mercoledì 12 maggio 2021

Anche meno

Partiamo dal principio che non contiamo un caxxo. Si, semplicistico e scritto male, ma oggi va così. Allora, dopo l'ipnosi e l'isteria di massa, ci stiamo lentamente abituando a ulteriori meccanismi senza essere in grado di focalizzarci sui processi alla loro base. Una deriva totalitaria diffusa e inconsciamente accettata. Esagerato? Neanche un po', perché a quanto pare, anche quando non c'è analfabetismo, ci sono comunque paura, rassegnazione e un'enorme difficoltà a vedere i processi sottostanti, tanto che non sembra si sia più in grado di distinguerli o comprenderli. Sui social ad esempio, il nerfing (semplificando: il fatto che alcuni post vengano fatti girare pochissimo in base ad una selezione programmata, quella che interpreta ciò che scriviamo per intenderci) ci porta inconsciamente a scrivere post che ci garantiscono tanti like, appiattendo di fatto la varietà e l'originalità degli scritti stessi. Il nerfing parte ogni volta che postiamo qualcosa di particolarmente diverso dallo standard, qualcosa di speciale o controcorrente, nel bene e nel male e già solo questo dovrebbe renderci consapevoli dello sbilanciamento maggioritario, della conseguente manipolazione mediatica e della necessità di una regolamentazione statale dell'informazione sui social. Non c'è bisogno di ricordare Pavlov, ma non dobbiamo dimenticare neppure che nel 2021, non possiamo applicare alla lettera Machiavelli o utilizzare modalità di manipolazione analoghe a quelle di regimi del passato. Non si può decidere cosa sia giusto e cosa no, cosa può esistere e cosa no, cosa si può leggere e cosa no, quale  notizia o punto di vista meriti attenzione e quale  no, anche se si tratta di piattaforme private! Un Social Network deve sempre sottostare alla legge, alla Costituzione, all'articolo 21, anche se questo sembra non stia accadendo! Non è che se entri in un bar privato, devi fare arbitrariamente quello che stabilisce il titolare. Lui può stabilire i prezzi, ma non può venderti droga, far lavorare i dipendenti 20 ore o decidere di non assumere personale perché di religione wikka! Piuttosto, deve attenersi alle leggi italiane e lo sa, mentre noi subiamo il sistema informatizzato senza esserne consapevoli neppure ai livelli più bassi. Al contrario dovremmo essere coscienti delle modificazioni del nostro comportamento generate dai social e ricordarci che queste sono devastanti soprattutto per i giovani e agiscono psicologicamente ad un livello profondo, tanto che molti studiosi sono contrari all'uso dei social fino a 18 anni. Sisi, non sto scherzando! Altro che plesso frontale! Bisognerebbe insegnare la cittadinanza digitale consapevole già alle elementari, altrimenti le nuove generazioni si ritroveranno a dover gestire per tutta la vita, quei 3 secondi di focus d'attenzione plasmati, fornendo a chiunque sul web una profilazione personale da manuale! Ormai, per sopravvivere come esseri umani pensanti e diversi, dobbiamo leggere quanto possibile e se decidiamo di usare i social, dobbiamo ricordarci di non adeguare i nostri post ai vari algoritmi e/o arrenderci alle pressioni, ma continuare imperterriti e sempre consapevoli, a postare e scrivere ciò che è, ciò che vogliamo, ciò che realmente sogniamo o pensiamo, senza aspettarci un rinforzo positivo da un like in più. E facciamole due caxxo di ricerche che la capoccia non ce l'abbiamo solo per spartire le orecchie!

Nessun commento:

Posta un commento