lunedì 8 settembre 2014

BAM - Musica Cerebrale d'Avanguardia

La BAM, Brain Alternative Music, ma anche Brain Audio Movie, nasce da un'idea di Marco Brama nel 1990 quando giovanissimo incide l'album Ipnotika e lo presenta senza successo, con il brano omonimo accompagnato da un video, alla selezione della Biennale per giovani artisti definendo la sua: Musica Cerebrale. Lo stile, estremamente eterogeneo lascia interdetti, l'intuizione è troppo azzardata, la giovane età e l'inesperienza non giocano a favore. Presentare un progetto così ambizioso non è compito facile per un ragazzo ancora alle prese con gli studi musicali e il tutto viene bollato come un'interessante eccentricità mentre vengono selezionati gruppi jazz e pop. Passano gli anni e il giovane studente è intenzionato a riproporre la sua musica e i suoi video. Lo fa decontestualizzando filmati ripresi dalla tv accompagnati da "PSIKE ed ELEKTRA", composto tra il '90 e il '93, registrato nel '96 su DAT e VHS. Viene notato da un produttore (...) che però chiede che venga riproposto cantato. Questa è musica assoluta e, nonostante la traccia 10 del disco "True Love" sia effettivamente cantata da Maria Chiara Camponeschi, Valentina Ravarotto e Alessandro De Tommaso, trasformare l'intero concept "dal suono alla sua distruzione" in un album pop è qualcosa di improponibile per un compositore giovane, sognatore e fresco di una recente vittoria ad un festival di musica sperimentale e il tutto finisce nel dimenticatoio. Successivamente vengono presentati altri lavori, ma senza interesse da parte del mercato discografico. I lavori sono difficilmente collocabili e proponibili commercialmente; ciò nonostante vengono presentati dal vivo in varie location alternative. Accompagnate dalla proiezione di videografie, che realizza in prima persona, le serate piacciono e stupiscono, ma la difficoltà di trovare spazi e locali adeguati realmente interessati alla sperimentazione costringono il compositore a rinunciare ai live che riprenderà solo con le audioistallazioni e con il progetto Talking Progect al Festival Internazionale del Perfezionamento musicale e al Festival JazzUp. L'artista registra decine di dischi contenenti brani sperimentali e completamente elettronici tra cui "Anno Zero" del 1997, "Virtual Audio Project 3D" del 1998" e molti altri. Nel 2000 realizza la maggior parte delle videografie del videoalbum "Musica per Ragazzi" del 2009 che, insieme ad alcuni brani tratti da "Altri Suoni" del 2010 e "Couleurs Fantastiques" 2014 possono rientrare nell'estetica della BAM. Una serie di brani più recenti, sempre composti da Marco Brama, sono usciti sotto il nome di VIRTUAL AUDIO PROJECT ORCHESTRA. La Musica Cerebrale, sperimenta nuovi accostamenti sonori spesso frutto di un'accurata quanto meticolosa ricerca basata sulle frequenze, stimolazione o rilassamento di tutto il corpo ed in particolare della corteccia cerebrale e dell'utero; il tutto avviene con pianoforte, strumenti elettronici e orchestra, anche se non sempre, su una base ritmica elettro-acustica il cui tempo è mediamente 85 bpm (come il battito cardiaco) per poi raddoppiare a 170 bpm nella seconda parte, ma allo stesso tempo senza limitazione o rigidità alcuna (vedi Couleurs Fantastiques in cui solo il Quarto movimento rispetta, almeno in parte, questa struttura). Le accordature degli strumenti sono per definizione a 432Hz e solo per necessità discografiche talvolta riproposte a 440Hz. Le composizioni spesso si basano su scale del tutto nuove, come quella per strumenti a tastiera, elettronici e arpa, basata sull'intonazione a sessantaquattresimi di tono regolati dalla progressione dei numeri primi) o che a volte riprendono e modificano i rapporti della scala pitagorica o di scale etniche. La regola è non avere regole, anche se in molti brani è riscontrabile una struttura che prende spunto da ogni possibile forma esistente e non.
in foto Marco Brama
L'ìntroduzione prevede una parte mediamente di 32 misure aperta (ma spesso le misure sono dispari), senza definizione o armonia definita. Successivamente viene proposto un tema (o due temi di cui alternatamente melodici e ritmici senza ordine specifico) ripetuto 2 volte, uno sviluppo veloce in minore o dominante come nella forma sonata, ma spesso con improvvisazione (solo di synth preparato, piano, chitarra o qualsiasi strumento a fiato o a corda), su batteria con la presenza di noise music che incastra sulle armonie o diventa essa stesso armonia e melodia "rumorosa". Nella parte finale è quasi sempre riproposto il tema introduttivo una o due volte. In alcuni brani è però presente un'unica esposizione o un tema ripetuto, o niente melodia o niente armonia con chiusa a sorpresa. In tutte le composizioni è presente un uso massiccio del contrappunto che in alcuni passaggi raggiunge decine di voci sovrapposte (Secondo movimeto Couleurs Fatastiques). Molto particolari sono i cambi di tempo o le entrate e uscite ritmiche che sovente rinunciano a fill preferendo stacchi netti che creano stati di sospensione e vuoto spiazzanti. Lo stesso silenzio è trattato come parte integrante dell'opera. Altra carratterista (Inferno, MusiCaos, è la polifusione, ovvero la sovrapposizione di più voci che suonano contemporaneamente, su base contrappuntistica, con diversi tempi, suddivisioni ritmiche e tonalità. Ovvero un pianoforte potrebbe suonare in 3/4 a 120 bpm in Do-, un flauto a 4/4 in Re, una batteria suonare a 90 bpm in 5/4 o mutare il tempo durante l'esecuzione. Questa scelta non è casuale, ma vuole portare l'ascoltatore verso territori inesplorati, cercando di stimolarlo, renderlo partecipe dell'inaudito, anche se l'autore sostiene che un'opera registrata è necessariamente un surrogato riproducibile della sua creazione unica e irripetibile. Un'altra peculiarità, sono i titoli dei brani, i relativi sottotitoli, i credits e i testi presenti nelle videografie (definite audiovideografie dall'autore), in quanto utilizzano simboli e abbreviazioni del tutto specifiche. 
Ad esempio la parola abiti si scrive così: 
la parola Cile:

Questo perché la scrittura è basata sui fonemi dell'alfabeto quindi BI CI DI etc si scrivono con la relativa lettera specchiata (maiuscola) e, se la lettera può generare dubbi, anche capovolta. Per il suono GH è presente una lettera non esistente nell'alfabeto latino, che corrisponderebbe alla K più la G. Il tutto non si riduce a questo, ma prevede la presenza di numeri: ad esempio "io lotto"  diventa io l8, simboli delle operazioni: aperto diventa aXto, in più sono presenti giochi sulle maiuscole e minuscole in parole composte come: diversamente che diventa DiversaMente (tutto attaccato). Il tutto viene ripetuto per la lingua inglese, francese etc (es. for you diventa 4 U, performed per4rmed etc)
Quindi? La regola generale è in realtà una mera codifica per il videoascoltatore ... perché in effetti ogni imposizione è superflua, ogni strumento è ben accetto, ogni armonia, ogni idea potrebbe fare BAM! #BAM

Mauro Parlato


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