lunedì 6 luglio 2020

Cambiamenti

Adesso è tutto un fermento dove le parole: cambiamento, riforma, scuola, innovazione, obbligatorio,  tecnica, controllo, sicurezza, tracciamento, digitalizzazione, nuovo, infrastrutture, lavoro, sembrano fardelli da modificare indiscutibilmente. Cari governanti, a parte aver saltato la "cultura" (questa sconosciuta e faro guida di ogni civiltà di successo) considerandola mero orpello scolastico, vi supplico: fermatevi! Diciamo che abbiamo scherzato e finiamola qui, pace fatta, ma se non sapete dove mettere le mani, lasciate tutto così com'è, aspettiamo i prossimi rappresentanti (è pur vero che al peggio non c'è mai fine) oppure guardate al passato, ai momenti (e ci sono stati) in cui lo Stato funzionava meglio! Non sempre andare avanti porta ai risultati attesi; al contrario la storia può e dovrebbe insegnare a non connettere gli stessi errori o almeno selezionare i modelli di ciò che di meglio c'è stato (se... va beh! Nei sogni!). Non è un discorso reazionario, ma lucidissimo! Fermi, boni, se queste sono le premesse, aspettate non toccate niente, fatelo fare a chi è in grado e se nessuno potrà o sarà in grado, lasciate tutto com'è, perché l'andazzo non è dei migliori. 
Un elettore.

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