremo scemi?

Un post dal social...

Sono gli ultimi 3 giorni prima del Referendum .... poi ci rimetteremo tutti a 90° e cominceremo a lamentarci dell'esito!! Se vincerà il Si parleremo male di quelli che hanno votato Si, se vincerà il No parleremo male di quelli che hanno votato No!  L'Opinione pubblica si forma in tv, sui social, in radio... non certo in piazza.... di che vuoi parlare su Facebook? Questi sono gli argomenti.... tutti ci facciamo un po' di pubblicità, parliamo male di cose e persone,  mostriamo nei nostri selfie il nostro cinismo, i nostri sorrisi fintissimi in pose di plastica, le unghie lunghe come quelle della streghe animiste dell'Africa Nera, mettiamo mi piace a chi sta male, ai cuccioli, ai bambini appena nati, alle feste comandate, ai raccolti di funghi e castagne, a seni e fondoschiena gonfiati ad arte, alla nuova serie televisiva copia di altre mille copie, alla squadra del cuore, condividiamo bufale e mostriamo la nostra incapacità nello scrivere.... questo è quanto! Lo facciamo in un luogo virtuale perché la realtà ci sfugge, un luogo dove quelle che si sentono belle scrivono di aver mal di testa e intanto mostrano un selfie erotico mentre il marito si ripassa il ripassabile fuori casa, un nonluogo dove i maschi sono veramente maschi ma la notte no, una piazza telematica in cui gli artigiani si aggiungono italian al nome illudendosi di diventare artisti, lo spazio virtuale dove gli operai della musica aggiungono al loro pseudonimo lo strumento che suonano, magari in inglese, come fosse un marchio di fabbrica, la matrice digitale in cui i ricchi figli di ricchi mostrano la loro tristissima vita pseudo mulino bianco e ovviamente vorrebbero eliminare le minoranze ...ma postano in pochi!!! Moltissimi stanno lì in silenzio e si mordono continuamente la lingua, non scrivono sui social, perché in fondo in fondo li considerano uno strumento di manipolazione e vendita in cui navigano milioni di poveri sfigati ... oppure di tanto in tanto mettono mi piace... come per dare la benedizione 😂 De che vogliamo parlare? .... del fatto che qualche pazzo, senza prendere una lira, fa sperimentazione nel mondo dell'arte e il sistema non è minimamente pronto per accettarlo? Questo luogo virtuale è esattamente come le panchine di paese dove d'estate si radunano le vecchie comari che ciarlano e sparlano di tutto e di tutti... e quanto ci piace.... allora a questo punto io faccio questo, cerco di aiutare chi proprio non ha gli strumenti necessari per capire... capire "cosa", ti chiederai? Capire che la storia possiamo scriverla proprio noi e che i politici siamo TUTTI NOI!! Non si tratta di alieni... siamo noi  venditori di fuffa che non abbiamo lavoro e come ultima spiaggia, spesso facciamo i politici sfruttando un mestiere vecchio come la storia occidentale stessa pensando solo alla retorica e non alla sostanza... e sempre noi che scriviamo gli articoli che poi diventeranno storia... vedi Fidel Castro? Come uscirà da questo racconto? Dittatore o rivoluzionario? DIPENDE! E sai da che dipende? Non da che parte guardi il mondo 🎶🎵 ma da quale governo avrà più soldi per pagare più scrittori... ricordi quelli che giravano insieme al Re e scrivevano le gesta del loro signore?? ECCO! QUELLI! (figurati se potevano scrivere male... gli tagliavano prima i testicoli e diventavano sopranisti, poi se cantavano male gli tagliavano la testa) Cioè il 99% delle notizie proviene da agenzie e ok, ma le notizie che arrivano alle agenzie provengono dagli uffici stampa... cioè uffici dove lavora qualcuno pagato da qualcun altro... voglio dire... Quale è l'importanza che diamo agli eventi? Sono scelte! Per me è più importante sapere che la mia famiglia stia bene...  e comunque keep calm and stai sereno...  se continuiamo così di storia ce ne sarà poca.

mercoledì 16 novembre 2016

Arteoartoartattak

Sapete cosa è l'arte oggi? No! Perché non lo sanno nemmeno gli artisti cosa è! Ma certo non è e non potrà mai essere copia! Copia del passato, copia del classico, copia del vecchio, copia del ben fatto! Quella è l'arte che È STATA e di cui parlano gli accademici, l'arte che dopo cinquecento anni riesce a capire perfino il pubblico digiuno! Allora saper disegnare come Caravaggio è facile se lo studi, saper scolpire come Michelangelo è elementare se lo studi! Bastano ore di lavoro... alla fine è esattamente come fare l''uncinetto... è artigianato e non arte! Non ve lo scordate mai! L'arte è quella cosa che esce dalle orbite, che spruzza da una ferita scoperta, che sbocca dallo stomaco in subbuglio... l'arte è quell'oggetto che non esiste, quel sentimento che non conosce lemma, quell'ansia che non ha fine. L'arte è quella cosa che sbeffeggia il potente e se ne frega del suo mercato...è in fondo l'idea unica e irripetibile che combatte ogni stereotipo.

Marco Brama

sabato 29 ottobre 2016

"Due donne in basso", Marco Brama, MariElla Sto, Cristina Failla, Upperlab, Bergamo, 21 Novembre 2018 ore 21.00,

Il nuovo spettacolo che vede protagonisti Cristina Failla, MariElla Sto e Marco Brama. Il lavoro crea e ricrea un "nonluogo", dove si parla un linguaggio alternativo, per presentare tre realtà intense quanto disarmanti, potenti quanto delicate. Danza, teatro, videoarte e soundart comunicano tra loro creando nuove forme. L'anteprima è presso la residenza creativa Upperlab di Bergamo. 

  

21 Novembre 2018 ore 21.00, Upperlab, Via Pescaria, 1, Bergamo, "Due donne in basso", con MariElla Sto, Nina Failla, Audiovideografia di Marco Brama, Culture Sharing, Teatro degli Incerti, Upperlab



mercoledì 12 ottobre 2016

Il confine tra arte e sciacallaggio

In questi giorni esce al MAXXI una mostra in cui sono esposte immagini che documentano le torture subite dai siriani durante la guerra. Ci sembra un atto intelligente e doveroso, perché l'arte non deve essere necessariamente fine a sé stessa, come accadeva nell'Ottocento, l'epoca che esaltava le antiche rovine e la forza della natura, ma deve scuotere le fondamenta del sistema ... e a volte per farlo deve usare l'unica arma possibile: l'oggettività della fotocamera.  Ben diverso il discorso per la recente mostra itinerante partita da Garbatella sul terremoto di Amatrice, dove le opere testimoniano la forza della natura come nel Romanticismo, non solo non aggiungendo nulla all'arte, ma mostrando un luogo che non ha bisogno di arte, ma di buon senso. Non si tratta di opere testimonianza che evidenziano gli errori umani nel costruire gli edifici, come dire, con dettagli delle pareti sottili o altro, ma opere che raccontano le rovine magnificandole. Le foto di chi ha perso la casa, perché la natura (incontollabile) ha spazzato via tutto, non possono essere equiparate alle foto che testimoniano la violenza umana (da controllare). Il risultato è qualcosa dalla facile presa sul grande pubblico, ma non certo utile al pubblico stesso. Non è arte sociale, ma arte culinaria. Diremmo che alcuni artisti, forse con le migliori intenzioni, potevano risparmiarsela.

mercoledì 5 ottobre 2016

Ghetto 13 - 2009... ma che Duchamp e Cattelan

Sulla scia del successo di Cattelan con il suo water d'oro, non potevamo non citare l'audiovideografia Ghetto 13 -  the gold  american culture del 2009 di Marco Brama, interamente realizzata riprendendo il suddetto oggetto. La videoopera del 2009 è disponibile solo per proiezioni. Qui la copertina del videoalbum.


http://marcobrama.blogspot.it/2015/07/lp-ghetto-13.html
Hip hop, trip hop, jungle, d&b... dove si muove il mondo musicale commerciale? Ecco l'omaggio divertito di Marco Brama. L'album (di cui esistono online video etichettati come provenienti da un fantomatico Musica per ragazzi) è quanto di più vicino ai generi industriali sia riuscito ad arrangiare (più o meno ndr). Partecipa al disco anche La libera orchestra etnica. I video sono realizzati presso il centro video Roma città apertà e i brani registrati al Jungle Sound Studio.Tra le audiovideografie spicca "Ghetto 13 - the gold american culture" interamente realizzato con le immagini di un water che diventa d'oro.

giovedì 15 settembre 2016

“Incontro con le fiabe” installazione permanente di Lidia Scalzo VENERDI' 16 SETTEMBRE ORE 19.30

“Incontro con le fiabe” installazione permanente di Lidia Scalzo
CERIMONIA DI INAUGURAZIONE VENERDI' 16 SETTEMBRE ORE 19.30 - L'ARTISTA SARA' PRESENTE ANCHE SABATO 17
  Nell’ambito della manifestazione “Architettura e Natura 2016”, IV Premio Simonetta Bastelli, che si terrà a San Venanzo (Tr) dal 13 al 17 settembre prossimo, tra gli eventi collaterali in programma, spicca l’inaugurazione dell’installazione artistica “incontro con le fiabe” dell’artista Lidia Scalzo.
Alla cerimonia d’inaugurazione (ore 19,30 nel giardino di Villa Faina a San Venanzo, ma l’artista sarà presente anche sabato 17) prenderanno parte, oltre alle Autorità locali ed al prof. arch. Achille Maria Ippolito, presidente dell’Associazione Architetto Simonetta Bastelli, anche il prof. arch. Fabio Di Carlo, autore del libro “Paesaggi di Calvino” e il prof. Stefano Adami,scrittore e noto esperto di Calvino e della sua famiglia.
L’opera, donata alla comunità di San Venanzo, è un omaggio allo straordinario lavoro di recupero, pubblicato nel 1956, delle fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi 100 anni e trascritte in lingua dai vari da dialetti da Italo Calvino.
Lidia Scalzo interpretando le fiabe permette di entrare in un mondo colorato e magico dove personaggi e luoghi esprimono valori e cultura, regole sociali e familiari legate sì alla specificità di un territorio e comunità, ma al contempo universali.
Fate, Re, Orchi, Castelli ed Alberi incantati fanno un girotondo intorno alla colonna lignea ricoperta con nanocemento a rilievo.
L’opera intende interagire direttamente con il pubblico al fine di attivare pensieri ed  emozioni e riflessioni.
Nuvole di rete metallica appositamente trattata, fasciano la parte superiore; un fascio di Ferule, a simulare il bosco delle fiabe completa l’installazione.
L'opera in fase di realizzazione
Villa Faina San Venanzo (TR)
Un dettaglio dell'opera

sabato 10 settembre 2016

È fragile - Domenica 18 Settembre ore 21.00 Viterbo

Presso lo spazio Arci Biancovolta a Viterbo, in Via delle Piagge, domenica 18 Settembre 2016 alle ore 21.00, sarà presentato in anteprima uno spettacolo intermediale di indiscutibile pregio, che vedrà la presenza di artisti come Marco Brama, Nina Failla, Francesca Spurio e Mariella Sto. Un allestimento che intreccerà coreuticamente forme espressive diverse, tra soundart, paesaggi audiovisivi e letture fra prosa e poesia, per raccontare, prendere coscienza della fragilità. Fragilità umana, ma anche del pianeta, con la sua natura che diventa paesaggio e palcoscenico della vita. Muoversi, cercare, interrogare, vivere, danzare, dialogare, mostrare e osservare, per scoprire e resistere. Lo spettacolo, che sarà proposto anche nelle scuole, vede la collaborazione tra il Teatro degli Incerti, già famoso per i suoi lavori sperimentali, Culture Sharing, che si occupa di arte, musica e audiovisivi d'autore e l'Arci di Viterbo, sempre attento alle proposte più originali e innovative. 
CS/pb






Francesca Spurio ha iniziato con gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica dell’Antoniano di Bologna e la Scuola di Teatro Nuova Scena di A. G. Garrone (BO). Ha proseguito la formazione seguendo seminari e laboratori tenuti da esperti provenienti dalle più prestigiose scuole europee (Pierre Byland, Lindsay Kemp, Annette Sachs, Linda Wise, Chattie Salaman, Sigrid Loos…) . Ha lavorato in vari teatri fra cui il Comunale di Bologna (Amleto, Storia di Babar il piccolo elefante, Abu Hassan…) in TV: Carabinieri 3, Nebbie e delitti 2, Medico in Famiglia 6, 7 e 10, Donna detective 2, I Cesaroni 4,Verdetto finale… nel Cinema: Pupi Avati e Paolo Virzì, Radio RAI: Dancing Esperia, Partita doppia per la regia di Paolo Modugno ecc … Da tempo si dedica anche alla didattica: laboratori teatrali per adulti e bambini, promozione della lettura (Istituzione Biblioteche di Roma, SBCR, Consorzio Biblioteche Bassa Sabina, Biblioteca Consorziale di Viterbo, Civitavecchia, ecc.), Educazione ambientale affiancando esperti naturalisti con letture a tema (Agenzia Regionale Parchi, Roma Natura, ecc.).
Marco Brama è un artista poliedrico e prolifico. Utilizza un metalinguaggio che prova a intrecciare la musica con tutte le forme espressive, dalla videoarte alla letteratura, dalla scienza alla filosofia. Le sue opere indagano i territori della fisica acustica e della sperimentazione elettronica, discostandosi con forza dalle regole, dagli stereotipi, nonché dai generi creati dal mercato discografico di massa. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo Psike ed Electra del 1993, il poema sinfonico "Divina Commedia - Inferno" del 2001, il balletto "I colori fantastici", il saggio "Distoria - per una crono conoscenza dell'uomo", l'audiovideografia "musiCaos" basata sull'accordatura dei numeri primi e la raccolta di composizioni sinfoniche "Le fiabe sono vere" ispirate ai lavori della pittrice Lidia Scalzo. Tra il 1990 e il 2012 ha ottenuto riconoscimenti, collaborato con numerosi artisti, suonato dal vivo in molti contesti, realizzato colonne sonore, performance, spettacoli teatrali e mostre, creando un dialogo costante tra musica, immagini, danza e scrittura. 
Nina Failla studia danza classica a La Spezia con Loredana Rovagna. Si forma come danzatrice alla scuola di Maurice Bejart (1982/1984) e a quella di Pina Bausch (1995/1996). E’ danzatrice professionista con diverse compagnie di teatrodanza in Italia, Francia e Germania (I Danzatori Scalzi, P.Decouflé, Malou Airaudo, E.Piperno, J.Fontano, C.ie Paul Les Oiseaux, C.ie Fol a Pik) e presso la RAI, Teatro delle Vittorie, nelle trasmissioni “Fantastico 9” e “Buona Fortuna”. Dopo l’incontro con l’artista e pedagogo Hervé Diasnas, si dedica all’approfondimento e all’insegnamento della tecnica da lui creata, chiamata “La Pratica”. Lavora con le compagnie Vera Stasi, Atacama e Teatro degli Incerti. E’ attualmente all’Opera di Roma con “The Bassarids” di H. W. Henze, regia di M. Martone e coreografie di Raffaella Giordano. Nel 1988 ottiene il Prix Atelier  per la miglior interpretazione, Città di Cagliari e nel 1991 il Prix Volinine, primo premio per l’interpretazione, Città di Parigi.
MariElla Sto frequenta studi classici e successivamente artistici, diplomandosi nel 1982 in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Si forma come attrice ai corsi di Albino Bignamini, Kaya Anderson ed Enrique Vargas con i quali approfondisce le tematiche dell’improvvisazione e della narrazione, della voce in relazione alla psiche e del teatro sensoriale. Si interessa alla ricerca del movimento come gestione e scoperta del corpo e dello spazio e incontra il lavoro dei coreografi e danzatori Nina Failla, Dominique Dupuy e Raffaella Giordano. Tale ricerca è supportata dallo studio di Placement e Ideokinesis con Ursula Stricker. Altri incontri di studio: Laura Curino, Rena Mirecka, Sista Bramini, Yumiko Yoshioka, Caterina Inesi, Roberta Sperduti (percussioni), Maria Zilocchi (canto). Parallelamente all’attività di spettacolo, conduce laboratori con adulti e ragazzi fin dal 1993 nelle città di Bergamo, Trieste, Viterbo, Roma e Torino. E’ più che decennale la sua attività di regia all’interno delle carceri di Bergamo e Viterbo. L’esperienza è documentata in diverse tesi di laurea (Milano, Viterbo, Roma) e nel libro di A. Mancini “A scene chiuse” ed. Titivillus, 2008. Alcune sue scenografie sono state presenti presso i teatri Quarticciolo, India e Argentina (sala Squarzina) di Roma.


domenica 24 luglio 2016

A volte... ma non troppo


A volte non capiamo le cose e finiamo per non apprezzarle. O meglio: spesso non abbiamo gli strumenti per capire e invece di sforzarci per comprendere e crescere, sputiamo sentenze. A volte non si hanno gli strumenti, a volte potremmo averli, ma siamo troppo pigri, cinici e boriosi, per mettere in discussione noi stessi. Gli artisti invece vivono proprio di questo, tentando, a volte, di ridiscutere non solo il proprio Essere o l'Assoluto, ma, materialmente, la società in cui vivono portandone alla luce i limiti ponendo interrogativi. La forma in questo senso non rischia mai di diventare involucro artigianale. Per un creativo dare spunti di riflessione è già un buon punto di partenza! Egli sa che per comunicare è necessario un linguaggio e in questa società i linguaggi sono mediati. Parlare a chi non ascolta, far vedere a chi guarda soltanto, richiede necessariamente un'arte comprensibile e conosciuta, (musica, video, poesia, pittura ...). Ora se il mezzo è tale e non il fine, si deve "tentare" di "spostare" le normali abitudini, le modalità di comprensione dovute ad un addestramento involontario e costrittivo del pubblico e parlare con il proprio linguaggio, senza filtri e limiti imposti da una produzione. Straniare sguardo e udito per offrire uno specchio. Se questo produce nello spettatore un interrogativo, lo scopo è raggiunto.

lunedì 11 luglio 2016

Lillo di Mauro e Marco Brama "A Nudo" Parole Immagini Musica - 23 Luglio 2016 ore 21.00 - Museo del Patrimonium Sutri (VT)

All'interno della manifestazione  L'arco e la Lira che si terrà il 23 e il 24 Luglio nel Centro Storico di Sutri, e che vedrà la partecipazione di scultori, pittori, fotografi, gruppi di danza, musica, e artisti di strada, Lillo di Mauro e Marco Brama presentano un lavoro estremamente originale al Museo del Patrimonium. Entreremo nel mondo di Ugo il protagonista del nuovo romanzo del poeta Lillo Di Mauro nella sua personale scoperta di sé e del mondo. Un viaggio emozionante in territori intimi e nascosti, un percorso di lettura che si intreccia con A nudo e Riflessi di Marco Brama, proiettato in versione integrale. La creazione del compositore e artista ci porterà nei luoghi magici e al contempo cerebrali della videoarte, in quelle che lui ama definire audiovideografie, appunto scritture con le immagini e i suoni. Una proposta intermediale tra i due, che mette in comunicazione poesia, musica e videoarte, in un intreccio di parole e linguaggi artistici.
L'evento, che è gratuito, libero e integralmente no profit, si svolgerà il 23 Luglio 2016 alle ore 21.00 presso il Museo del Patrimonium Sutri (VT).
All'interno del Museo sarà inoltre presente una mostra d'arte contemporanea che vedrà la presenza di artisti di fama internazionale come Roberto Ferri e Giorgio Dante, oltre a Martina Gioia con i suoi ritratti e Tiziana Rivoni con le sue Teste di Moro.






domenica 3 luglio 2016

Realmente e Soprattutto

Arte, musica, cinema, danza, teatro... come se non ci fosse un apparato industriale, come se gli artisti fossero indipendenti, indispensabili e unici... alla fine ancora oggi vince la poiesis sull'Idea... Siamo abituati e indottrinati al sistema da quando nasciamo, vediamo, ascoltiamo, subiamo una selezione stratificata in millenni. I media sono voce ed espressione di scelte maggioritarie industriali, di produzione, distribuzione, dove l'originalità non è lo scopo, lo scopo è fare soldi, farli in fretta, trasformando tutto in merce, dando corpo perfino alla musica che in fondo, a ben pensare, è immateriale. Accendere la tv, la radio, aprire i libri, andare al cinema; tutto è frutto di una produzione che mette il punto sull'idea trasformandola in prodotto. L'indipendenza è mal vista, non supportata perché in fondo non alimenta il sistema, non produce soldi, piuttosto mette in discussione il sistema stesso che a sua volta non vuole essere messo in discussione. L'occhio e l'orecchio sono tanto attivi quanto e soprattutto recettivi, l'educazione alla cultura, alla prassi, condizionano gusti e scelte già dalla tenera infanzia. Vi siete mai chiesti perché REALMENTE vi piace un genere musicale e non un altro? Un genere cinematografico e non un altro? E SOPRATTUTTO: vi siete mai chiesti perché, nonostante si cresca, si impari, si cambi, si sperimenti, esistono i generi? E perché gli artisti "creano" opere di genere e non opere vere e uniche, diverse come loro e fuori dagli schemi dei generi e della forma? Quella che conosce il mondo dei musei, delle audio/video discoteche, spesso non è arte, ma semplice merce, formalizzata e asservita al sistema industriale. Sarebbe importante che gli artisti, in massa, si ponessero il problema dell'unicità dell'opera, della loro opera, della forma che danno alla loro Idea attraverso la fotografia, la musica, la videoarte, la pittura che sia, nell'epoca della riproducibilità tecnica, uscendo dal meccanismo che alimenta e si autoalimenta. L'autoproduzione e la distribuzione indipendente sono la soluzione ... resto a disposizione per chi volesse approfondire le tematiche di cui sopra. Buona serata a tutti i veri artisti e a tutti i presunti critici. 😊

Next Step

Quindi i vegani sono superati! Il futuro della neurobiologia vegetale è chiaro: diventare frugivori!! Quindi step non evolutivo o step 0: carnivori, step evolutivo 1 o step frugale: onnivori, step evolutivo 1 avanzato: vegetariani, step evolutivo 2: vegani, ma udite, udite, step evolutivo 3: frugivori!! Insomma, che ci crediate o no, test di laboratorio, verificati ed effettuati da centri di ricerca accreditati, e che si svolgono regolarmente dagli anni '60 del' 900, hanno dimostrato che le piante provano sentimenti!! Veramente!  Se ne sentì parlare anche in Italia solo negli anni '80 in qualche trasmissione televisiva un po' trash e ci hanno scherzato un po' tutti sopra. Invece, a quanto pare il "fenomeno" sarebbe reale e dimostrato in laboratorio. Nonostante questa oggettività, verificata con test replicabili, gran parte della comunità scientifica ignora volutamente la questione; non che non riconosca il tutto, ma fa finta che non esista! - e non è molto scientifico come atteggiamento!!  - Pertanto, visto che pur non parlando in modo convenzionale, le piante comunicherebbero, riconoscerebbero eventi, animali, riuscendo perfino a distinguere singoli soggetti umani, c'è chi ha deciso di nutrirsi solo di frutti e verdure, a volontà, che non uccidono la pianta. Questo tipo di alimentazione sembrerebbe curare tutto e mantenere l'uomo in perfetto equilibrio, allungano addirittura la vita degli adulti di circa sette anni. (Addio insalata...)  E non è una bufala!! Direi che a questo punto la cosa diventa moooolto difficile da gestire... altro che Pandora di Avatar!!

sabato 2 luglio 2016

Mare...

Se è vero che la speculazione nacque e visse nell'agio e l'arte si sviluppò e ancora opera nel bisogno, ecco spiegata la sensibilità, l'affinità degli artisti per chi è alla ricerca di un luogo migliore e la diffidenza del potere nei confronti della qualità. #noborders

Scienzafanta

Ci troviamo in Prigionia, un paese molto antico formato dall'unione di molte regioni. Un paese che vive sfruttando le risorse in modo dissennato. Paese ricco, ma in crisi perché vecchio. Un luogo dove la democrazia è solo apparente e giornalisti e politici sono asserviti all'economia a sua volta asservita alla tecnologia sovvenzionata dalle fondazioni di ricchi signori del potere. Un giorno un giovane uomo guardando lo schermodemonio che trasmetteva informazioni, si rese conto come in fondo ai politici di Prigionia non interessava nulla della gente comune, proprio quella gente che col suo lavoro alimentava e manteneva saldo il sistema economico di base. L'importante per i politici era avere tanti sudditi, più erano e meglio era perché il potere, dopo la loro rivoluzione scientifica, si misurava quantitativamente, con i numeri e non più qualitativamente come accadeva nell'antichità. Più popolazione, più potere personale e fondi dagli invisibili sovrani padroni. Naturalmente bisognava legittimare il tutto. I politici cominciarono a pagare giornalisti e storici che raccontarono quanto necessario alla sopravvivenza del potere politico, ma oscurarono accuratamente le storie dei Re sovrani creando "troll di troll" nella rete delle reti. Il giovane ribelle andò in piazza e gridò: "Basta! Giornalisti e politici avete veramente oltrepassato il limite! Tutta questa vergognosa storia per annullare il voto popolare che ha segnato l'uscita dell'Impero Separato dall'Unione economica delle Prigioni ! Vergogna! È un voto popolare! PUNTO! Non potete dire che è fatto da gente che non capisce nulla e soprattutto, se non capisce nulla, sarà per caso anche conseguenza del vostro sistema scolastico? Siete voi a gestire e organizzare la vita delle persone, siete voi a stabilire i piani ministeriali, siete voi a decidere cosa insegnare, far capire e conoscere alle persone fino alle scuole dell'obbligo! Dopo non potete lamentarvi di nulla, E SECONDO NON POTETE DELEGITTIMARE IL VOTO! Unico strumento di democrazia diretta!" Il giovane era molto preoccupato... preoccupato soprattutto per come pensava si sarebbe affrontata la crisi economica che da anni affliggeva il Pianeta Merdosia e tutte le nazioni più ricche, come quella delle Regioni Unite di Etnocentropoli. Quest, così si chiamava il ribelle pensatore, si rese conto dai telegiornali trasmessi dallo schermodemonio, che la gestione della crisi stava prendendo pieghe pericolose per la popolazione stessa con la costruzione di un sistema terroristico spaventoso... Non era qualcosa di esterno al sistema, ma il sistema stesso che lo aveva generato e alimentato. Quest pensò: "Se non vale un voto, quanto vale una vita? Perché far credere ai merdosi, ovvero a tutti gli abitanti di Merdosia, che il terrorismo è qualcosa di esterno al sistema e non una costruzione segreta del potere per mantenere il sistema in stallo e le persone sotto scacco?" Come fini la storia? Beh, quando giunse voce di quel pensiero alla BIU (Bastarden Intelligence Union) che aveva il compito di monitorare lo stato di segretezza del primo potere, si passo all'eliminazione del vero problema: il pensiero libero di Quest, che venne giustiziato perché ritenuto eversivo e pericoloso.

venerdì 24 giugno 2016

Arte.. ahahah

Arte, musica, cinema, danza, teatro... come se non ci fosse un apparato industriale, come se gli artisti fossero indipendenti, indispensabili e unici... alla fine ancora oggi vince la poiesis sull'Idea... Siamo abituati e indottrinati al sistema da quando nasciamo, vediamo, ascoltiamo, subiamo una selezione stratificata in millenni. I media sono voce ed espressione di scelte maggioritarie industriali, di produzione, distribuzione, dove l'originalità non è lo scopo, lo scopo è fare soldi, farli in fretta, trasformando tutto in merce, dando corpo perfino alla musica che in fondo, a ben pensare, è immateriale. Accendere la tv, la radio, aprire i libri, andare al cinema; tutto è frutto di una produzione che mette il punto sull'idea trasformandola in prodotto. L'indipendenza è mal vista, non supportata perché in fondo non alimenta il sistema, non produce soldi, piuttosto mette in discussione il sistema stesso che a sua volta non vuole essere messo in discussione. L'occhio e l'orecchio sono tanto attivi quanto e soprattutto recettivi, l'educazione alla cultura, alla prassi, condizionano gusti e scelte già dalla tenera infanzia. Vi siete mai chiesti perché REALMENTE vi piace un genere musicale e non un altro? Un genere cinematografico e non un altro? E SOPRATTUTTO: vi siete mai chiesti perché, nonostante si cresca, si impari, si cambi, si sperimenti, esistono i generi? E perché gli artisti "creano" opere di genere e non opere vere e uniche, diverse come loro e fuori dagli schemi dei generi e della forma? Quella che conosce il mondo dei musei, delle audio/video discoteche, spesso non è arte, ma semplice merce, formalizzata e asservita al sistema industriale. Sarebbe importante che gli artisti, in massa, si ponessero il problema dell'unicità dell'opera, della loro opera, della forma che danno alla loro Idea attraverso la fotografia, la musica, la videoarte, la pittura che sia, nell'epoca della riproducibilità tecnica, uscendo dal meccanismo che alimenta e si autoalimenta. L'autoproduzione e la distribuzione indipendente sono la soluzione ...

Marco Brama 24/06/2016

venerdì 27 maggio 2016

Digitale Analogico

Uno dei problemi di questo mondo digitalizzato e virtuale in cui siamo immersi, è che non avremo e non lasceremo traccia del 99% di quello che realizziamo. Non stiamo lasciando forme perché non lavoriamo più con la materia... tutto ciò che è in rete è diventato immateriale come musica eterea che aleggia nell'aria... forse non è neppure un problema se ragioniamo nel lungo termine, ma sicuramente, di questa società così tecnologica non resterà memoria.

lunedì 23 maggio 2016

Crossmediale e Intermediale - differenze

Crossmediale, incrocio tra le piattaforme, discipline. Le singole componenti si fondono in un unico oggetto che è la somma, l'incrocio tra le parti. Immaginiamo un vaso in oro dove le componenti iniziali rame e oro si fondono e quindi confondono.
Intermediale è invece un intreccio tra discipline artistiche. Immaginiamo un tappeto dove i fili colorati producono un nuovo oggetto, ma restano sempre e comunque visibili. Questo tipo di approccio è spesso riferito a forme di spettacolo, appunto definite "intermediali", come concerti con proiezioni video, musica, danza, pittura, contemporaneamente sul palco.
Transmediale è da considerare sinonimo di crossmediale con la variante relativa all'apporto di significazione apportato dal medium che ospita ad esempio la storia.

sabato 7 maggio 2016

Istallazione "Fata madrina" di Lidia Scalzo con le musiche di Marco Brama "Le fiabe sono vere" - Auditorium Parco della Musica Roma

Omaggio a Italo Calvino nel 60° della pubblicazione di '”Le fiabe italiane”

INSTALLAZIONE DELL’OPERA “FATA MADRINA” di LIDIA SCALZO

CON LE MUSICHE DI MARCO BRAMA
tratte dalla composizione per flauto e orchestra “Le fiabe sono vere”

un evento a cura di Diana Alessandrini, Stefano Donati e Chiara Sottosanti   

Sabato 14 maggio, in occasione del Festival del Verde e del Paesaggio, la tre giorni dedicata alla promozione della cultura del verde giunta ormai alla sua sesta edizione, avrà luogo un evento dedicato ad Italo Calvino ed al suo rapporto con il paesaggio e l’architettura.
Lo spunto ci viene offerto dalle connessioni con il mondo della natura tipiche dei protagonisti delle Fiabe; protagonisti oggetto di una scrupolosa opera di ricerca e raccolta, curata appunto da Calvino e che proprio sessanta anni or sono ha visto loro prima pubblicazione.
Ecco quindi che l’occasione di scoprire ed approfondire questi temi ci verrà offerta nello spazio denominato “Eco-Garden”, progettato dall’arch. Chiara Sottosanti, che ospiterà un’istallazione artistica di Lidia Scalzo, la “Fata madrina”, suggestivamente accompagnata dalle musiche del maestro Marco Brama, appositamente composte ispirandosi all’opera. L’intreccio tra natura, Calvino e fiabe sarà quindi protagonista di quest’incontro che vedrà poi confrontarsi dialetticamente tra loro e con il pubblico, alcuni dei massimi esperti nei rispettivi campi del grande intellettuale italiano.
Hanno infatti confermato la loro adesione il prof. Stefano Adami, scrittore e curatore di diverse manifestazioni dedicate sia a Calvino che alla sua famiglia, il prof. Fabio di Carlo docente di architettura del paesaggio ed autore del testo “Paesaggi di Calvino”, oltre all’artista Lidia Scalzo, l’arch. Chiara Sottosanti autrice dello spazio ospitante ed il maestro Marco Brama autore delle musiche.
La giornalista e critica d’arte Diana Alessandrini avrà l’onere e l’onore di coordinare e stimolare gli interventi dei protagonisti. Il tutto sarà anticipato da un breve saluto da parte dei rappresentanti  della Casa dell’Architettura di Roma ed IXCO - Istituto italiano per la cooperazione, enti promotori della rassegna “In viaggio con Calvino”, in cui quest’evento si andrà a incastonare, e degli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione dello stesso.

Programma dell’evento:

inizio ore 16,30

Saluti
Massimo Locci – Membro del CTS della Casa dell’Achitettura di Roma
Achille Maria Ippolito - Coordinatore del Dottorato di ricerca interateneo in Paesaggio e Ambiente
Stefano Donati – Relazioni esterne IXCO Istituto Italiano per la cooperazione
Stefano Pirri – EPM Edil Piemme
Rosaria Scalzo – Il Papiro Art

Modera e coordina
Diana Alessandrini – Feedya Art Foundation

Intervengono
Lidia Scalzo – Artista e direttrice artistica Il Papiro Art


Marco Brama – Compositore ed artista
Stefano Adami - Scrittore, Encyclopedia of Italian Literary Studies Princeton University
Fabio Di Carlo - Executive Committee ECLAS, European Council of Landscape Architecture Schools
Chiara Sottosanti – Architetto del paesaggio


Lidia Scalzo – artista: "La fata madrina racchiude in sé il progetto “Le fiabe sono vere”, una mostra d’arte in fase di preparazione, dedicata alle fiabe italiane, con esplicito rimando al lavoro letterario di Italo Calvino. E’ la progenitrice ancestrale da cui nascono l’arte, la poesia, la musica, la Terra stessa. Una figura morbida, materna, custode del pianeta, pronta ad esaudire i desideri dei suoi figli. Una figura senza volto, perché in fondo ognuno di noi è in parte la fata madrina, in uno scambio reciproco tra uomo e natura, tra natura e arte. Anche in questa occasione, l’opera lignea realizzata in tecnica mista sarà accompagnata da un brano in anteprima del maestro"

Lidia Scalzo

Marco Brama – Compositore ed artista: "Il mio incontro con le fiabe è un confronto con il passato, con il mito, con il gioco, con il rito del racconto che Calvino raccoglie e rende storico. Il legno dei quadri di Lidia diventa la voce di un flauto (solista Alessandra Di Prospero), la resina industriale si trasforma in campionamenti audio industriali ed elettronici nel tentativo di riunire antico e contemporaneo, tradizione e innovazione, istinto e ragione."

Marco Brama
Stefano Adami – Scrittore: "Negli anni '50, Italo Calvino decide di accettare la proposta dell'editore Einaudi, e di dedicare parte della sua attività di narratore alla raccolta e riscrittura delle fiabe regionali italiane. La sua idea è quella di procedere regione per regione e tema per tema (il crescere, la paura, il tradimento, e via dicendo). Nella riscrittura delle fiabe, Calvino tende all'essenziale, tentando di estrarre il nucleo poetico, creativo, dal racconto. E' consapevole di compiere di nuovo un'operazione fatta dai romantici e dagli studiosi di tradizioni popolari in Europa almeno 100 anni prima di lui. Ma nel frattempo ci sono state due guerre mondiali, i partiti di massa, le ricostruzioni. In qualche modo, occuparsi delle fiabe significa per lui anche sollevarsi al di sopra degli anni '50 e della loro durezza. E osservare gli altrove della natura, il bosco, la foresta, quelle isole di colore in cui Italo, un giorno, ha visto Adamo."

Stefano Donati – Relazioni esterne IXCO: "...quando nel 2013 realizzammo la rassegna “In viaggio con Calvino” in occasione del 90° della nascita, avevamo in mente un’iniziativa che avesse appunto le caratteristiche dell’interdisciplinarietà e, soprattutto del non vincolo temporale. Il “viaggio” infatti doveva svolgersi trasversalmente non solo tra le varie discipline tanto care all’ecletticità di Calvino ma anche proiettandosi nel tempo dal passato e verso il futuro. Ecco che questo evento scaturito grazie anche alla creatività che contraddistingue Lidia Scalzo, ci dà l’opportunità, a tre anni di distanza, di proseguire nel nostro viaggio toccando la “tappa” delle fiabe e, perché no, ci sprona a cercare ancora nuove mete da esplorare."   

Chiara Sottosanti – Architetto del paesaggio: "Eco-garden nasce con l'idea di avvicinare le persone al concetto di sostenibilità, ma racchiude in se un concetto più ampio; il rapporto tra architettura e natura in un contesto apparentemente artificiale come la città. Il progetto ha l'intento di far dialogare uomo e natura. Per molto tempo si è costruito senza tener conto del contesto, rispettando troppo poco l'ambiente, perché concepito come d'intralcio alla vita dell'uomo. Solo un certo punto le nostre coscienze hanno iniziato a percepire architettura e ambiente come elementi diversi. Ma proprio perché opposti  devono dialogare tra loro per creare un paesaggio migliore. 
Già Leonardo da Vinci trattava nei sui lavori il rapporto tra uomo e natura. Infatti tra la miriade di lavori, Leonardo ci ha lasciato anche diverse favole. Il personaggio onnipresente di queste favole è sempre la natura, nei suoi elementi: acqua, aria, fuoco, pietra, piante e animali. L’uomo invece è quasi un intruso e, come scrisse Leonardo nel libro delle profezie, l’uomo è il guastatore di ogni cosa creata.
L'unica soluzione, perché ciò non accada, è quella di cambiare il nostro punto di vista, andando a puntare sulla qualità e non sulla quantità, applicando nuove tecniche di progettazione meno invasive, dove il fulcro di ogni lavoro diventa la natura che in essa accoglie l'architettura in modo armonico.
Eco-garden vuole essere uno spunto, tra tanti, di come portare la natura dentro l'architettura, ottimizzando a nostro è a suo vantaggio ciò che ci viene donato spontaneamente.
Porre le città sempre più a contatto con l'ambiente darà benefici di salute sia alle persone sia all'ambiente.
Penso che ognuno di noi, anche nel suo piccolo come può essere un giardino privato, possa dare un contributo importante nel rispetto e nel dialogo con il contesto. Il progetto vuole dar prova che bastano pochi e semplici elementi per creare un ambiente sostenibile."

Diana Alessandrini – Vice Presidente Feedya Art Foundation : "Verde, Paesaggio, Arte. Un trittico che da sempre rappresenta da una parte un crogiuolo di emozioni di grande impatto dall’altra la raffinatezza di una cultura che dalla nobiltà erudita si trasferisce al popolo. Basti pensare al Parco dei Mostri di Bomarzo, in provincia di Viterbo, del 1500 o alla Villa Palagonia del 1700 a Bagheria (Sicilia), esempi in cui “le fiabe”, cioè mitologia, storia e la fantasia trovavano la possibilità di diventare reali. Più di recente basta pensare al Parco Guell a Barcellona di Antoni Gaudì o al Giardino dei Tarocchi di Nicki de Saint Phalle. Ma ciò che qui interessa è che oggi sempre più si sente la necessità di parchi d’arte, in cui gli artisti possano esprimere la loro visione del mondo e i visitatori goderne. Luoghi che - appello rivolto agli architetti – dovrebbero essere tra i primi a prevedere l’accessibilità a tutti, anche alle categorie svantaggiate. È questo uno dei temi certamente più interessanti su cui lavorare oggi e di cui Feedya Art Foundation si fa promotrice, proprio attraverso la continua promozione di eventi artistici in luoghi pubblici."

Nota breve su “Le fiabe Italiane” a cura del prof. Stefano Adami

Nella sua lunga introduzione alla raccolta di fiabe italiane, da lui curata ed uscita per Einaudi nel 1956, ormai sessanta anni fa, Italo Calvino sente quasi l'obbligo di giustificarsi. Quel suo occuparsi di fiabe e storie popolari può sembrare quasi una fuga dal mondo, dalla durezza del mondo. La seconda guerra mondiale è finita da più di dieci anni, e il mondo nuovo non è ancora stato salvato. Nulla di essenziale è cambiato. L'umanità non è stata ancora liberata. Tutt'altro. 
E' ricaduta, invece, nel solito fascino per il potere, il comando, le folli tattiche per conquistare e mantenere la supremazia. Questo lungo braccio di ferro per la supremazia si gioca anche in Europa. Stalin tiene i paesi del suo blocco in un pugno d'acciaio, così come i partiti comunisti dei vari paesi occidentali. In Francia, nell'illuminata Francia, già si profila la guerra d'Algeria. E l'America è il paese del successo, dei materiali: i materiali di cui inonda la 'sua' parte d'Europa. Il paese dei materiali e della bomba atomica.

Nel 1956 Calvino esce dal PCI. Si rifugia nelle fiabe, appunto. E medita di andare a vivere fuori d'Italia. Scopre che “per i Grimm occuparsi di fiabe era lo scoprire i frantumi d'una antica religione della razza, custodita dai volghi, da far risorgere nel giorno glorioso in cui, cacciato Napoleone, si risvegliasse la coscienza germanica'. Ahimè, nel frattempo c'era stato il nazismo a mostrare dove quella 'antica religione della razza' potesse portare. Nell'ottocento, le fiabe popolari, europee e non, cadono nelle mani degli artisti romantici, che vi costruiscono sopra un culto dello spirito del popolo e del luogo, del paesaggio e della natura. Poi passano negli alambicchi degli antropologi e degli studiosi di tradizioni popolari, la cui prima generazione è quasi tutta d'ispirazione positivista. Invadono i quattro angoli del mondo trascrivendo storie che gli narrano i loro 'informatori'. 'Essi credevano - scrive Calvino - nell'India patria di ogni storia e mito umano... e nelle religioni solari, talmente complicate che per spiegarsi l'aurora inventavano Cenerentola e per la primavera Biancaneve...”.


Ma a conclusione del suo lavoro di raccolta e di selezione delle favole regionali italiane, durato due anni, Calvino impara la cosa principale. Che 'le fiabe... sono vere'. E questo è un punto di vista ancora tutto da esaminare.


Sabato 14 maggio 2016 ore 16,30
Stand 17 “Eco- garden” - Festival del Verde e del Paesaggio

Auditorium Parco della Musica - Viale Pietro de Coubertin 30 Roma


Locandina evento
Fata Madrina - dettaglio

Eco Garden

venerdì 22 aprile 2016

Prince - Analisi stilistica degli album dal 1978 al 2016

Quanto c'è da dire su Prince? Probabilmente più di quanto si possa immaginare. Non molto apprezzato in Italia, conosciuto soprattutto per qualche singolo di successo che non rende minimamente merito alla sue qualità musicali, in realtà il genietto di Minneapolis lascia ai posteri capolavori assoluti della musica sconosciuti ai più. Gemme preziose e inarrivabili, sparse qua e là in una sconfinata library di brani dallo stile inconfondibile, che solo dal vivo riuscivano a mostrare, anche all'ascoltatore medio,  la qualità altissima della scrittura, il virtuosismo (mai ostentato) e l'innovazione incredibile, originalissima e irraggiungibile dell'arrangiamento che trovano compiutezza stilistica nel live "Sing o' the times", in "The Rainbow Children", "News",  in "Xpectation". 

Gli esordi 
1978 – For You
1979 – Prince
1980 – Dirty Mind
1981 – Controversy
1982 – 1999

I lavori di questo periodo sono un colpo al cuore. Definire i lavori "strani" è dir poco. Si sente tutta la rozzetta dei mezzi e quello che emerge è uno stile asciutto, scarno, eclettico, sporco. Abbandonati i violini sintetici alla linea melodica i 5 album degli esordi sono un caleidoscopio ipnotico, una new psichedelia inusitata dove talvolta ci si perde tra punk ed elettronica sperimentale, testi al limite dell'osceno, giri di basso passati agli annali, suoni volutamente "brutti". Annie Christian, Something in the water does not compute, All the critics Love U in New York, Automatic, Sexy Dancer,  danno l'idea del genio assoluto. Accordi sospesi, atmosfere inquietanti, melodie ipnotiche, suoni "rumorosi", chitarre secche come in pochi altri lavori, una voce graffiata dall'incredibile estensione, fanno da contraltare al falsetto irriverente e talvolta fastidioso. Il testo di Controversy la dice lunga: né bianco né nero... ma qualcosa di nuovo. 

Il periodo d'oro

1984 – Purple Rain
1985 – Around the World in a Day
1986 – Parade
1987 – Sign o' the Times
1988 – Lovesexy
1989 – Batman

I 6 album del periodo d'oro contengono alcuni dei brani più importanti della musica contemporanea. Sparpagliati qua e là come solitamente faceva Prince. In un'apparente eterogeneità, tra brani più o meno riusciti, ogni album contiene dei momenti incredibili da cui sono stati estratti decine di singoli, b-sides e di cui esistono decine di versioni, centinaia se non migliaia di brani non inseriti o cantati da altri e alcuni singoli entrati di diritto nella storia della cultura pop: When doves Cry, Darling Nikki, Purple Rain, Let's go crazy,  The beautiful ones, Condition of the heart, Temptation, Kiss, Girls & Boys, Something it snows in April, Sign o' the times, The Cross, U got the look, Sign o' the times, Alphabet Street, Batdance, giusto per citarne alcuni. Questi però sono concept album che vivono nella loro interezza, tra alto e basso, tra minimale e barocco. Si passa dal carico saturo e colorato di Around the world all'asciutto e raffinato di Parade (pesantemente tagliato nella versione ufficiale che come sempre eliminava dai brani le parti finali di pura musica che erano notoriamente le più interessanti e sperimentali -troppo per chiunque all'epoca- ma poco commerciali). Quest'ultimo in particolare, è un album per intenditori, il migliore in assoluto a livello compositivo, stilistico, armonico. Una vera pietra miliare della musica contemporanea. Poco appariscente per i più, ma un vero compositore/arrangiatore può capirne il valore assoluto anche oltre il contesto. Niente è lasciato al caso, tutto è perfetto e congeniato. Venus de Milo, New Position, Under the cherry Moon, tutto, completamente, fino alla semplice e meravigliosa Sometimes it snows in April. Sign o'the times, il cui live è sicuramente uno dei migliori di tutti i tempi, nonché l'opera più esemplificativa dell'artista. È una pietra miliare dello spettacolo live, inaugura un format che Prince utilizzerà spesso negli anni successivi passando tra generi e inventandone altri. Ma non c'è mai niente di eccessivo, di impattante, un ascoltatore medio potrebbe non rendersi conto della penna, della qualità della scrittura camuffata da arrangiamenti rivoluzionari, elettronici e fuori dagli schemi. Lo stesso Lovesexy contiene brani incredibili "mascherati" da un fresco e insolito mix di suoni elettronici apparentemente commerciali. Eppure a ben ascoltare i virtuosismi sono dietro l'angolo, il jazz spruzza e apre accordi e melodie, il rap si insinua tra i suoni, come le voci deformate, in un connubio perfetto. Bisogna sempre tenere a mente gli arrangiamenti che rendono difficile apprezzare le armonie e le melodie, i ritmi innovativi (Dance On), i momenti magici (I wish U heaven). Il live con il palco circolare al centro, teatro e danza, musica e racconto, diventerà un modello per gli spettacoli di artisti di tutto il mondo negli anni a seguire. Lo stesso Batman che apre con il groove perfetto di The Future la dice lunga. Eppure anche qui i tagli non rendono merito alla grandezza della scrittura. Un caso su tutti è Partyman che, nella versione estesa (non inclusa nel disco), mostra il livello jazzistico del genietto che prova a reinventare, confondere, mascherare fiati e standard in una fusion non convenzionale che lascia interdetti. 

Caos e disordine
1990 – Graffiti Bridge
1991 – Diamonds and Pearls
1992 – Love Symbol Album
1994 – Come
1994 – The Black Album
1995 – The Gold Experience
1996 – Chaos and Disorder

Anni difficili e cambiamenti di stili. Tra gli album del periodo, passati un po' in sordina, troviamo momenti unici e brani magistrali. Love Symbol è sicuramente l'album migliore del  periodo e uno dei più innovativi di tutti i tempi. Bistrattato per via dell'insuccesso commerciale, contiene brani complessi, articolati e originalissimi, come The 9th, Arrogance, The flow, Sexy MF. Stesso vale per Chaos  & Disorder. Una distribuzione sottotono, che cercava sempre e solo la hit giusta per la radio e perdeva di vista i capolavori che Prince inseriva di tanto in tanto nei suoi album. Jazz, funk e Rock non sono mai stati così vicini. 

L'indipendenza

1996 – Emancipation
1998 – Crystal Ball / The Truth
1999 – The Vault: Old Friends 4 Sale
1999 – Rave Un2 the Joy Fantastic

Non semplice il periodo, anche per via di difficoltà personali e della battaglia contro il sistema industriale che vedrà il suo lento, ma inesorabile oscuramento fatto dai media. The Vault, uscito senza il suo volere, contiene degli "scarti"  di vecchi lavori come Crystall Ball. E CHE SCARTI! Diremmo piuttosto che per assaggiare un po' di VERO PRINCE, basta ascoltare proprio The Vault. 

I capolavori sconosciuti
2001 – The Rainbow Children
2002 – One Nite Alone...
2003 – Xpectation
2003 – N.E.W.S
2004 – The Chocolate Invasion
2004 – The Slaughterhouse

Qui la cosa si complica. Siamo alla distribuzione online, niente passa più in radio, le vendite sono ridotte al minimo e gli album girano solo tra critici, musicisti e fans accaniti. Prince, completamente libero, produce dei veri capolavori. Assolutamente da ascoltare e conservare gli strumentale NEWS  ed Xpectation nonché il pirotecnico, kitch, geniale, assurdo, perfettamente delirante, The rainbow Children. Da avere necessariamente in discografia! 

Guardare al futuro

2004 – Musicology
2006 – 3121
2007 – Planet Earth
2009 – LOtUSFLOW3R / MPLSoUND
2010 – 20Ten
2014 – Plectrumelectrum
2014 – Art Official Age
2015 – HITnRUN Phase One
2015 – HITnRUN Phase Two

Musicology riporta Prince tra i grandi del mercato discografico. Un album molto valido e raffinato, 3121 apre con un party brano assurdo e fuori da ogni schema e poi Rock allo stato puro con Plectrumelectrum e sperimentazioni con Art Official Age. Suoni curati e arrangiamenti fuori dagli schemi. Non c'è un periodo storico, non c'è un rincorrere gli altri, mai. C'è solo la musica a 360 gradi, un racconto continuo e incessante, un parlare quotidiano tra alti e bassi proprio come la vita di un artista. 

Se volete approfondire la conoscenza di Prince e non sapete cosa acquistare, vi consigliamo i concerti live video. Partite dal DVD live di Sign o' the times. Nessun Best of, perché le sue raccolte contengono solo i singoli più famosi, quei brani che in fondo Prince proprio non amava e che non rendono minimamente merito all'opera magistrale del folletto. 

mercoledì 16 marzo 2016

20 Marzo 2016 - OPEN BORDERS | OPEN MINDS - Roma, Via Margutta 51

Feedya Art Fondation
Dal Margutta Art Village
AL SOCIAL & ART VILLAGE

OPEN BORDERS l OPEN MINDS

Domenica 20 marzo 2016
dalle 11 alle 17
in via Margutta 51 - Roma

Pittura scultura musica poesia letteratura teatro enogastronomia
una giornata intera di eventi nel segno dell'inclusione e dell'accessibilità dell'arte a tutti per chiudere l'esaltante esperienza della rassegna
Footsteps. Impronte d'arte nel cortile di via Margutta 51

a cura di Diana Alessandrini e Raffaella Fiorini
Michele Barchiesi e Sara Sabbatini

Si conclude domenica 20 marzo la rassegna Footsteps. Impronte d'arte nel cortile di via Margutta 51 (28 novembre 2015-20 marzo 2016), abitato e frequentato tra gli anni 30 e 70 da artisti e letterati e set cinematografico del capolavoro Vacanze romane (1953) con Audrey Hepburn e Gregory Peck, di proprietà dell'Istituto Sant'Alessio Margherita di Savoia per i ciechi.

Un'esperienza artistica, culturale, umana di grande spessore che ha rianimato un luogo bellissimo, ma ormai morto dal punto di vista culturale e artistico. Un ciclo di eventi multisensoriali (che hanno unito pittura, scultura, musica, poesia, letteratura) centrati sul concetto di accessibilità a tutti dellarte, quale strumento di inclusione sociale, linguaggio universale attraverso cui ognuno può mostrare e condividere la propria abilità. È nato così il Margutta Art Village che con levento di oggi si trasforma in Social & Art Village, diventando itinerante, pronto ad andare ovunque ci sia bisogno di arte.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA DALLE 11 ALLE 17

ore 11.15/11.30 - Saluti e presentazione della giornata

ore 11.30/11.45  Musica: Coro del risuonare del Saint Louis College of Music, diretto dal Maestro Diego Caravano

ore 11.45/11.55 – Donne d'arte. Incontro con Lina Lo Giudice Sergi, presidente dell'Accademia Italiana di Poesia; Daniela Troina, artista e iscritta Fidapa che presenterà le sue creazioni "Arte da indossare" e una sua poesia; Lorena Fiorini, scrittrice e attiva promotrice della scrittura, che presenterà il primo numero della free press IL NOSTRO.   

ore 11.55/12.15 - Incontro con l'artista: LA MEMORIA. ANTONIO DE PIETRO. Intervista al maestro che plasma la materia e unisce in opere di raffinato lirismo e vibrante emozione corda, sabbia, legno, ferro. Di seguito performance individuale per la realizzazione dell'opera collettiva Magnifica inclusione.

ore 12.15/12.25  Musica: Coro del risuonare del Saint Louis College of Music, diretto dal Maestro Diego Caravano.

ore 12.25/12.35 – Un salto nel passato. Incontro con Clara Orlandi, sociologa, studiosa della cultura aborigena australiana, e Antonio Biondi, suonatore di didjeridoo, strumento degli aborigeni australiani, utilizzato anche come musica meditativa e curativa attraverso le particolari vibrazioni che il suo suono emette.

12.35/12.45 - Incontro con l'artista: ANNALISA ASTROLOGO E LASSOCIAZIONE RADICI. Intervista allartista non convenzionale e che ama sentirsi libera nellutilizzare materiali e tecniche. Questoggi tra le sue mani, che vedono e creano forme, fogli di rame da cui escono modelli di porte che si agganciano alla porta-madre, tanti passaggi che dal buio portano alla luce dellunione e della condivisione.

ore 12.45/13.00 - Musica: Performance della cantautrice americana Tess Amodeo Vickery accompagnata al violoncello da Jacopo Mosesso e al violino da Andrea Mazco.

ore 13.00/14.00 - L'Arte di mangiar bene: Cè Olio e olio. Spazio enogastronomia in collaborazione con Eatipici

ore 14.00/14.10 – Regine e guerriere. Incontro con Giampiero Mele, presidente associazione Italia-Lettonia e autore del libro Calabria, guerriera e ribelle e con Nando Maurelli, non vedente, autore dei libri Francigena, la via della pace e  “Amalasunta, Regina dei Goti. 


ore 14.10/14.35 - Incontro con l'artista e la musica: LE FIABE SONO VERE. LIDIA E ROSARIA SCALZO. Intervista alle artiste che nella loro performance fanno apparire un mondo bello e terribile, come la fata moderna raffigurata da Lidia Scalzo ed evocata dalle musiche per flauto e orchestra composte da Marco Brama (solista Alessandra Di Prospero) sulle quali danzerà Gioia Tarulli: lopera viene scoperta dalla ballerina che toglie il velo a significare che larte deve essere svelata, i muri devono essere abbattuti. Sotto di lei la fotografia di Rosaria Scalzo, un'opera ispirata ad un brano tratto dalle fiabe Mille ed una Notte: “Ci hanno messo in una scatola e la scatola in una cassa con sopra sette catenacci e ci hanno collocato in fondo al mare in tempesta senza sapere che quando delle donne come noi vogliono una cosa nulla può sopraffarle".da "Le Mille e una Notte (Alf laila wa laila).

ore 14.35/14.45 - Un'osteopata per due. Incontro con Isabella Arvedi. Il caso dei non vedenti con cane-guida

ore 14.45/15.00 - Incontro con l'artista: LINGUAGGI DIVERSI. ARVEDO ARVEDI. Intervista allartista il cui linguaggio new pop, caratterizzato dalla formina del pesciolino, lICUPE (Icona Umanità Pesce), simbolo dellumanità standardizzata, esplode in colori sgargianti e in nuove forme artistiche.

ore 15.00/15.15 Musica: Adriano Solci e i suoi classici.

ore 15.15/15.25 - Incontro con Elisabetta Carta, attrice e scrittrice che reciterà le poesie di suo padre Sebastiano Carta, artista futurista di seconda generazione a cui il Margutta Art Village ha dedicato la mostra di apertura.

ore 15.25/15.35 Incontro con l'artista. Le eco-principesse. SABRINA VENTRELLA. Intervista allartista che ha stregato il Margutta Art Village con le sue creazioni nate dal riciclo di materiali di uso quotidiano. Le sue “principesse al contrario”, che siano Regine visionarie, Principesse spaesate o sotto i piselli o a cavallo del drago, fanno comprendere come anche la realtà di oggi possa essere fiabesca a patto di essere consapevoli delle proprie possibilità e dei propri limiti.

ore 15.35/16.00 - Coffe and Tea Time

ore 16.00/16.10 - Incontro con gli artisti. MANI CHE VEDONO. LUCILLA DANTILIO E FELICE TAGLIAFERRI. Intervista al maestro, conosciuto a livello internazionale, e allallieva, entrambi non vedenti, che sanno trarre dal marmo forme di straordinaria bellezza. Lucilla D'Antilio per loccasione presenterà delle opere in cartapesta.

ore 16.10/16.20 Musica: il jazz di Adriano Solci.

16.30/16.50 - Il teatro comico surreale della Compagnia degli Antipatici di Velletri: "Vittorio e Peppino nella terra dei fuochi", corto teatrale di Alessandro Gentili e Giuseppe Sanchioni. Un immaginario ed esilarante incontro tra i protagonisti principali del nostro Risorgimento. Re Vittorio Emanuele, la Regina Maria Adelaide, Giuseppe Garibaldi con Anita che si confronteranno sulla storia patria con lo sguardo rivolto alla povera Italia di oggi, con una serie di recriminazioni e rimpianti per le speranze e la realtà del Risorgimento. In scena: Paolo Vitale (il Re), Alessandro Gentili (Garibaldi), Francesca Sangiorgi (la Regina), Renata Caldarone (Anita) e Claudia Pezzotti nel ruolo della Beatrice dantesca.

ore 16.50/17.00 saluti, ringraziamenti e chiusura