venerdì 21 febbraio 2014

Niente banalità è "Obsidian"

La copertina del libro
Partendo dal presupposto che Obsidian di Jennifer L. Armentrout va letto solo e soltanto se riuscite a far viaggiare ancora la vostra fantasia, vediamo per quale motivo Culture Sharing ha deciso di parlare di un romanzo di "genere" contrariamente a quanto fa di solito in tutte le recensioni. La storia inizia con il trasferimento nel West Virginia della protagonista Katy e di sua madre. Katy è una blogger, come me appassionata di libri fantasy, e non si trova a suo agio nelle relazioni interpersonali essendo una ragazza chiusa e timida. Un giorno incontra il suo vicino di casa Deamon Black che, come il tipico ragazzo-ideale-dei-libri, è uno stronzo di prima categoria (perché poi a noi ragazze ci piacciono questi tipi proprio non saprei dirlo…). E' bellissimo, capelli ricci e neri, occhi smeraldo, corpo scolpito neanche fosse la reincarnazione di un dio greco, in pratica il ragazzo perfetto se non fosse che appena apre bocca ti fa incavolare come tua madre quando ti sveglia col folletto di domenica mattina! Deamon ha una sorella, Dee, che in breve tempo diventa la migliore amica di Katy per la sua natura amichevole ed espansiva, ma questo legame tra le due ragazze al fratello non piace proprio. Dire che è leggermente iperprotettivo nei confronti della sorella (gemella!) è dire poco. Fin dall'inizio Deamon intima a Katy di stare lontano da loro, che non è la benvenuta, che non è come loro, e quant'altro. Ma le minacce di Deamon non hanno l'effetto desiderato su Katy. Quando la ragazza è in sua presenza è come se si dividesse in due, una parte di lei vorrebbe picchiarlo fino a fargli perdere conoscenza e l'altra desidera saltargli addosso e baciarlo appassionatamente (e magari fare anche qualcos'altro, eh Katy?!). La scuola ricomincia e dopo due settimane passate a dover evitare Deamon per riuscire a mantenere quel po' di sanità mentale che le restava, Katy se lo ritrova nello stesso corso di Matematica. Niente di così grave se non fosse che la ragazza inizia a notare qualcosa di strano nei due gemelli: gli altri abitanti della cittadina tendono a evitarli continuando a ripetere parole come "loro non sono come noi"; più volte Dee si comportava in modo evasivo quando Katy domandava della loro famiglia; gli unici loro amici sono un trio di gemelli (Adam, Ash, e Andrew); la capacità di Deamon di trattenere il fiato sott'acqua per un lungo periodo di tempo; il braccio di Dee che sembra sparire di tanto in tanto; eccetera eccetera… "Che cosa sono?" tipica domanda che ti può venire in mente quando noti personaggi strani in un libro fantasy. ALIENI è la risposta esatta. Ho pensato più e più volte se rivelare la loro natura o no ma visto che nel libro si scopre relativamente presto non mi sembrava uno scoop così incredibile. Ovviamente questa rivelazione fatta a Katy comporta una crisi isterica da parte sua (e chi non uscirebbe fuori di testa scoprendo che il tuo vicino di casa figo e il 30% di quella cittadina sono alieni?!). Non solo c'è il pericolo del Dipartimento della Difesa (il governo sempre in mezzo alle scatole!) che controlla tutti i movimenti degli alieni (chiamati Luxen perché provengono dal pianeta Lux) e che gli ha imposto il divieto di rilevare la loro vera natura agli umani, ma c'è anche la minaccia degli Arum, crudeli alieni che si nutrono dell'anima dei Luxen. La storia continua con battaglie, segreti, gelosie e amori, e ovviamente per suscitare un po' di suspense non spiegherò come si svolge la fine del libro, quella sta a voi leggerla. In conclusione posso dire che la storia non termina con questo libro ma continua nel secondo "Onyx" e nel terzo "Opal"… che ne sarà dei due protagonisti Deamon e Katy? La scrittura immediata e coinvolgente rendono questo libro una piccola gemma nel mare della serialità fantasy e fantascientifica adatto sia ai giovani che agli adulti; personaggi ben riusciti e una trama fluida e intrigante fanno dimenticare per un attimo la monotonia della vita quotidiana e non è cosa da poco!
Victoria Rossi

venerdì 14 febbraio 2014

CULTURA e CONTROCULTURA

Kurt Schwitters - Merzbau
Diceva il folle dittatore: "… Chiunque ad esempio volesse giustificare i disegni o le sculture dei dadaisti, cubisti, futuristi o di quei malati espressionisti, sostenendo lo stile primitivista, non capisce che il compito dell’arte e della cultura non è quello di richiamare segni di degenerazione, ma quello di trasmettere solo benessere e bellezza..." Arte degenerata è un termine che nel contesto della Germania del regime nazista indicava quelle forme d'arte che riflettevano valori o estetiche semplicemente contrarie alle concezioni di Adolf Hitler che, forse in pochi sanno, era pittore anche se decisamente mediocre e per decenni rifiutato da tutti i galleristi. Egli si opponeva alle nuove forme di arte contemporanea che non riusciva a sentire, capire, creare o almeno imitare. Opere che raccontavano l'anima dell'uomo, le sue paure, la sua fragilità, il suo vuoto interiore in un mondo frenetico e indifferente. In questo suo delirio, dovuto al suo senso di  incapacità di comprensione e inferiorità stilistica e tecnica (i suoi quadri sono tele mute con semplici ritratti di paesaggio privi di anima e di qualsiasi originalità nel tratto), Hitler invertì completamente il senso del percorso intrapreso dalle belle arti che si erano finalmente liberate dalla riproducibilità del reale ormai quasi del tutto delegata alla fotografia. Risultato di questo assurdo discorso, fu la mostra Entartete Kunst, ovvero la vicenda della persecuzione all’arte degenerata strettamente legata ad idee di stampo politico e razziale nazista dove il canone di bellezza da seguire era per rivincita, visto che nessuno li aveva  mai apprezzati, quello dei suoi quadri.
I nazisti, con terrificante regia, confiscarono dai musei di tutto il paese circa 16000 opere d’arte appartenenti alle correnti indicate da Hitler: Dadaismo, Cubismo, Espressionismo, Fauvismo, Impressionismo, Nuova oggettività e Surrealismo.
Su 16000 furono presentate alla mostra circa 700 opere, con intento denigratorio, accanto a lavori realizzati da pazienti di ospedali psichiatrici. Fu fatto espresso divieto di visione per i più giovani. La selezione fu ovviamente destinata ad un pubblico ignorante e non mostrò mai i percorsi fatti dagli artisti che venivano mostrati come incompetenti e incapaci nella pittura. Per far passare i pittori per pazzi e incapaci vennero scelte le opere più coraggiose, quelle più particolari, più lontane dal verosimile. Ad esempio non venne mostrata l'evoluzione della pittura di Picasso che nei suoi primi quadri era molto formale. Si evitò accuratamente di mostrare la sua tecnica di pittura altissima e l'evoluzione della sua arte che diventava quindi un percorso di liberazione dal tecnicismo all'espressione personale. Tra gli artisti perseguitati  si contavano molti personaggi illustri dell’arte del XX secolo: Beckman, Ernst, Grosz, Kirchner, Klee, Mondrian, Picasso, Otto Dix e molti altri tra cui scrittori e poeti accusati di fare, predicare e diffondere la controcultura, ovvero quella avversa al regime nazista reazionario di destra che non consentiva innovazioni, critica e libertà di espressione agli artisti e agli intellettuali! (la scelta è però tuttora considerata molto controversa in quanto molti artisti ed alcuni movimenti - tra tutti il futurismo - non sono certo "movimenti" comunisti o socialisti e forse in alcuni casi la scelta è più legata ad un senso di rivincita sul mondo dell'arte di un uomo veramente piccolo che stava costruendo e plasmando un popolo, con discorsi populisti, con retorica facile e che aveva, come scopo ultimo, quello di incitare la Germania contro l'Europa, contro i "morti" europei, contro i movimenti lontani dal "movimento" nazional-socialista che, con la sua presa di distanza dai partiti tradizionali, cercava di raggiungere e coinvolgere ogni persona in modo totale, inoculando odio, risentimento, diffidenza, la visione di un complotto ebraico millenario, un complotto legato al vecchio mondo, alle vecchie idee, al vecchio potere e non certo quello di occuparsi di arte!). Questo comunque ci deve ricordare sempre che la cultura non può e non deve essere reazionaria e non si può preferire un estetismo diffuso, che porta inevitabilmente al kitch, all'estetica. L'arte, la cultura derivante dall'estetica sono la base dell'evoluzione e della storia umana e mai devono rinunciare al loro compito di fari nella notte dell'ignoranza. L'arte, così come la filosofia, sono la guida e il racconto, espressioni dell'esperienza sensibile, dello stupore e della meraviglia della vita, ricerca del vero, del sublime, dell'effimero, ma anche racconto dell'io profondo, del dolore e della scelta della morte. L'arte in particolare non fa economia o stabilisce appartenenze di genere ... l'arte non è memesi platonica, non è copia della copia, ma creatrice della storia umana. 

Note
Orme del Terzo Reich-Monaco, Editrice Thule Italia, 2009
A.Hitler, Discorsi di lotta e vittoria. Parole del Führer nel periodo della guerra Editore Ritter 2011

Impressionismo - Munch - L'urlo


Picasso - Scienza e carità - Primo Periodo




Cubismo - Picasso - Guernica

Dadaismo - Duchamp - Ruota di bicicletta

Futurismo - Unica forma ... - Boccioni





lunedì 10 febbraio 2014

Le grandi donne - Ruan Lingyu


Ruan Lingyu in La Dea 1934
L'attrice Ruan Lingyu nacque a Shanghai nel 1910 da una famiglia della classe operaia. Nel 1926 Ruan firmò un contrato con la Mingxing Film Company e iniziò quella che sarebbe stata una breve, ma fulgida carriera,  a soli 16 anni diretta da Bu Wancang. 
Nel 1928, firmato un importante contratto con la Da Zhonghua Baihe Company (大 中华 百合 公司/大 中华 百合 公司) e interpreterà sei film film di grande spessore. Il vero successo però arriverà solo con "Reminiscenze di Pechino" del 1930 che la consacrerà in CIna come una grandissima attrice. E' stata questa la prima grande opera di Ruan dopo aver firmato per la neonata casa cinematografica "Lianhua Studio". Da qui in poi la carriera dell'attrice è in ascesa continua e inarrestabile. Diventa una star e i suoi personaggi, che parlano della difficile condizione delle donne cinesi costrette a lavori umilianti e alla prostituzione per mantenere la famiglia (i mariti sono morti nella guerra contro il Giappone), sono molto realistici tanto da far immedesimare tutta la classe operaia nelle storie difficili e tormentate dei suoi personaggi. Nel film "La Dea" del 1934 diretto da Wu Yonggang), da molti considerato come l'apice del cinema muto cinese, Ruan interpreta una prostituta che alleva un bambino. In questo lungometraggio è presente una scena memorabile in cui l'attrice cammina e si siede (foto nell'articolo - scena ripresa anche da Stanley Kwan in "Center Stage" del 1992 -foto in basso-) in cui l'attrice, per la prima volta nella storia del cinema, recita in modo completamente nuovo, morbido, totalmente realistico ben 20 anni prima di quel Marlon Brando a lungo ritenuto il padre della recitazione realistica. Nel 1934, Ruan recita nel suo penultimo film per la regia di Cai Chusheng, dove interpreta una donna di Shanghai costretta a morte da una società insensibile.
Ruan Lingyu in La Dea 1934
Un ultimo film è stato rilasciato poco dopo la sua morte. Gli scandali, la separazione dal marito, i tradimenti o presunti tali che la vedevano coinvolta in tradimenti con i registi, raccontati dei giornali scandalistici dell'epoca portarono Ruan ad avvelenenarsi con una dose eccessiva di barbiturici a Shanghai il 8 marzo 1935 , all'età di 24. In un appunto lasciato per spiegare il suo gesto c'era scritto: " Il pettegolezzo è una cosa spaventosa " (人言可畏) , anche se recenti ricercatori hanno messo in dubbio l'autenticità della nota (che sembrava essere stata scritta da Tang Jishan L'intellettuale cinese, Lu Xun, rimasto scioccato dai racconti e insospettito dagli interrogativi irrisolti che hanno circondato la morte di Ruan ha scritto un saggio dal titolo " il pettegolezzo è una cosa spaventosa ", denunciando i tabloid. Il suo funerale seguito da più di 5000 persone sarà uno degli eventi più seguiti del periodo ed uno dei tributi più grandi mai rivolti ad un attore (almeno fino a quel momento). Il suo gesto venne addirittura emulato durante i funerali da ben tre donne alimentando quello che diventerà purtroppo il triste clichè del giovane e sofferente artista suicida.
Marco Brama
Stanley Kwan "Center Stage" del 1992

Le grandi donne - Clara Shumann

A nove anni Clara scrive: "Mio padre, che da lungo tempo sperava un cambiamento da parte mia, ha osservato oggi, di nuovo, che sono sempre ancora pigra, negligente, disordinata, testarda, disubbidiente, e ciò anche nel suonare il pianoforte; e poiché ho eseguito così male in sua presenza le nove Variazioni op. 26 di Hünten, egli ha strappato lo spartito di fronte ai miei occhi, e ha deciso che da oggi non mi avrebbe lasciato una sola ora, e oramai posso solo suonare scale, studi di Cramer e gli esercizi di Czerny per i trilli." I corsi intensivi di pianoforte cominciano all'età di cinque anni. Si conosce anche la data del suo primo concerto: il 20 ottobre 1829 quando presentò, con un'altra allieva di suo padre, un pezzo a quattro mani di Friedrich Kalkbrenner. La piccola concertista si esibirà poi anche di fronte a Goethe, Niccolò Paganini e Franz Liszt. Dopo aver tenuto concerti in numerose città, all'età di 18 anni fu nominata virtuosa da camera dell'imperatore. Innamoratasi di Robert Schumann, allievo di suo padre, poté sposarlo nel 1840, solo dopo il compimento del suo ventunesimo compleanno, in quanto osteggiata dal padre di Clara, musicista mediocre, invidioso dell'enorme talento di Robert. Nel 1878 venne nominata insegnante di pianoforte al Conservatorio Hoch di Francoforte sul Meno, un incarico che mantenne fino al 1892 e nel quale contribuì grandemente alla innovazione nella moderna tecnica pianistica. Fu anche grande compositrice romantica e di lei sono pervenuti diversi lavori di grande pregio, spesso ignorati o sottovalutati dall'estetica musicale imperante e maschilista. Solo oggi a distanza di più di un secolo riemergono e vengono rivalutate ed eseguite le sue meravigliose composizioni di cui riportiamo le più famose:
Andante und Allegro
Konzertsatz in F minor
Lieder, Op.12
Piano Concerto, Op.7
Piano Trio in G minor, Op.17
4 Pièces caractéristiques, Op.5
4 Pièces fugitives, Op.15
Prelude and Fugue in F-sharp minor
3 Preludes and Fugues, Op.16
3 Romances, Op.21
Scherzo No.1, Op.10
Scherzo No.2, Op.14
Soirées Musicales, Op.6
Souvenir de Vienne, Op.9
Variations de Concert, Op.8
Wenn ich ein Vöglein wär
Marco Brama

Le grandi donne - Maria Anna Mozart


Le grandi donne - Maria Anna Walburga Ignatia Mozart è stata una pianista austriaca sorella maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart.Come suo fratello rivelò un precoce talento musicale: da bambina si esibiva al clavicembalo e al fortepiano, durante le tournée organizzate dal padre.
La sorella di Mozart divenne un'eccellente pianista e un'insegnante di musica molto apprezzata. Wolfgang aveva un'alta opinione del suo talento e della sua competenza, sottoponendole le proprie partiture per averne un parere. Wolfgang compose inoltre alcuni pezzi per pianoforte a quattro mani, e per due pianoforti, espressamente per suonarli in coppia con lei. È questo il caso, ad esempio, del Concerto per due pianoforti e orchestra K 365. Wolfgang le fece anche omaggio di un brano musicale, nel giorno del suo onomastico: il Divertimento in Re Maggiore per Oboe, Corni ed Archi KV 251, "Nannerl Septett". E non solo: la incoraggiò a comporre musica, attività nella quale evidentemente Nannerl aveva provato a cimentarsi. In una lettera dall'Italia del 7 luglio 1770, Mozart le scrisse:
"Sono stupefatto! Non sapevo fossi in grado di comporre in modo così grazioso. In una parola, il tuo Lied è bello. Ti prego, cerca di fare più spesso queste cose."
Evidentemente però Nannerl non seguì il consiglio del fratello, e se anche lo seguì, della sua musica non è rimasta traccia. Alcuni sostengono che alcune sonate e composizioni di Wolfgang possano essere state scritte dalla sorella stessa e passate per sue (era difficile all'epoca accettare che una donna sapesse non solo suonare, ma anche scrivere musica e magari meglio di un uomo). Purtroppo nessuna sua composizione è stata conservata e anche quel misterioso Lied è andato perduto.
Marco Brama

sabato 8 febbraio 2014

Super macho e altri episodi


La legge n. 645/1952 sanziona chiunque faccia per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.È vietata perciò la ricostruzione del PNF e del Partito dei Nazionalsocialisti (ovvero quello Nazista). Ogni tipo di apologia è denunciabile con un arresto dai 18 mesi ai 4 anni.La norma prevede sanzioni detentive per i colpevoli del reato di apologia, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa. La pena detentiva è accompagnata dalla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici.Riporto questa informazione, perché sembra che ce lo siamo dimenticati. Queso signore che molti acora inneggiano a salvatore, è stato un dittatorefurbo e spietato che partendo da comunista si è trasformato in fascista, appoggiando pazzi come Hitler e legittimando lo sterminio di chi non la pensava come lui. Detto questo che non mi sembra poco, vorrei portare alla luce l'incongruenza piu' allucinanete dell'intero movimento fascista e nazista: quella sull'omosessualità che è veramente ridicola e fuori dal mondo. Un recente e accreditato studio tedesco mette in evidenza come i modelli di riferimento di Mussolini e Hitler fossero Cesare e l'impero romano. Ora durante l'impero romano l'omosessualità e la bisessualità erano praticate da chi voleva e senza problemi e tutti gli imperatori avevano un amante uomo a cui dedicavano poesie e monumenti tanto che il culto del corspo maschile bello, perfetto, e nudo è stato ripreso dai 2 dittatori che riempivano le loro nazioni con statue maschili nude e spesso in pose equivoche (vedi lo stadio dei marmi a Roma). Ovviamente queste non sono invenzioni ma fatti storici documentati. Non solo, affreschi presenti a Pompei dimostrano come questo fosse del tutto normale e diffuso. Il problema nacque quando la Chiesa cominciò a parlare dell'omosessualità come un errore di Dio andando contro tutte le logiche e la scienza che nel frattempo scopriva ad esempio che la Terra non era piatta, che girava intorno al Sole e non il contrario o ancora che gli uomini hanno un cromosoma maschile e uno femminile e quindi la bisessualità è del tutto naturale. Ora è accaduto che nell'ignoranza piu' totale queste vittime dei totalitarismi hanno creduto bene di sfruttare questa verità per confondere le acque. Ovvero, chi sentiva questi impulsi irrefrenabili e non aveva altri stimoli (cucina, arte, musica etc) e intimorito dal giudizio della Chiesa e delle persone nella Gemeinshaft (il paese) derideva i gay e li picchiava e magari uccideva dopo aver avuto rapporti sessuali impaurito da una confessione. Questa triste pratica è andata avanti ed ancora oggi la violenza nei confronti negli omosessuali è praticata da queste persone che pensano che così facendo la gente non penserà che sono loro gli omesessuali (e oggi sappiamo che sono omosessuali, ma repressi). La psicologia clinica ci ricorda a supporto anche che chi vuole distruggere qualcosa lo fa per paura o invidia. Speriamo che un po' di istruzione possa rendere questi poveri ragazzi liberi da queste pratiche di violenza per gli altri e per se stessi e quindi non sposarsi per nascondere un istinto naturale e quindi soffrire e far soffrire. Per ora Forza Nuova e Casa Pound non si sono pronunciate in proposito.

E oggi si conclude (e forse si apre) la nostra contropropaganda che va avanti da un po' di giorni. Si chiude con l'assurdità più inconcepibile! Sfruttare Pëtr Il'ič Čajkovskij e la sua diversità per l'apertura! Senza ritegno! E pensare che se Čajkovskij fosse ancora vivo, in Russia finirebbe in galera! Ed oggi 7 Febbraio 2014 invece, hanno usato tutte le sue meravigliose musiche dedicate al suo amore proibito per mascherare l'intolleranza dell'apertura. Per chi si fosse perso qualcosa Pëtr Il'ič Čajkovskij era omosessuale e in Russia attualmente stanno passando delle leggi che prevedono la galera per chi è omosessuale e all'apertura dei giochi olimpici di Sochi in Russia la maggioranza dei brani utilizzati è stato scritto da questo musicista che dedicava le sue opere al suo amato. Per tale amore proibito fu costretto ad uccidersi! Almeno sapete di cosa si parla e non so se abbiamo reso l'idea! Beh, Culture Sharing, nonostante tutto, continua a raccontare!
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Sembra una vita eppure era il 1966 quando fu abolito dopo quasi 500 anni l'indice dei libri proibiti da parte della Chiesa ... beh i nazisti hanno finito prima ... bello e buono, brutto e cattivo ... eh... caro platone che amarezza!