venerdì 21 novembre 2014

Il sale della Terra - Breve analisi

La violenza della meraviglia. Questo è quanto.  L'unico modo per combattere ad armi pari l'orrore dell'illusione, lo spavento percussivo dell'indottrinamento mediatico perpetrato nei millenni dall'istinto Alpha dei maschi testosteroidi repressi è presentare il conto. Mostrare il risultato del loro agire lucido e spietato attraverso il sublime contrasto storico di una gradazione di grigi splendente... la scelta del documento attraverso un'immagine riproduzione del reale, ma non il reale, ovvero ciò che è, è irraccontabile. Un colore evanescente che arriva e scompare, un vetro specchio da cui osservare... sotto la patina dell'impossibile riproducibilità del vero. Un'esperienza sensibile necessariamente bella quasi come la costruzione di un mondo contemporaneo stracarico di delizie che pochi assaggeranno.  Un reale immortalato, ma privato dagli odori della carne in putrefazione,  del silenzio, dal rumore, dal vento, dalla sabbia, dal sangue, dell'abitudine alla morte purtroppo, comunque, l'inutilità di un gesto, di una commemorazione... solo terra spalata da una ruspa denti di squalo che deve nutrirsi perché costretta dalle regole del gioco. Un gioco economico che inizia come testimonianza superficiale, sfruttamento della sofferenza per guadagnare. Un occhio che memorizza ogni istante visto, lo mostra e lo vende... poi, chiaramente, il mostro troppo grande finisce per sgretolare l'economia in nulla.  Niente... silenzio, paura, freddo, ricerca di una tana tiepidamente illusoria, un rifugio dai cazzotti del  "racconto raccontato" e istituzionalizzato in una società troppo complessa e forse troppo numerosa... soluzioni di morte per contenere le nascite... così, infine tutto diventa assurdo. Ecco il sopraggiungere della presa di coscenza, di un'ineluttabilità incontrollabile che non può essere compresa e superata, l'illusione che il dispiegarsi di un'albero sia eterno... l'idea che riportare la vita là dove è scomparsa servirà a cancellare le macchie della colpa. Nulla servirà realmente,  ma questo non significa rinunciare a documentare.  La testimonianza è fondamentale per spiegare a chi non ha avuto possibilità di vedere o capire.  Può contribuire a far riflettere, spingere qualcuno a dire "No!", muovere la coscienza a trovare la soluzione per tutti e rendere questo più sopportabile. La conclusione sulla materia filmica è comunque il ringraziamento convinto per questo contributo necessario che va a Wenders e a Salgado, piccole grandi voci, piccoli e, come tutti, unici granelli di sale... stavolta volutamenti caduti fuori dal piatto da cui tutti mangiamo.

Marco Brama

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