giovedì 2 ottobre 2014

LiberaMente

Cosa libera la coscienza dalla parola e dal pensiero, dalla puntualità e dal passare del tempo, dai valori del bene e del male .... niente, solo non fare niente, alzarsi tardi, mangiare poco e se si ha voglia, restare indifferenti all'obsolescienza ... non ritenere che la propria idea ... se poi chiamarla idea ... per dire, stanchezza del nulla e del sonno, di cicli imposti non solo atavicamente dal Sole, ma dalla società ... meridiane e metropoli ... sconosciuti ... indifferenza, omologazione, pensiero, isolamento, individualità, collettività, comunione, comune ... ma di cosa vuoi parlarmi, vestire, coprire il pube, chiamarlo tale ... forse perché è piccolo? Perché potrebbe rendere meno uomo un uomo? Donne delle chiacchiere e maschi del costrutto artificiale e inutile, dell'inseminazione folle protratta nei decenni ... riproduzione dell'inutilità, riproducibilità dell'arte attraverso la propria stigma, la propria assurda inutilità ... lentezza del corpo, del cosmopolitismo, degli aperitivi mondani, della malattia ostentata, della follia inutile, del dolore protratto, della pazzia condivisa ... invidia del pene, del seno, del corpo, del sogno, della mente .... inutilità di ogni parola .... noia......noia. Silenzio, regole, riprodotte, serializzate, sincronizzate ... parole, fuori campo, fuori quadro, cielo, meteore, meteorismo .... atomizzati, ridere soddisfatti della propria posizione di dominio ... ridicolmente idiozie del nulla vomito, merda defecata, .... lingua, lingua, decapitazione Siriana del confine creato a tavola, durante un pasto di carne morta, inutilità della guerra o utilità della guerra nel breve e medio termine. Venti anni, giustificare, il volto, la visione mostrata del volto sul medium per eccellenza, retificata, rateizzata, paura dell'inesistente diversità, di migrazioni di niente, di semi che cadono, di lavori e capitali che riducono lavoro e  lavoro dell'obsolescenza. Niente, fare niente, paradosso del letto, gioco della vegetarietà che ogni barlume di speranza lascia. In palazzi vetro-cemento enormi, migliaia di morti senza volto, forse anonimi, città-metropoli di sconosciuti e dolori insignificanti ... quantità, storicizzazione del numero, niente volto e ora il volto .... medio, mezzo, intermezzo ... oriente ....niente non fare niente, coltivare verdura, mangiare verdura, produrre verdura .... amare tutti.
Marco Brama

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