venerdì 14 febbraio 2014

CULTURA e CONTROCULTURA

Kurt Schwitters - Merzbau
Diceva il folle dittatore: "… Chiunque ad esempio volesse giustificare i disegni o le sculture dei dadaisti, cubisti, futuristi o di quei malati espressionisti, sostenendo lo stile primitivista, non capisce che il compito dell’arte e della cultura non è quello di richiamare segni di degenerazione, ma quello di trasmettere solo benessere e bellezza..." Arte degenerata è un termine che nel contesto della Germania del regime nazista indicava quelle forme d'arte che riflettevano valori o estetiche semplicemente contrarie alle concezioni di Adolf Hitler che, forse in pochi sanno, era pittore anche se decisamente mediocre e per decenni rifiutato da tutti i galleristi. Egli si opponeva alle nuove forme di arte contemporanea che non riusciva a sentire, capire, creare o almeno imitare. Opere che raccontavano l'anima dell'uomo, le sue paure, la sua fragilità, il suo vuoto interiore in un mondo frenetico e indifferente. In questo suo delirio, dovuto al suo senso di  incapacità di comprensione e inferiorità stilistica e tecnica (i suoi quadri sono tele mute con semplici ritratti di paesaggio privi di anima e di qualsiasi originalità nel tratto), Hitler invertì completamente il senso del percorso intrapreso dalle belle arti che si erano finalmente liberate dalla riproducibilità del reale ormai quasi del tutto delegata alla fotografia. Risultato di questo assurdo discorso, fu la mostra Entartete Kunst, ovvero la vicenda della persecuzione all’arte degenerata strettamente legata ad idee di stampo politico e razziale nazista dove il canone di bellezza da seguire era per rivincita, visto che nessuno li aveva  mai apprezzati, quello dei suoi quadri.
I nazisti, con terrificante regia, confiscarono dai musei di tutto il paese circa 16000 opere d’arte appartenenti alle correnti indicate da Hitler: Dadaismo, Cubismo, Espressionismo, Fauvismo, Impressionismo, Nuova oggettività e Surrealismo.
Su 16000 furono presentate alla mostra circa 700 opere, con intento denigratorio, accanto a lavori realizzati da pazienti di ospedali psichiatrici. Fu fatto espresso divieto di visione per i più giovani. La selezione fu ovviamente destinata ad un pubblico ignorante e non mostrò mai i percorsi fatti dagli artisti che venivano mostrati come incompetenti e incapaci nella pittura. Per far passare i pittori per pazzi e incapaci vennero scelte le opere più coraggiose, quelle più particolari, più lontane dal verosimile. Ad esempio non venne mostrata l'evoluzione della pittura di Picasso che nei suoi primi quadri era molto formale. Si evitò accuratamente di mostrare la sua tecnica di pittura altissima e l'evoluzione della sua arte che diventava quindi un percorso di liberazione dal tecnicismo all'espressione personale. Tra gli artisti perseguitati  si contavano molti personaggi illustri dell’arte del XX secolo: Beckman, Ernst, Grosz, Kirchner, Klee, Mondrian, Picasso, Otto Dix e molti altri tra cui scrittori e poeti accusati di fare, predicare e diffondere la controcultura, ovvero quella avversa al regime nazista reazionario di destra che non consentiva innovazioni, critica e libertà di espressione agli artisti e agli intellettuali! (la scelta è però tuttora considerata molto controversa in quanto molti artisti ed alcuni movimenti - tra tutti il futurismo - non sono certo "movimenti" comunisti o socialisti e forse in alcuni casi la scelta è più legata ad un senso di rivincita sul mondo dell'arte di un uomo veramente piccolo che stava costruendo e plasmando un popolo, con discorsi populisti, con retorica facile e che aveva, come scopo ultimo, quello di incitare la Germania contro l'Europa, contro i "morti" europei, contro i movimenti lontani dal "movimento" nazional-socialista che, con la sua presa di distanza dai partiti tradizionali, cercava di raggiungere e coinvolgere ogni persona in modo totale, inoculando odio, risentimento, diffidenza, la visione di un complotto ebraico millenario, un complotto legato al vecchio mondo, alle vecchie idee, al vecchio potere e non certo quello di occuparsi di arte!). Questo comunque ci deve ricordare sempre che la cultura non può e non deve essere reazionaria e non si può preferire un estetismo diffuso, che porta inevitabilmente al kitch, all'estetica. L'arte, la cultura derivante dall'estetica sono la base dell'evoluzione e della storia umana e mai devono rinunciare al loro compito di fari nella notte dell'ignoranza. L'arte, così come la filosofia, sono la guida e il racconto, espressioni dell'esperienza sensibile, dello stupore e della meraviglia della vita, ricerca del vero, del sublime, dell'effimero, ma anche racconto dell'io profondo, del dolore e della scelta della morte. L'arte in particolare non fa economia o stabilisce appartenenze di genere ... l'arte non è memesi platonica, non è copia della copia, ma creatrice della storia umana. 

Note
Orme del Terzo Reich-Monaco, Editrice Thule Italia, 2009
A.Hitler, Discorsi di lotta e vittoria. Parole del Führer nel periodo della guerra Editore Ritter 2011

Impressionismo - Munch - L'urlo


Picasso - Scienza e carità - Primo Periodo




Cubismo - Picasso - Guernica

Dadaismo - Duchamp - Ruota di bicicletta

Futurismo - Unica forma ... - Boccioni





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