L'uomo è imperfetto e conseguentemente lo è il potere, diviso proprio per essere controllato, ma anche noi dobbiamo essere vigili, non solo coscienziosi, perché una cultura senza memoria è espressione di un paese destinato a soccombere. I nostri nonni hanno strappato con i denti la libertà e i nostri predecessori hanno guadagnato a fatica diritti che possono essere tolti con una semplice firma, ancor prima di essere disponibili per tutti. Ecco, questo è quello che non possiamo mai dimenticare: siamo destinati a dissolverci, ma non svaniranno le nostre idee, le nostre azioni, le nostre conquiste, il mondo che costruiamo e in cui vivranno i nostri figli e le generazioni future. Non si tratta di sofismi, neppure di incoscienza, si tratta di essere cittadini raziocinanti, trattati come tali, perché signori, c'è sempre stato e ci sarà sempre un nemico visibile o invisibile da sconfiggere, e se è vero che una democrazia per sopravvivere deve costantemente fare propaganda e proteggere gli elettori da un nemico, sta a noi interpretare le informazioni e capire quali sono i metodi da adottare ed elevare a primi esemplari.
Il nostro è un mondo fondato sui prototipi e questi si stratificano e consolidano nel tempo diventando modelli reazionari, ma è ciò che sono dalla notte dei tempi, quindi un archetipo “ciaffardone” e sconclusionato, che parte dall'assunto di "popolo bue", non deve neppure essere concepibile nel terzo millennio. Nel confondere il progresso con la tecnica, l’informazione del sistema si è aggiornata, ma è rimasta funzionale, non vera o falsa ma valida, ed è molto diverso e importante comprenderlo, perché tutti noi siamo il sistema! Potremmo risolvere qualsiasi problema o ingiustizia se lo volessimo, anche se non credo che cambieremo mai le regole di base del gioco e i gettoni con cui scommettere! Possiamo però rendere la puntata più interessante, sostenendo nuove regole per il croupier. Quindi partiamo da azioni fattibili: ognuno ha il suo ruolo da rappresentare, i suoi soldi da guadagnare, il suo posto di lavoro da mantenere, la sua famiglia da sfamare, le sue mansioni e le disposizioni da seguire e nessuno vuole correre il rischio di subire ripercussioni che ledano la propria credibilità, ma questo non significa necessariamente condividere scelte “arraffazzonate” e frettolose che caratterizzano i momenti più difficili, proprio quei momenti storici che al contrario, richiederebbero il massimo della razionalità! Lo strumento lo abbiamo costruito, custodito e ampliato, ma non deve sconfinare nella tirannia che affligge il sapere, piuttosto deve rivelarsi un alleato gentile quanto poderoso: la conoscenza che diventa pensiero, parola e diritto di esprimerle, perché non c’è tirannia più spietata del pensiero unico, giusto o sbagliato che sia!
Quindi, occhi aperti, leggere, documentarsi, studiare, unire i puntini per trovare il perché delle cose, attendere scrupolosamente i risultati di qualsiasi ricerca, non consentire scelte discriminanti, non permettere favoritismi categoriali, non trasformare la scienza in dogma e non usarla senza rigore pretendendo tempistiche mediatiche non pertinenti, piuttosto ricordare, ricordare e ricordare chi siamo e come ragioniamo in condizioni "normali", per interpretare la realtà che ci circonda. Sempre! Perché il rischio è perdere la memoria, le libertà individuali, tutto ciò che abbiamo costruito e conquistato in nome di una sicurezza che la natura stessa non ha previsto come conditio/cio sine qua non.
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