La trasformazione della scuola in logica
gestionale/aziendale
A partire dagli anni ’90 e con
accelerazione negli anni 2000–2010 si sono introdotte in Italia politiche che
aumentano meccanismi di valutazione, autonomia, accountability e collaborazione
con il mondo produttivo. Tappe chiave: riforme organizzative nazionali,
concorsi, contratti, introduzione dell’alternanza scuola-lavoro (poi PCTO). La
legge “La Buona Scuola” (2015) ha rafforzato molti aspetti di integrazione con
l’impresa e di gestione centralizzata/aziendalistica. (alternanza.miur.gov.it). L’effetto è stato chello di un: crescente uso
di logiche di finanziamento esterno, progetti (a volte sponsorizzati),
valutazioni in chiave di “produttività educativa” e di “spendibilità” delle
competenze, con rischio di subordinare il curricolo culturale a esigenze di
mercato.
Privatisation push, voucher e scuole paritarie
Negli ultimi
anni sono riemerse proposte e provvedimenti che favoriscono o potrebbero
favorire il finanziamento diretto delle scuole paritarie (voucher, incentivi
fiscali). Nei dibattiti recenti (anche manovre e emendamenti) si è tornati a
parlare di misure a favore delle scuole paritarie con voucher per le famiglie,
riaprendo il tema della privatizzazione indiretta del diritto allo studio.
Questo crea pressione sulle scuole pubbliche e sul principio di universalità
dell’istruzione. (EduNews24)
PCTO / “competenze trasversali” / affettività /
inclusione: opportunità e rischi
I PCTO (ex
alternanza scuola-lavoro) sono stati introdotti per collegare scuola e lavoro,
sviluppare competenze trasversali e orientamento. Le linee guida ministeriali
esplicitano finalità e modalità. Tuttavia la critica ricorrente (anche da
insegnanti e osservatori) è che, senza un disegno curricolare forte, attività
multiple (affettività, inclusione, PCTO, attività extracurriculari) possono
comprimere il tempo dedicato alla conoscenza disciplinare se non gestite con
equilibrio e limiti chiari. (Ministero
dell'Istruzione e del Merito)
La condizione professionale del docente
I salari
medi dei docenti italiani sono spesso segnalati inferiori alla media
OCSE/Eurydice per rapporto a costo della vita e rispetto a colleghi europei.
Questo contribuisce a un senso di svalutazione professionale. (OECD) I docenti
subiscono vincoli amministrativi e giudiziari sempre più stringenti (esposti da
genitori, ricorsi, pressioni), e temono pratiche disciplinari o contenziosi per
valutazioni e decisioni d’aula. Ciò produce autocensura didattica e timore nel
gestire la valutazione come atto professionale. Il profluvio di progetti,
registri digitali, certificazioni, misure di inclusione con piani
individualizzati eccetera sottrae tempo alla progettazione didattica profonda.
Il rischio culturale: “acculturamento” vs. capacità
tecnica
I percorsi
liceali enfatizzano conoscenze teoriche e umanistiche; il mondo produttivo
cerca spesso competenze applicate e tecniche. La risposta politica è in parte
l’ampliamento dei percorsi ITS, i percorsi tecnici e professionali e la
sperimentazione del quadriennio. Il rischio denunciato è che se la scuola
diventa solo «fornitrice di manodopera» o se si abbreviano percorsi senza
garanzie formative, si impoverisca la cultura civica e critica che è il
fondamento della democrazia e della sovranità culturale. (Erickson)
Il quadro normativo su 4+2 e accesso all’università
(chiarimento essenziale)
La filiera formativa
tecnologico-professionale 4+2 è stata introdotta (normativa e decreti
attuativi, sperimentazioni); il Ministero esplicita che al termine del quadriennio,
previa acquisizione del titolo e superamento dell’Esame di Stato, il diploma consente
l’iscrizione all’università; il biennio +2 (ITS Academy) è un’opzione
post-secondaria per specializzazione tecnica. In breve: non è necessario
fare un quinto anno obbligatorio per iscriversi all’università se si
consegue l’Esame di Stato al termine dei 4 anni in percorsi autorizzati e il
diploma quadriennale è riconosciuto. (Se però un singolo percorso scolastico
specifico richiedesse un anno propedeutico questo sarebbe un caso particolare,
una scelta (possibile) di singoli istituti; la regola nazionale è
l’equipollenza del diploma valido per l’accesso ai percorsi universitari). (Ufficio Scolastico Regionale)