sabato 29 maggio 2021

Argonauti

Buongiorno Argonauti! ❤️ Divertitevi e invece di guardare la TV, leggete i giornali! Non uno! Tanti! Più che potete! Fidatevi! Cambia proprio il senso dell'informazione! Perché è ancora e sarà sempre vero: le parole volano, gli scritti rimangono!

lunedì 24 maggio 2021

Stupitemicivi

"Quanto siamo stupidi! Come razza intendo!" disse l'uomo saggio
"Quindi sono stupide anche la tua e la mia affermazione!" esclamò l'uomo ancora più saggio.

Marco Brama 

domenica 16 maggio 2021

meccanismi

Partiamo dal principio che non contiamo un caxxo. Si, semplicistico e scritto male, ma oggi va così. Allora, dopo l'ipnosi e l'isteria di massa, ci stiamo lentamente abituando a ulteriori meccanismi senza essere in grado di focalizzarci sui processi alla loro base. Una deriva totalitaria diffusa e inconsciamente accettata. Esagerato? Neanche un po', perché a quanto pare, anche quando non c'è analfabetismo, ci sono comunque paura, rassegnazione e un'enorme difficoltà a vedere i processi sottostanti, tanto che non sembra si sia più in grado di distinguerli o comprenderli. Sui social ad esempio, il nerfing (semplificando: il fatto che alcuni post vengano fatti girare pochissimo in base ad una selezione programmata, quella che interpreta ciò che scriviamo per intenderci) ci porta inconsciamente a scrivere post che ci garantiscono tanti like, appiattendo di fatto la varietà e l'originalità degli scritti stessi. Il nerfing parte ogni volta che postiamo qualcosa di particolarmente diverso dallo standard, qualcosa di speciale o controcorrente, nel bene e nel male e già solo questo dovrebbe renderci consapevoli dello sbilanciamento maggioritario, della conseguente manipolazione mediatica e della necessità di una regolamentazione statale dell'informazione sui social. Non c'è bisogno di ricordare Pavlov, ma non dobbiamo dimenticare neppure che nel 2021, non possiamo applicare alla lettera Machiavelli o utilizzare modalità di manipolazione analoghe a quelle di regimi del passato. Non si può decidere cosa sia giusto e cosa no, cosa può esistere e cosa no, cosa si può leggere e cosa no, quale  notizia o punto di vista meriti attenzione e quale  no, anche se si tratta di piattaforme private! Un Social Network deve sempre sottostare alla legge, alla Costituzione, all'articolo 21, anche se questo sembra non stia accadendo! Non è che se entri in un bar privato, devi fare arbitrariamente quello che stabilisce il titolare. Lui può stabilire i prezzi, ma non può venderti droga, far lavorare i dipendenti 20 ore o decidere di non assumere personale perché di religione wikka! Piuttosto, deve attenersi alle leggi italiane e lo sa, mentre noi subiamo il sistema informatizzato senza esserne consapevoli neppure ai livelli più bassi. Al contrario dovremmo essere coscienti delle modificazioni del nostro comportamento generate dai social e ricordarci che queste sono devastanti soprattutto per i giovani e agiscono psicologicamente ad un livello profondo, tanto che molti studiosi sono contrari all'uso dei social fino a 18 anni. Sisi, non sto scherzando! Altro che plesso frontale! Bisognerebbe insegnare la cittadinanza digitale consapevole già alle elementari, altrimenti le nuove generazioni si ritroveranno a dover gestire per tutta la vita, quei 3 secondi di focus d'attenzione plasmati, fornendo a chiunque sul web una profilazione personale da manuale! Ormai, per sopravvivere come esseri umani pensanti e diversi, dobbiamo leggere quanto possibile e se decidiamo di usare i social, dobbiamo ricordarci di non adeguare i nostri post ai vari algoritmi e/o arrenderci alle pressioni, ma continuare imperterriti e sempre consapevoli, a postare e scrivere ciò che è, ciò che vogliamo, ciò che realmente sogniamo o pensiamo, senza aspettarci un rinforzo positivo da un like in più. E facciamole due caxxo di ricerche che la capoccia non ce l'abbiamo solo per spartire le orecchie!

mercoledì 12 maggio 2021

Anche meno

Partiamo dal principio che non contiamo un caxxo. Si, semplicistico e scritto male, ma oggi va così. Allora, dopo l'ipnosi e l'isteria di massa, ci stiamo lentamente abituando a ulteriori meccanismi senza essere in grado di focalizzarci sui processi alla loro base. Una deriva totalitaria diffusa e inconsciamente accettata. Esagerato? Neanche un po', perché a quanto pare, anche quando non c'è analfabetismo, ci sono comunque paura, rassegnazione e un'enorme difficoltà a vedere i processi sottostanti, tanto che non sembra si sia più in grado di distinguerli o comprenderli. Sui social ad esempio, il nerfing (semplificando: il fatto che alcuni post vengano fatti girare pochissimo in base ad una selezione programmata, quella che interpreta ciò che scriviamo per intenderci) ci porta inconsciamente a scrivere post che ci garantiscono tanti like, appiattendo di fatto la varietà e l'originalità degli scritti stessi. Il nerfing parte ogni volta che postiamo qualcosa di particolarmente diverso dallo standard, qualcosa di speciale o controcorrente, nel bene e nel male e già solo questo dovrebbe renderci consapevoli dello sbilanciamento maggioritario, della conseguente manipolazione mediatica e della necessità di una regolamentazione statale dell'informazione sui social. Non c'è bisogno di ricordare Pavlov, ma non dobbiamo dimenticare neppure che nel 2021, non possiamo applicare alla lettera Machiavelli o utilizzare modalità di manipolazione analoghe a quelle di regimi del passato. Non si può decidere cosa sia giusto e cosa no, cosa può esistere e cosa no, cosa si può leggere e cosa no, quale  notizia o punto di vista meriti attenzione e quale  no, anche se si tratta di piattaforme private! Un Social Network deve sempre sottostare alla legge, alla Costituzione, all'articolo 21, anche se questo sembra non stia accadendo! Non è che se entri in un bar privato, devi fare arbitrariamente quello che stabilisce il titolare. Lui può stabilire i prezzi, ma non può venderti droga, far lavorare i dipendenti 20 ore o decidere di non assumere personale perché di religione wikka! Piuttosto, deve attenersi alle leggi italiane e lo sa, mentre noi subiamo il sistema informatizzato senza esserne consapevoli neppure ai livelli più bassi. Al contrario dovremmo essere coscienti delle modificazioni del nostro comportamento generate dai social e ricordarci che queste sono devastanti soprattutto per i giovani e agiscono psicologicamente ad un livello profondo, tanto che molti studiosi sono contrari all'uso dei social fino a 18 anni. Sisi, non sto scherzando! Altro che plesso frontale! Bisognerebbe insegnare la cittadinanza digitale consapevole già alle elementari, altrimenti le nuove generazioni si ritroveranno a dover gestire per tutta la vita, quei 3 secondi di focus d'attenzione plasmati, fornendo a chiunque sul web una profilazione personale da manuale! Ormai, per sopravvivere come esseri umani pensanti e diversi, dobbiamo leggere quanto possibile e se decidiamo di usare i social, dobbiamo ricordarci di non adeguare i nostri post ai vari algoritmi e/o arrenderci alle pressioni, ma continuare imperterriti e sempre consapevoli, a postare e scrivere ciò che è, ciò che vogliamo, ciò che realmente sogniamo o pensiamo, senza aspettarci un rinforzo positivo da un like in più. E facciamole due caxxo di ricerche che la capoccia non ce l'abbiamo solo per spartire le orecchie!

lunedì 3 maggio 2021

Nuovi paladini dei diritti

Nuovi paladini dei lavoratori e dei diritti in Italia servono solo per evidenziare un paio di cose: le politiche sociali e del lavoro non esistono più e moltissimi politici non sono e non possono essere rappresentanti efficienti! In queste condizioni la guerra è persa in partenza!

Personalmente? Ho manifestato ovunque, partecipato ad ogni Pride, ho marciato per la pace, per le donne, per chiunque fosse bistrattato. Traduco e inserisco questo pensiero in ogni lavoro, in ogni libro, in ogni musica, in ogni post, finendo col passare per il pesante di turno, ma che posso farci? Per me i diritti non sono negoziabili! MAI! A volte però, quando perfino gli amici più stretti ti dicono di smetterla, mi chiedo a cosa sia servito e a cosa serva oggi tutto questo!? Forse è un problema di linguaggio eppure ricordo ancora che ci sono messaggi che non hanno bisogno di traduzioni, come quando si manifestò nel 2000 a Roma parallelamente al Giubileo, nel più grande Pride della storia con 1 milione di partecipanti! Credevamo di cambiare il mondo e solo dopo abbiamo realizzato che i tempi delle rivoluzioni culturali dal basso, sono generazionali mentre quelli delle involuzioni infelici dall'alto, sono annuali. Migliaia di persone prima di me e poi io, Vladimir, Leo, Mario, Augusto, tutti i circoli con i rappresentanti di tutto il mondo, tutti abbiamo chiesto alcune semplici cose... si è chiesto rispetto, stop alle discriminazioni sul lavoro, stop ad ogni forma di violenza e riconoscimento dei diritti per tutte le coppie e le famiglie, indipendentemente dal genere... in fondo ci si appellava alla Costituzione! Nè più nè meno! (Crusca docet!) 

Quanto di tutto questo è stato ottenuto? Poco e niente! Solo leggi di facciata che hanno lasciato una serpeggiante e diffusa intolleranza assunta a mo' di cuscinetto, per continuare a dividere e governare le masse! Inoltre ecco nel Manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali 5, l’introduzione della diagnosi di Disforia di genere, in attesa dell'entrata in vigore dell'undicesima versione della Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari che dal 2022, potrebbe introdurre la diagnosi di Incongruenza di genere e spostare tale dicitura da una sezione dedicata ai disturbi mentali a una sezione dedicata alle condizioni mediche. Quindi... siamo sempre lì, cambia la forma, ma non la sostanza! 

E oggi, dopo 21 anni? Siamo ancora a carissimo amico... siamo ancora qui a perdere tempo discutendo di cazzate che dovrebbero essere già acquisite come in altri paesi d'Europa. Ma non è colpa delle persone, le persone sono capaci perfino di rinunciare agli abbracci se gli fai il lavaggio del cervello. La colpa è di quei politici che sostengono il pensiero unico spacciandolo per arma necessaria a proteggere i più deboli. Ma sappiamo dalla storia, che si può trasformare in arma o emergenza qualsiasi cosa, anche la più insensata e politicamente scorretta, quella che può essere sfruttata per sostenere una vera e propria omologazione di massa, quella che può essere spremuta come un'oca dalle uova d'oro e si sa, i diritti delle minoranze non sono vacche da mungere, non sono priorità o cambi di paradigma, sono solo esseri umani emarginati, uomini e donne distanti dal conformismo e dal collaborazionismo.

Cosa è stato fatto per le minoranze in questi decenni? Beh, non è stato fatto nemmeno lo 0,1% del minimo sindacale! Tutto come sempre... Mille morti al giorno qui, cento affogati di là, cento donne ammazzate laggiù, trecento gay sgozzati di là, mille bambini sfruttati lassù ... ecco... cose così... che interessano poco, perché in fondo in fondo sono loro che sono diversi o se la sono cercata... per cui le loro morti sono di serie B. Quindi mi chiedo: a cosa è servito tutto questo? A cosa è servito parlare, scrivere, suonare, cantare, recitare, danzare, dipingere e studiare per tutelare le minoranze? A un caxxo! È servito a farmi risvegliare in una schifosissima pseudo - democrazia ignorantissima, intollerante e corrotta, in un sistema globalizzato che cancella il piccolo e il diverso, dove l'appiattimento culturale è la norma, dove pochissimi sono attenti ai lavori di chi continua a dar voce a chi non ce l'ha, dove nessuno DICO NESSUNO nei circuiti mainstream, a parte un semplice imprenditore in buona fedez, ha più avuto il coraggio di dissentire (a torto o ragione, poco importa) per paura di essere RADIATO! Ecco, questo modo di fare, mi ricorda tante cose e tanti atteggiamenti pericolosi 
e mi dà inquietanti spunti su cui riflettere, che già da soli potrebbero rispondere a ogni singolo quesito!

Ora a cosa servirà questa tristissima lotta per la legge Zan, fatta da gente che cerca solo la fama e la gloria cavalcando la moda del momento? Semplice! A ricordare che in questo mondo contano solo 3 cose: soldi, mass-media e potere, e per averli c'è gente pronta a rinunciare alla sua dignità!

... se solo ci insegnassero che ogni volta che qualcuno fa un'osservazione intollerante verso una minoranza, legittima la crudeltà dei criminali, forse ci sarebbe più rispetto.