domenica 4 dicembre 2022

Crepe nell'acquario

Gent.mo Paolo sono anni che ci prepariamo al metaverso, negli ultimi due lo abbiamo sperimentato in prima persona. Dagli hikikomori al lockdown ogni finestra ci ha mostrato scenari di solitudine che si contrappongono all'idea di uomo come essere sociale. La società appare a mio avviso e dall'origine del suo racconto, come un negozio di acquari alimentati e puliti da tanti padroncini egocentrici che fanno la gara a chi ha l'acquario più ricco, produttivo e bello. L'esercizio che i pesciolini dovrebbero riuscire a fare tutti i giorni è osservarsi da fuori in quanto specie, cercando di evitare le distorsioni del vetro che diventa lente sul paesaggio. Ma i pescetti nuotano avanti e indietro senza sosta, sbattendo di tanto in tanto sul limite della loro esistenza senza la capacità di riconoscere il potere dei loro padroncini pigri che, di tanto in tanto, somo costretti a cambiare l'acqua che si riempie con gli scarti degli abitanti marini o viene sporcata per dispetto dagli altri giocatori che, in fondo, vogliono solo vincere la loro stupida e inutile gara di bellezza. I padroncini cambiano vestiti, acconciature, trucco e parrucco, crescono, si incontrano, muoiono perfino e il loro acquario deve essere comunque gestito da qualcuno che inevitabilmente cambierà. Certo potrebbe perfino svuotare la sua scatoletta vitale e ricominciare da capo, fare in modo che l'equilibrio tra pesci, acqua e ossigeno sia ottimale con depuratori migliori, divisori per evitare spostamenti malsani, spruzzate di Biotopol, più alghe, meno pesci, ma poco cambierebbe....l'acquario è sempre l'acquario e qualcuno se ne occuperà anche se i pesciolini o i loro capobranco non riesciranno mai a vedere il loro padroncino per discutere o decidere della loro stessa esistenza.

Nessun commento:

Posta un commento