giovedì 11 settembre 2014

Spietato (ovvero ipotetica pagina qualsiasi di un ipotetico romanzo qualsiasi)

"Sarò spietato perché tu lo sei stata con me! Vedi perché nessuno si ricorderà di te? Perché puoi anche aver perso per sempre una parte di te, la tua creazione più grande, ma non immagini quello che ho perduto io! Potrebbe essere la stessa cosa! Non so dove è finita e perché, scava ti dirò e tutto questo mentre il giudizio narrava, eludeva il ricordo, sgridava il mio blaterale sofferente e mi rimproveravi dicendo che proprio a te quei discorsi non li dovevo fare. Io non ti ho mai giudicato, ti ho scelta. Non amavo minimamente quello che facevi, lo trovavo puerile, imbarazzante, rivisto, ma amavo te e questo bastava per apprezzare e sostenere il tuo lavoro. Tu invece mi giudicavi, valutavi il mio modo di illudere il dolore, nella tua incoerenza facevi a me quello che vietavi ti fosse fatto. Non ti ho chiesto se stavi morendo e quanto tempo ti era ancora concesso su questa terra! Non l'ho voluto sapere ... non ti ho domandato nulla, ma nemmeno tu l'hai fatto. Sapevo del tuo disagio, lo sentivo, ero convinto non ci fosse bisogno, fossimo due voci elette, potessi leggermi dentro a differenza di Anita. Ti ritenevo un'artista profonda, capace di spegnere tutto, di togliere una spina, invece eri solo presa dal diventare la prima donna del Serralves mentre io contavo i mesi che mi restavano e la mia ineluttabile fine era sempre più vicina. Ma sorrivedo, sempre sorridevo, come un pagliaccio in un circo di Peres. Alma, sono io quello che non ha tempo, non tu! In fondo cos'è il tempo se non l'illusione, un ticchettare di metalli intrecciati dal pensiero umano"

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