venerdì 19 luglio 2019

Moon day

Eh lo so, sono palloso! Ma che ci volete fare? Nella vita reale dicono che io sia anche simpatico e socievole! In effetti, indicativamente, non do problemi, non rompo, non polemizzo, faccio il bravo operaietto e se posso sono il primo ad aiutare il prossimo. Nei miei pensieri però mi allontano; certo, non posso dire esattamente tutto, mi autocensuro e credo lo facciano molti di noi ma comunque trascrivo, tra l'indifferenza e senza aspettative per la verità, e non perché io mi prenda sul serio, intendiamo, ma perché sono proprio così e poi d'estate sono diversamente occupato. E ora il pirlone di saggina (che come al solito cancellerò e bla bla bla) della serata dedicato a tutti i radical chic! "Non c'è niente di più spietato della banalità dei social." PS Buon moon day a tutti! 😂😂😂 In foto, un fotogramma dal mio  lavoro adiovisivo musiCaos, "specchi",2015.

giovedì 18 luglio 2019

Nghè!

Almeno nel mio caso è proprio vero: restiamo per tutta la vita quelli che eravamo a 5 anni... ovviamente più alti, pesanti, imbiancati, sdentati, fuoriluogo e sempre fuoritempo, ma sempre, comunque e ovunque, bambini in cerca di approvazione...

martedì 16 luglio 2019

Isttuzione

Esegue il primo alunno la sua composizione agli esami: "do do do mi fa fa fa re". Dice il prof "Sì, però non c'è originalità non c'è anima!"
Esegue il secondo alunno la sua composizione agli esami: "mi do do do fa re re". Dice il prof "Meglio, però non c'è ancora originalità e non c'è anima!"
Esegue il terzo alunno la sua composizione agli esami: "do do re re mi fa mi fa sol!". Dice il prof "Non eccezionale, ma dietro c'è una ricerca!!"
Esegue il terzo alunno la sua composizione agli esami: 🎶🌫️🎶🌋🎶🌪️🎶🌞🎶🎡🔥🎶💞". Dice il prof "Mi dispiace, fuori dagli schemi! Bocciato! Ora ascoltate me e imparate: do do do mi fa fa fa re do do do mi fa fa fa re.

venerdì 5 luglio 2019

La balena Giuseppina

Amate tutti Greenpeace che salva le balene violando le acque territoriali di mezzo mondo. La vita di una balena è preziosa, si sa! Ve la ricordate "La balena Giuseppina"? Chissà quanto avrà sensibilizzato i giapponesi il cartone di Kunihiko Yuyama? Credo quanto "Il cammino della speranza" di Germi abbia sensibilizzato  gli italiani!🙄

giovedì 4 luglio 2019

"Parteggiare"

L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. (studiando ...)L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

martedì 2 luglio 2019

Powerbank a lunga durata

Il potere logora chi non ce l'ha!

da "Forse" Marco Brama 2012

Sempre la stessa cosa

Noi esseri umani siamo trattati e trattiamo i nostri simili come merce di scambio. Qualcuno è paragonabile a vino rosso d'annata, la maggioranza è simile ad un triste bianco nel tetra pak mentre la minoranza è vista come droga illegale che deve passare la frontiera. Ciò non toglie che siamo esseri umani, non bestie senza ragione che non sanno quanto l'alcool faccia male! In sostanza, come pensiamo di poter essere considerati individui, se ci concepiamo come prodotti di massa a cui attribuire arbitrariamente un prezzo? Difendiamo la nostra condizione temporanea e mutabile con i denti, senza pensare mai che la nostra vita, nella scala cosmica, vale esattamente quanto quella degli altri e che nulla è immutabile neppure una cartina geografica fisica senza confini stabiliti. La memoria... Potremmo anche sostenere che tutto sia il retaggio di leggi e quindi, pur ancestrale, sempre arbitrario... ma buon Dio, tornare allo stato di natura in un mondo culturale, può solo riportare in auge le clave della preistoria!

lunedì 1 luglio 2019

Mari amari

Leggendo post e articoli sui migranti, sembra che le persone parlino di merci, di animali da mettere in qualche zoo, di droghe illegali da far passare alla dogana! Parliamo di esseri umani CXxxO!!! Di vita!! Ma che razza di esseri siamo diventati? Nemmeno le bestie! Cioè, il dibattito nemmeno dovrebbe sussistere!

CoerenteMente

La cieca coerenza è un disvalore che sedimenta la banalità del male ...
Marco Brama

Pop around the flop

Se viene a vivere un famoso incompetente nel tuo paese, non puoi pensare di fare "cosa buona e giusta" per i tuoi concittadini, mettendolo a capo di qualche istituzione. La visibilità, i numeri e l'arte "culinaria" (cit. Brecht) in genere, sono alla base della mediocrità della ricerca e della mercificazione dell'arte. La cultura, sostenuta dall'estetica (quella con la F di filosofia), è ben altra cosa. Poi: fate vobis - et favorite miki- (cit. Fogazzaro) !