martedì 28 settembre 2021

Bau bau

Il padrone che addomestica un cane, non sempre lo fa per amore. Spesso lo fa per necessità di convivenza, attraverso l'applicazione di regole ben precise. Un dispositivo identificativo, un bel libretto sanitario, un bel guinzaglio allungabile per portarlo a spasso. Se il cane si allontana troppo, il padrone blocca lo scorrimento e accorcia le distanze, se l'animaletto da addomesticare gli rompe le balle perché cammina troppo vicino, allenta la catena, ma mai lascia il guinzaglio. Quando è piccolo e scacazza ovunque, il "buon" padrone gli indica dove farla, quando il cucciolo cresce e l'ammaestratore cinofilo non ne può più di pulire, gli insegna a non farla in casa con una sonora botta di giornale, un biscottino se fa quel che si aspetta, niente museruola se non abbaia o non morde. Durante l'ora libera, se corre o prova ad allontanarsi troppo, il "buon" padrone passa al collare a strozzo, se diventa impegnativo, mangia troppo o è ineducabile lo abbandona a sé stesso, magari in strada. Quando invecchia (se ci arriva) lo porta in una pensione, ma se si ribella e gli morde lo rinchiude in un canile o lo sopprime. Inquietante, ma pratico. 

Nessun commento:

Posta un commento