giovedì 27 aprile 2017

Mobilitazione per la pace?

Sembrano passati secoli da quando si manifestava per la pace. Le mobilitazioni di massa, i cortei, le piazze gremite di militanti e attivisti sembrano un ricordo lontano. Forse siamo talmente bombardati mediaticamente da non percepire più la differenza tra realtà e finzione. C'è più fila al botteghino per un film di guerra che in strada per manifestare contro la guerra come sistema economico. È chiaro che la nostra storia, tutta la nostra storia, è il racconto di guerre, ma c'è ancora qualche folle controcorrente che spera in un mondo alternativo. Forse non c'è più spazio per i sognatori o forse non ci sono più sognatori, ma una cosa è certa: le guerre ci sono! Chi avrà il coraggio, la forza, la caparbietà, la voglia di dire NO!? Noi non abbiamo le risorse e la visibilità. Quello che possiamo fare è scrivere, ricordare, senza pretese, senza aspettative...

Assurdità italiane. Insegna cinema ma non ha la laurea giusta!


Vi fareste insegnare teatro da un medico o medicina da un attore? Beh, sappiate che se il vostro sogno fosse conoscere professionalmente il cinema già a partire dalle superiori, dovreste affidarvi non ad un laureato in materia, ma ad un appassionato. I laureati in cinema in Italia non possono insegnare cinema! Un'assurdità che sta creando non pochi imbarazzi tra gli addetti del settore. Un po' come entrare da un medico e vedere esposta una laurea in economia e farsi curare un disturbo gastrointestinale. Al contrario del presunto medico in questione che sarebbe in guai seri, chi oggi è alle prese con l'insegnamento dell'estetica del cinema, del montaggio, del neorealismo, della musica da film, delle tecniche di produzione cinematografica, regia e tutto ciò che riguarda la settima arte, non è laureato in cinema, ma questo non sembra turbare le istituzioni. L'industria cinematografica italiana è un comparto molto redditizio per lo Stato e per migliaia di lavoratori, ma bistrattata e non sfruttata appieno proprio perché trattata in modo poco professionale. Come forse saprete, da un anno è in corso una "querelle" in cui è in ballo la possibilità per i laureati DAMS di insegnare cinema nella scuola. Dal 2010, infatti, presso il liceo artistico, esiste un indirizzo Audiovisivo e Multimediale in cui i ragazzi studiano il cinema. Sarebbe dunque logico che i laureati DAMS, ovvero coloro che hanno studiato il cinema in ogni aspetto, possano accedere alle classi di concorso per l'insegnamento della materia. Incredibilmente, in virtù dell'attuale assetto legislativo, questa possibilità è preclusa ai laureati DAMS. Così, un gruppo di studenti/dottorandi/dottori/ricercatori si è radunato in un coordinamento, il Coordinamento laureati, laureandi, dottori, dottorandi L-Art/06, che sta ora sostenendo una campagna per il ripristino della laurea DAMS come requisito di accesso per gli insegnamenti di cinema nel liceo artistico.
Questo è il link per la campagna, che vi preghiamo di diffondere il più possibile presso le vostre reti di studenti/laureandi/laureati/dottorandi/dottori potenzialmente interessati.

giovedì 20 aprile 2017

25 Aprile 2017

Corteo Anpi per il 25 Aprile senza comunità ebraica e Pd...  non c'è liberazione, solo liberismo! 

venerdì 7 aprile 2017

Verità, libertà, possibilità - Guida alla consapevolezza post-traumatica

Complotto o controcomplotto? Dovete partire dalla prima e unica verità! Non esiste una verità oggettiva. La verità è sempre il frutto di una scelta: cronaca, estetica e storia in questo senso vanno a braccetto. La società occidentale vive una dicotomia millenaria, per cui tutto è soggetto al noi e voi, noi e gli altri, la verità e l'inganno. Ma la verità è che prima della follia, i pre-socratici sostenevano proprio questo: non c'è un 2, ma un 1! Non c'è una verità, ma tante verità. Ora, se l'arte e le discipline umanistiche cercano di riunire queste due sfere, ben diverso è l'atteggiamento di scienziati, religiosi, giornalisti, accademici. In sintesi viviamo in un assetto geo-politico creato dal più forte, da una maggioranza che, con modalità più o meno violente, propone e/o impone un modello di vita, uno stile che i media (tutti) mostrano da mattina a sera attraverso tv, radio, cinema ... ci sono categorie proprio non menzionate, oscurate, dimenticate ... avete mai visto una pubblicità dove lo stile di vita proposto è quello di un minatore? Avete mai sentito parlare liberamente un operaio in una trasmissione politica e non come la pecora nera e sfigata che sbraita senza senso? No! Perché quello che noi vediamo è il mondo borghese e/o aristocratico a cui finiamo per tendere e al quale ci ispiriamo. Le stesse immagini diventano SPECCHIO e MODELLO di questa idea del mondo. Ora il punto è che pur di affermare la propria idea ed essere QUELLI GIUSTI, QUELLI SUPERIORI, certi uomini sono disposti a tutto. Tanto siamo troppi!! C'è un problema di sovraffollamento ed eliminare qualcuno non fa la differenza. Questa è la società dei numeri e della quantità contrapposta alla qualità! Una storia è valida solo se numericamente rilevante, se no non incide su nessuno ... la storia di un uomo è importante solo se a quell'uomo è stata attribuita importanza, se no è irrilevante. Ora quello che è evidente è come il sistema è sbilanciato e non c'è più equilibrio tra cultura, economia, politica e tecnologia. Tutto è sbilanciato in funzione economico/tecnologica. La cultura è piegata alla politica a sua volta piegata all'economia a sua volta piegata alla tecnologia che tende ad eliminare il lavoro. Entro pochi anni non ci sarà più alcun tipo di lavoro svolto dagli uomini, saremo tutti disoccupati e sostituiti definitivamente dalle macchine. Chi possiederà le macchine governerà il mondo, chi non avrà lavoro non conterà nulla e non avrà soldi per sopravvivere. Le voci fuori dal coro sono IGNORATE, sempre e comunque. Come nell'arte! O hai i soldi, o non conti nulla ... e se non hai soldi non produci soldi e in questo sistema la tua parola non è rilevante e la tua idea è minoritaria e trascurabile. Che sia giusta o sbagliata non conta nulla. Quando si parla di complotto in realtà ci si riferisce proprio a queste voci fuori dal coro, magari anche giuste, anzi giustissime. QUALE E' IL PROBLEMA? Che per annullare l'efficacia di queste affermazioni, potenzialmente pericolosissime per il sistema stesso, si è finito per riempire il contenitore dell'alternativa, con le CAZZATE più assurde, con le bufale più deleterie: ufo, misticismo, new age, spiriti, angeli e demoni e tutto quello che può creare scompiglio. Insomma un macro-contenitore che ha al suo interno migliaia di verità confuse con altrettante sciocchezze, che hanno finito per inverare l'alternativa attenta e spesso perfino accademica. Un calderone di notizie che circolano nell'unico contenitore accessibile agli analfabeti funzionali: internet. Una visione eterodossa non è necessariamente sbagliata o falsa, è un altro punto di vista, è una visione etnometodologica, addirittura olistica del mondo, che fa tanta paura ai pochi. Perché se si incazzano 7 miliardi di persone, il potente fa la fine del calabrone attaccato dalle formiche. Per cui ... confusione e silenzio che trasformano l'alternativa in complotto e controcomplotto. Notizia da "verificare" e bufala. Confusione ... questo è importante! Tenere tutti occupati a capire, a cercare la "verità", mentre chi sa esattamente come funziona il sistema, prosegue la sua corsa verso la ricchezza. Pensate l'assurdità: affidare la vita di miliardi di persone alle scelte di una manciata di leader economici e/o politici! Loro decidono che serve una guerra da qualche parte e noi non possiamo fare nulla ... però abbiamo l'Iphone, Facebook e l'automobile che si connette sul Web (però vomita benzene cancerogeno che finisce per inquinare i cibi che mangeremo ...saremo una massa di scemi? A parlare di calcio, politica, matrimoni e poveri ... mentre non abbiamo chiaro che i poveri siamo noi!) E ora chi è arrivato fino in fondo, non metterà un mi piace, magari non avrà capito di cosa si parla, chi l'avrà capito non saprà cosa dire e finirà per ignorare tutto questo pensiero ... non condividerà, non commenterà ... e tutto questo resterà come sempre un piccolo pensiero fuori dal coro, ignorato e per questo minoritario ed inutile! Statece! Funziona così! E adesso postate la foto de un cane...

Comunistiani televisivi

Ci sono difficoltà tra i fartiani e gli usfamici. Ascoltando i discorsi televisivi dei tolleranti e non rispettosi ex comunistiani, emerge un pensiero non laico ed è questo il problema di fondo. Sembra che non sappiano cosa sia il relativismo culturale e che non abbiano neppure una visione olistica. Il relativismo è possibile solo se c'è qualcuno che indossa le scarpe altrui, ma se questo qualcuno non c'è, parliamo di determinismo. In una società, difendere la diversità non può prescindere dal tutelare la propria storia e le conquiste per difenderla... non è libertà quella che nominano a vanvera, la libertà è il diritto di esistere come individui. Un modello culturale che propone una visione deterministica non può essere consentito. Bisogna saper distinguere un mito dalla verità scientifica, così come la libertà dalla possibilità... Ecco! Prima diventare laici e superare il legame con la Chiesa, poi si potrà capire dove iniziano e finiscono i confini con la religione... e voi comunistiani, non rinnegate il passato! Mai! Perché siamo quel che siamo grazie al passato! E se ad un certo punto avete rinnegato i vostri ideali per volare oltreoceano... beh... fatevi una domanda e datevi una risposta. Lo scambio tra culture, tra miti religiosi, è possibile solo se si parla e si ascolta in due... altrimenti è violenza, è imposizione. Una sovrastruttura, sovranazionale, che ti dice cosa puoi fare o non fare, oltre le leggi dello Stato, non deve esistere. Perché non c'è un'autorità, non c'è un controllo, non c'è verità. Tutelare la diversità significa tutelare le proprie origini... non è protezionismo, è difesa del piccolo e del diverso contro l'appiattimento. Vedete? Il confine è labile... è una zona liminale! Ma si rischia di cancellare il passato in virtù di un presente che è già passato!

giovedì 6 aprile 2017

Stellette e sciocchezze

Come riconoscere un critico incompetente? Facile! È quello che giudica le opere con le stellette!! 😂😂Ecco caro critico, giudica questo: quante stellette a "I pini di Roma" e quante a "Orfeo all'Inferno" ? Quante stellette a Le margheritine e quante a "Meshes of afternoon"? Quante a "Guernica" e quante a "I girasoli"?
Ogni opera è tale perché unica,  se no non è un'opera, ma un numero!

martedì 4 aprile 2017

Poliversità

Beh, dopo la riforma degli anni '90 tutto è finito... poco da aggiungere... solo un adulto può trovare benefici dallo studio in facoltà... perché non si vuole risolvere, ma tenere occupati prima di un lavoro che non c' è. Chiacchiere, non si approfondisce, non si cammina.

Invece di, invece da...

Le pubblicità televisive in cui vengono mostrati bambini che muoiono di fame tra lo spot di un assorbente e quello di un Alfa Romeo Stelvio sono deleterie per il genere umano. Ti abituano all'orrore e diventano inutili come qualsiasi altra pubblicità. La verità è che siamo pecore da pastore ed emeriti ignoranti che si meritano tutto questo. Quindi alla fine fa bene chi arriva al potere se questo è quello che si concede. Pensate: miliardi di vite in mano a Trump o a Putin... per dire...

domenica 2 aprile 2017

Global o no global? Cerchiamo di capire meglio

Protezionismo o globalizzazione? Immaginate se il mondo non avesse conosciuto il limite dello spostamento, no, non l'essere comunità stanziali, piuttosto popoli migranti nel lungo periodo. Esattamente spostarsi, fermarsi, creare un modello di coesistenza più o meno funzionale, più o meno pacifico. Pensate alle innumerevoli realtà che si sono create, alle migliaia di città, usi e costumi che esistono e che il genere umano ha creato. Questo perché siamo tutti diversi e ogni comunità ha realizzato il suo mondo, l'ha plasmato, coltivato, regolarizzato. Un modello basato sulla legge del più forte o del più intelligente (o del più spietato e furbo), ma comunque sufficientemente variegato da costringere tanti modelli maggioritari al confronto, mostrando il loro essere piccoli e diversi. Venezia, Roma, Firenze, Parigi, Madrid, Mosca, Tokio, ma anche Siena, Viterbo, Lucca, Montpellier, Lione, Dublino, Lisbona, qualsiasi città, paese o villaggio, mostra la sua storia fatta di singolarità. La pasta, la pizza, il vino, la birra, il pane... ogni elemento, ogni invenzione, ogni vestito, canto, strumento, gioco o tormento, è il frutto della singolarità. Senza la diversità vivremmo in un mondo tutto uguale, piatto, sterile. Raccontare il passato con un filtro, porta nelle nostre abitazioni un mondo che è stato. Oggi usi e costumi sono piatti, livellati, identici. Puoi andare a Sidney o a Berlino e mangiare il tuo panino fatto di cartone, ascoltare il concerto della stessa star, vedere la stessa identica serie tv, spesso doppiata nella propria lingua, (illudendo il pubblico che sia realmente quella la lingua originale...) un mondo che tende ad essere forma e specchio della cultura dominante, un modello che implode perché inutile, banale, stereotipato, stucchevole e ripetitivo. Ecco cosa sta realizzando l'idea di globalizzazione. Non si tratta di chiudere le frontiere o limitare gli scambi, piuttosto bisogna esaltare la possibilità per le forme esistenti di evolvere singolarmente. Per intenderci: che fine ha fatto la musica popolare italiana? Perché è morta soppiantata dal modello anglosassone? Oggi la musica industriale italiana è la brutta copia di quella inglese, di quella americana... l'hip hop non è una nostra tradizione, eppure è il modello di migliaia di giovani che lo hanno appreso dalla tv, dalla radio e non certo dalla strada. Non si tratta di mangiare o no il sushi, ma di capire che un mondo che rinuncia alle sue origini è un mondo morto, destinato alla colonizzazione più bieca e spietata, dove tutto finisce per piegarsi all'economia. Sostenete le diversità e non rinunciate mai al confronto! Non dovete impedire al nuovo di arrivare e parlare col suo linguaggio, ma non dovete neppure rinunciare a voi stessi, alla vostra idea, alla vostra piccola nota stonata che fa la differenza! Gli accidenti rendono unica l'esperienza di una vita e non sono manifestazione di un difetto, ma dettagli che fanno la differenza, specificità della natura umana dove la cultura non può essere il pilastro trascurato, perché è il motore dell'evoluzione stessa. E scegliete con cura la vostra cronaca, perché la storia può cambiare tutto! 1989, muri, libera circolazione, merci, persone come merci, confini, profitti, classi, vecchie classi, nuovi mercati...

Super Corpo x CS 2017