venerdì 5 dicembre 2025

SALVIAMO LA SCUOLA PUBBLICA

 

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La trasformazione della scuola in logica gestionale/aziendale

A partire dagli anni ’90 e con accelerazione negli anni 2000–2010 si sono introdotte in Italia politiche che aumentano meccanismi di valutazione, autonomia, accountability e collaborazione con il mondo produttivo. Tappe chiave: riforme organizzative nazionali, concorsi, contratti, introduzione dell’alternanza scuola-lavoro (poi PCTO). La legge “La Buona Scuola” (2015) ha rafforzato molti aspetti di integrazione con l’impresa e di gestione centralizzata/aziendalistica. (alternanza.miur.gov.it).  L’effetto è stato chello di un: crescente uso di logiche di finanziamento esterno, progetti (a volte sponsorizzati), valutazioni in chiave di “produttività educativa” e di “spendibilità” delle competenze, con rischio di subordinare il curricolo culturale a esigenze di mercato.

Privatisation push, voucher e scuole paritarie

Negli ultimi anni sono riemerse proposte e provvedimenti che favoriscono o potrebbero favorire il finanziamento diretto delle scuole paritarie (voucher, incentivi fiscali). Nei dibattiti recenti (anche manovre e emendamenti) si è tornati a parlare di misure a favore delle scuole paritarie con voucher per le famiglie, riaprendo il tema della privatizzazione indiretta del diritto allo studio. Questo crea pressione sulle scuole pubbliche e sul principio di universalità dell’istruzione. (EduNews24)

PCTO / “competenze trasversali” / affettività / inclusione: opportunità e rischi

I PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) sono stati introdotti per collegare scuola e lavoro, sviluppare competenze trasversali e orientamento. Le linee guida ministeriali esplicitano finalità e modalità. Tuttavia la critica ricorrente (anche da insegnanti e osservatori) è che, senza un disegno curricolare forte, attività multiple (affettività, inclusione, PCTO, attività extracurriculari) possono comprimere il tempo dedicato alla conoscenza disciplinare se non gestite con equilibrio e limiti chiari. (Ministero dell'Istruzione e del Merito)

La condizione professionale del docente

I salari medi dei docenti italiani sono spesso segnalati inferiori alla media OCSE/Eurydice per rapporto a costo della vita e rispetto a colleghi europei. Questo contribuisce a un senso di svalutazione professionale. (OECD) I docenti subiscono vincoli amministrativi e giudiziari sempre più stringenti (esposti da genitori, ricorsi, pressioni), e temono pratiche disciplinari o contenziosi per valutazioni e decisioni d’aula. Ciò produce autocensura didattica e timore nel gestire la valutazione come atto professionale. Il profluvio di progetti, registri digitali, certificazioni, misure di inclusione con piani individualizzati eccetera sottrae tempo alla progettazione didattica profonda.

Il rischio culturale: “acculturamento” vs. capacità tecnica

I percorsi liceali enfatizzano conoscenze teoriche e umanistiche; il mondo produttivo cerca spesso competenze applicate e tecniche. La risposta politica è in parte l’ampliamento dei percorsi ITS, i percorsi tecnici e professionali e la sperimentazione del quadriennio. Il rischio denunciato è che se la scuola diventa solo «fornitrice di manodopera» o se si abbreviano percorsi senza garanzie formative, si impoverisca la cultura civica e critica che è il fondamento della democrazia e della sovranità culturale. (Erickson)

Il quadro normativo su 4+2 e accesso all’università (chiarimento essenziale)

La filiera formativa tecnologico-professionale 4+2 è stata introdotta (normativa e decreti attuativi, sperimentazioni); il Ministero esplicita che al termine del quadriennio, previa acquisizione del titolo e superamento dell’Esame di Stato, il diploma consente l’iscrizione all’università; il biennio +2 (ITS Academy) è un’opzione post-secondaria per specializzazione tecnica. In breve: non è necessario fare un quinto anno obbligatorio per iscriversi all’università se si consegue l’Esame di Stato al termine dei 4 anni in percorsi autorizzati e il diploma quadriennale è riconosciuto. (Se però un singolo percorso scolastico specifico richiedesse un anno propedeutico questo sarebbe un caso particolare, una scelta (possibile) di singoli istituti; la regola nazionale è l’equipollenza del diploma valido per l’accesso ai percorsi universitari). (Ufficio Scolastico Regionale)

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