Dal 7 al 9 aprile a Siena il Festival della Lingua Italiana. Premieranno Mentana per la parola "webete" (che credo di aver utilizzato su Facebook più di una volta senza pensarci, a mo' di banalità come faccio spesso nei miei giochi di parole) e la maestra Aurora con l'alunno Matteo per la parola "petaloso". Il festival ospiterà i più grandi nomi della cultura del Bel Paese... che dire? Capite che stiamo messi malissimo e che non stiamo andando da nessuna parte? Sembra proprio una di quelle cose dove si fanno un po' di selfie con lo smartphone, mentre si drinka un red wine sul red carpet... perché dire che ci si fa un autoscatto col cellulare mentre si beve il vino rosso sul tappeto rosso non è di tendenza! Ma in compenso sul dizionario ci sarà petaloso per ogni webete italiano che lo cercherà!
lunedì 27 marzo 2017
lunedì 13 marzo 2017
Sintonia - Marco Brama - 31 Marzo 2017 Upperlab Bergamo
Mariella Sto e Cristina Failla protagoniste di Sintonia |
CS/gup
La locandina dell'evento |
Sito ufficiale marcobramaofficial
Blog marcobrama.blog.it
fotogramma dell'adiovideografia |
Sintonia, una composizione elettroacustica ispirata dall'inestricabile condizione della materia, che vibra in ogni momento. Ogni oggetto, ogni corpo vivente, ha una specifica risonanza che genera onde percepibili con i sensi. Non importa quali sensi, perché non c'è sostanziale differenza tra un suono, un colore e la loro fonte, piuttosto tutto risponde alle stesse leggi di risonanza che si ripetono verso l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. È possibile misurare i cicli al secondo con cui vibra la materia trovando multipli e corrispondenze. Il cervello umano ad esempio, ha un suo ciclo di 7,83 Hz chiamato Risonanza Schumann, ed è proprio per sintonizzarsi con questa frequenza che sono stati accordati specificamente gli strumenti utilizzati in quest'opera. Sintonizzare la musica sulle frequenze del corpo umano produce una relazione con l'ascoltatore, anche quando vengono prodotte le armoniche, ovvero i multipli della vibrazione di base. Tutte le onde si incontrano/scontrano con l'uomo che diventa un diapason vivente. Attraverso dei calcoli matematici è possibile identificare gli "spettri" visibili degli oggetti e trovarne il corrispondente ciclo sonoro. Partendo da questo principio, luce e suono sono l'uno specchio dell'altro, come elementi dotati delle stesse informazioni e in comunicazione non-locale tra loro. In questo senso la frequenza della nota LA corrisponde all'arancione, quella del SI al giallo limone, quella del Do al verde, quella del RE al blu, quella del MI all'Indaco, quella del FA al viola e quella del SOL al Rosso. Gli studi sulle frequenze, i colori, la natura umana e il cosmo, hanno da sempre affascinato musicisti e scienziati, anche se con approcci e risultati diversi. Nel progetto "Sintonia" c'è il tentativo di unire/riunire scienza e arte, creando una bolla sonora tridimensionale in cui, il l'ascoltatore può entrare in risonanza con i suoni, traslati nei colori che riuscirà a percepire e ricreare interiormente lungo il fluire del tempo musicale, a sua volta legato al ritmo cardiaco. Questa vibrazione polifonica può allontanare il semplice spettatore da ciò che lo circonda, creando un microcosmo con la sua personale pulsazione in grado di contrastare le frequenze provenienti dall'esterno. Un confine permeabile e invisibile, come i suoni, che delinea lo spazio dove rifugiarsi per allontanare la frenesia quotidiana e scoprire un modo nuovo di percepire: rendere visibili/immaginabili/percepibili le onde sonore. I sette brani sono anche audiovideografie, ovvero scritture con i suoni e le immagini. Ogni brano è il colore del relativo video, dove in una stanza, due donne vivono la loro esperienza quotidiana. Solo le vibrazioni sonore possono entrare in gioco, colorando questo non-luogo parallelo. Ripresa e proiettata dall'alto, la vita nella sfera è sotto il mondo, un seminterrato da dove, di tanto in tanto, le protagoniste cercano il contatto, forse solo spinte dalla curiosità o sollecitate dalle vibrazioni sonore di cui non vedono l'origine. L'audiografia finale "Arancione", rappresenta la nota LA, ovvero la frequenza che convenzionalmente viene utilizzata per "sintonizzare" tutti gli strumenti e le voci dell'orchestra tra loro. Qui l'artista risponde al mondo sotterraneo, attraverso la sua origine su cui si erano sintonizzate le protagoniste, Cristina Failla e MariElla Sto, materia tra la materia, che aveva completato la trasformazione iniziata con il passaggio da luce a suono e dato forma e movimento alla composizione. Un ringraziamento speciale a Angelo Piferi De Simoni (chitarra).
venerdì 10 marzo 2017
Due donne basse - Mariella Sto, Nina Failla, Marco Brama
Cosa significa osare? In un mondo dove tutto sembra aver perso di significato, dove la ricerca è subordinata alla tecnica a sua volta piegata all'economia, osare significa essere se stessi, malgrado tutto e tutti. Ecco cosa portano in scena Nina Failla e Mariella Sto! Il loro essere artiste ancor prima che donne! E che donne!! Due donne basse! Questo il titolo di una pièce a metà strada tra installazione, performance, danza e videoarte. Si, perché lo spettacolo si avvale di una scenografia virtuale! Un'originalissima audiovideografia di Marco Brama che interagisce con le due protagoniste e il loro bellissimo lavoro sul corpo, dove la precisione, la cura e la ricerca del dettaglio, raggiungono livelli altissimi. Uno spettacolo di grande pregio, distante anni luce da cliché e ordinarietà, che saprà coinvolgere e stupire il pubblico anche grazie alla coinvolgente colonna sonora originale che accompagnerà la videografia e le due protagoniste nella loro esperienza.
CS/gup
dal sito http://www.teatrodegliincerti.it/
Due donne nel tentativo di essere qualcosa. In alto, la proiezione di una finestra. È un’apertura al fuori nella quale le donne guardano? E’ un occhio che guarda dentro le loro vite? Perché le immagini cominciano a scorrere? E’ forse una televisione che invade la vita privata delle due donne affermando al tempo stesso di essere neutrale? Passaggi indifferenti di persone per strada, alla stazione. Immagini oniriche in momenti di crisi.
Locandina dello spettacolo |
Pochissimi elementi presentano i personaggi: le borse, i cappelli, gli spolverini neri. Tutto il racconto è affidato alla gestualità, al ritmo, alla vibrazione musicale, all’umorismo. Non ci sono parole.
C’è un sopra, c’è un sotto, ci sono – forse – un esterno e un interno. Qual è il dato di realtà? Dibattersi tra desideri inespressi perché non trovano sponda là fuori e tentare di uniformarsi senza successo, lascia emergere l’ultima presa di coscienza possibile. Essa si trova nello scollamento tra individuo e massa: è l’imbarazzo.
C’è un sopra, c’è un sotto, ci sono – forse – un esterno e un interno. Qual è il dato di realtà? Dibattersi tra desideri inespressi perché non trovano sponda là fuori e tentare di uniformarsi senza successo, lascia emergere l’ultima presa di coscienza possibile. Essa si trova nello scollamento tra individuo e massa: è l’imbarazzo.
Due Donne Basse è l’inizio di una ricerca sul concetto di imbarazzo come categoria di consapevolezza.
Sono in imbarazzo, qualcosa non va. C’è uno scollamento tra me e il fuori di me. Da quando finanche lo scandalo, che fino a pochi anni fa era occasione di rottura e cambiamento, viene usato come pane quotidiano per tenere sempre alta l’adesione alla notizia dell’ultim’ora, al parossismo, all’audience, è difficile trovare un argomento di differenziazione e presa di distanza dal modello sociale. Imbarazzo, dunque.
Teatro degli Incerti / MARCO BRAMA coproduzione
TWO SHORT WOMEN in the attempt to be something. Is the window projected above an opening towards the exterior that to which they are looking at? Or is it an eye watching inside their lives? Is it possible to follow a path of desires not determined by the obligation to consumption? Why the images begin flowing through the window? Is it perhaps a TV? How can a society, which is unable to protect the private sphere, claim to respect the individual and define itself free? Struggling between unexpressed desires, as they don’t find a shore in the society out there, and trying unsuccessfully to adapt: this lets emerge the highest possible awareness, located in the detachment between the individual and the mass. This is embarrassment. Humour!
dal sito https://sites.google.com/site/marcobramaofficial/
fotogramma dall'audiovidegrafia di Marco Brama |
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mercoledì 1 marzo 2017
Arvedo Arvedi, Marco Brama, Antonio De Pietro, Lucilla D'Antilio e il gruppo Mano Sapiens, Lidia e Rosaria Scalzo, Felice Tagliaferri, Sabrina Ventrella - insieme per Magnifica Inclusione
Quanti
nomi per un’opera collettiva ma anche per un evento di arte, musica, teatro,
danza. Soprattutto quanto è inclusivo il modo di vivere e condividere di Feedya
Art Fondation. Questo è Open borders l Open minds. Magnifica inclusione, in Piazza Città di Lombardia a Milano, dal 7 al 9
aprile 2017. L’iniziativa, in collaborazione con la Regione Lazio e la Regione
Lombardia, sarà presentata in Senato a metà marzo. Nata nell’ambito delle
attività del Margutta Art Village, fondato da Feedya Art Foundation a Roma, in
collaborazione con l’Istituto Regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i
ciechi, ha assunto un’anima itinerante e – dopo Milano – comincerà un tour
italiano ed europeo che la porterà sino al cuore delle istituzioni del Vecchio
Continente. Sono previste tappe a Rimini (23-25 giugno 2017), Amatrice (24-27
agosto 2017), Bruxelles (12-15 ottobre 2017), Cuba (fine novembre 2017).
L’opera
d’arte collettiva Magnifica
inclusione rappresenta una grande porta-gate,
attraverso la quale i visitatori potranno passare e lasciare (all’interno del
fornice) la propria firma. Realizzata da artisti vedenti e non (Arvedo Arvedi, Antonio De Pietro,
Lucilla D'Antilio e il gruppo Mano Sapiens, Lidia e Rosaria Scalzo, Felice
Tagliaferri, Sabrina Ventrella con
la partecipazione di Luigi Turati) simboleggia l’importanza di attraversare
insieme i confini della paura che nasce dall’incontro col diverso. Un gesto che
consenta di conoscere l’altro da sé attraverso l’arte, apprezzandone la
diversità o meglio le diverse abilità. L’opera di Marco Brama dal titolo Sintonia accompagnerà la manifestazione. Si tratta di
una composizione
elettroacustica ispirata dall'inestricabile
condizione della materia, che vibra in ogni momento. Muovendosi tra scienza e arte, in questo lavoro musicale Marco Brama opera su frequenze legate alla disabilità
visiva, affiancandole con una videgrafia in cui immagini, colori e suoni, si
spandono e fondono in un continuum spazio-temporale. Un’installazione che vuole
essere foriera di un messaggio sociale importante, rafforzato anche dal
carattere di vero e proprio evento, grazie alle
rappresentazioni teatrali sul tema della disabilità a cura della Compagnia
degli Antipatici di Velletri, a quelle musicali con l’Orchestra Giovanile Monte
Mario diretta dal maestro Alfredo Santoloci e di danza con l’esibizione dei
ballerini non vedenti Stefano Trella e Teresa Pagliaroli.
Feedya (Feed Young Art) Art Foundation è un’associazione culturale formata da persone che lavorano in ambiti molto diversi, unite dalla passione per l’arte e le battaglie civili. Nasce per sostenere l’arte, ma anche per nutrire le coscienze attraverso l’arte. È questa la mission dell' organizzazione che punta a portare la ricerca, nelle sue molteplici espressioni, tra la gente, considerandola un mezzo per abbattere le barriere e integrare, creando una piattaforma, soprattutto una nuova sensibilità comune.
Perché ci danno una mano i grandi nomi dell’arte
Non
a caso lungo questa strada abbiamo ottenuto anche l’importante adesione di
personaggi noti che salgono così con noi (fisicamente o moralmente) sulla barricata
di questa battaglia civile. Il 9 aprile sarà presente infatti Vittorio Sgarbi che – noto per le sue posizioni spesso estreme –
in questo caso con entusiasmo ha deciso di aderire all’iniziativa, in qualche
modo garantendo con la sua presenza la validità dell’iniziativa sotto il
profilo artistico. Da Andrea
Bocelli invece – che rappresenta l’Italia
migliore nel mondo, quella del talento, della tenacia, dello sguardo sugli
altri (e questa non è una gaffe), che rende la società veramente civile – Una sorta
di patrocinio morale, essendo impegnato in quelle date il tenore in tournée. Ed
ecco un estratto dalla lettera che la moglie Veronica ha inviato a Feedya Art
Foundation: Sul
concetto di “diversa abilità” come risorsa, è quanto da molti anni Andrea va ripetendo,
convinto del fatto che il corpo umano sia un prodigio senza eguali e che i
canali di comunicazione col mondo siano molteplici ed articolati. Non possiamo
che accogliere, grati, gli strumenti che il transito terreno ci offre –
sottolinea mio marito – quali e quanti essi siano. Dobbiamo soprattutto
imparare a far sì che esprimano al massimo le loro potenzialità. Certo, la
visione oculare è trionfo della simultaneità e della sintesi, ed offre quindi
un quadro d’insieme dal vantaggio immediato, mentre il tatto e l’udito
propongono selezioni, tasselli da comporre... Cosicché l’immagine che si forma
è esito di un’esplorazione, carnale e metafisica. Il non vedente,
potenzialmente, ha una chiave d’accesso più elaborata dell’immagine, ha
l’immaginazione: un rapporto ispirato, poetico, “artistico” con il mondo
oggettuale. Questo, per dire quanto siamo in linea con ciò che il progetto
Magnifica inclusione si propone di divulgare (…). (…)credo di poter affermare
serenamente come voi di Feedya ed Andrea stiate combattendo sulla medesima
barricata.
Ci
stiamo impegnando con tutte le nostre forze perché questo progetto si realizzi
perché si tratta di un’iniziativa di “arte sociale”, caratterizzata da un
marcato spirito solidale per portare all'attenzione dell'opinione pubblica il
concetto che le diverse abilità sono una risorsa e che i non vedenti – come
altri disabili – possono insegnare ai cosiddetti normodotati l’abilità che
hanno sviluppato: in questo caso vedere in profondità e con "occhi
nuovi". Le loro opere d’arte infatti non hanno valore solo per ciò che
riescono a comunicare ma anche dal punto di vista formale/estetico per la loro
bellezza. Sono opere d’arte a tutti gli effetti. Questo nuovo punto di vista
consente a nostro avviso di scardinare vecchi luoghi comuni o approcci
caratterizzati da inutile buonismo e controproducente pietismo. La vera
inclusione per noi è 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Curatrice del progetto è
Diana Alessandrini, scrittrice, storica dell’arte, studiosa di architettura e
giornalista, che lavora al Giornale Radio RAI dal 1998, dove ha condotto oltre
a diverse trasmissioni anche le edizioni principali del GR1, del GR2 del
Mattino e del GR3. Attualmente è Caposervizio e Conduttore del GR2 del Mattino.
Diana – all’interno della nostra associazione – è il motore trainante sui
progetti di quella che lei stessa chiama con orgoglio arte sociale. Forse
utopisticamente, ma con una determinazione concreta, crede che i sogni si
possano realizzare e che un mondo migliore da lasciare ai suoi figli debba
almeno provare a costruirlo. E l’arte è senza dubbio uno dei mezzi.
Perché chiediamo una mano alla community
Perché
noi pensiamo che darsi la mano sia un gesto bellissimo. Unire le mani può
costruire ponti inimmaginabili. Noi partiamo dal presupposto che se abbiamo un
filo, da questo filo possiamo fare una catenella, dalla catenella una maglia,
dalla maglia un tappeto. Un tappeto che – animato dalla magia della solidarietà
– voli in alto, preso quasi da una vertigine che rende possibile anche
l’impossibile. E quindi crediamo che, se qualcuno condivide quello che sin qui
ha letto o visto, non potrà che aiutarci a realizzare questo progetto che è
solo il primo passo di una strada da fare insieme.
Quanti soldi occorrono
La
nostra associazione ha la fortuna di lavorare con aziende che da tempo ci
sostengono in questo cammino, condividendo con noi l’amore per l’arte e un
senso civico che sempre più speriamo si diffonda. Questo ci permette – grazie
allo studio Diego Maggi Graphic Designer – di avere un’immagine coordinata del
nostro progetto di altissimo livello, fresca, innovativa, con la formula della
sponsorizzazione tecnica che ci permette di risparmiare circa 10.000 euro.
Altra azienda sensibile è Pompa Spa che cura il trasporto e l’allestimento
delle nostre mostre con la stessa modalità. Ma una esposizione, e in
particolare un evento come quello che abbiamo intenzione di realizzare che
unisce a pittura e scultura anche musica, danza, teatro, deve prevedere anche
un impianto elettrico/luci/audio importante. I service contattati, che
forniscono dai microfoni, alle luci, dagli altoparlanti, al videoproiettore,
dal palco alla certificazione di conformità ci hanno chiesto non meno di 4.850
euro. L’allestimento, per quanto realizzato con materiale riciclato come i
pallet di legno EPAL, tuttavia non costa meno di 3.700 euro. L’orchestra
Giovanile Monte Mario, che suonerà nel giorno di chiusura, diretta dal Maestro
Alfredo Santoloci già direttore del Conservatorio di Santa Cecioia, pur in
formazione ridotta da 16 elementi, ha comunque un costo di diaria e spese di
viaggio non inferiore a 5.000 euro. Le spese di viaggio e pernottamento degli
artisti, attori, ballerini, musicisti (circa 100 persone) pur in convenzione
con alcune strutture milanesi non potrà costare meno di 9.450 euro. Il
catalogo, che prevediamo trilingue (italiano/inglese/spagnolo) in formato cm
20,5x26, di 96 pagine in quadricromia su carta patinata opaca avorio, copertina
con alette da 19 cm in quadricromia su carta da gr. 300 plastificata opaca,
rilegatura in brossura filo refe, 1000 copie, ha un costo di 6.500 euro. La
stampa della grafica, tra flyer, banner, roll up & co, ammonta a circa
1.500 euro. Le
spese complessive dunque ammontano a un totale di 31.000 euro per la sola tappa
di Milano.
Un pensiero per te che ci aiuti
Proprio
il catalogo è il modo per rendere tangibile e inattaccabile dal tempo ciò che
facciamo e ciò in cui crediamo. E il catalogo è il nostro biglietto da visita,
ma anche il segno concreto della collaborazione tra tutti, soprattutto con chi
ha donato i soldi tramite la campagna di crowdfunding. Con una donazione minima
di 50 euro potremo inviare a casa il catalogo autografato da tutti gli artisti.
Obiettivi di lungo periodo
Come
abbiamo detto, la mission di Feedya è portare l’arte dove ce ne sia bisogno. Da
questa essenza migrante e dal nome stesso dell’iniziativa Open borders l Open minds nasce l’idea di portare il progetto in altre
città dopo Milano. Un obiettivo che impegnerà tutto il 2017 e che sarà
possibile realizzare solo quando la campagna di crowdfunding sarà conclusa e se
avrà avuto successo.
Rimini 23-25 giugno 2017 – Rimini è uno dei luoghi più noti d’Italia,
meta di milioni di turisti ogni estate. A ospitare Open borders l Open minds. Magnifica
inclusione sarà l’aeroporto internazionale Federico Fellini, di recente rinato a nuova vita e crocevia di nuovi
flussi turistici, grazie a una campagna di promozione avviata a partire dalla
primavera 2016 con i principali tour operator, compagnie aeree e aeroporti a
livello europeo e internazionale. Inoltre i maggiori brand del Made in Italy
stanno scegliendo lo scalo romagnolo per i loro punti vendita. I flussi dei
passeggeri in entrata e uscita segnalano particolarmente la presenza di
cittadini russi e del Medio Oriente, oltre che dell’Europa del Nord.
In
questa tappa il format di Open borders l Open minds. Magnifica inclusione si aprirà al cinema. Nella cittadina che ha dato
i natali al più grande regista italiano, l’arte e il cinema si fonderanno con
un unico obiettivo: utilizzare – oltre al linguaggio dell'arte – anche quello
del cinema per portare all'attenzione dell'opinione pubblica le risorse di una
vita... al buio. L'arte nata dall'intuizione dei fratelli Lumière ha in questo
caso il compito di illuminare, di accendere i riflettori su vite le cui
risorse, faticosamente trovate dentro di sé, possono insegnare molto a tutti.
Protagonista sarà il regista Silvio Soldini che ha realizzato con Giorgio
Garini un docufilm dal titolo L'albero indiano,
per CBM, la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella
prevenzione e cura della cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo.
Ambientato a Shillong, nella regione del Megalaya nel nord est dell’India, è un
reportage asciutto e intenso che esprime appieno i valori di CBM: l’inclusione,
il lavorare insieme, l’apertura alle differenze. La mostra/evento troverà
spazio sulla magnifica Terrazza
Fellini, luogo che in estate è punto di
attrazione per i passeggeri dello scalo e non solo. I giorni della
mostra/evento, in cui sarà ovviamente esposta l'opera collettiva Magnifica
inclusione, saranno arricchiti da dibattiti e momenti di confronto e incontro
con personalità del cinema e della cultura, del calibro di Dacia Maraini,
attenti e partecipi a queste tematiche e che quindi faranno anche da traino per
il pubblico troppo spesso distratto e interessato solo dagli aspetti
ludico-gastronomici.
|
Amatrice 24-27 agosto 2017 – Il 24 agosto 2016 Amatrice è stata
letteralmente rasa al suolo dal terremoto. La cittadina, nota al grande
pubblico per gli spaghetti all’amatriciana ma luogo di bellezze
storico-artistiche e naturalistiche, è oggi in ginocchio. È intenzione portare
l'evento Open
borders l Open minds. Magnifica inclusione sul
piazzale dove è stata edificata la scuola a tempo di record dalla protezione
civile della provincia autonoma di Trento. In questo caso il format ingloberà il dramma del terremoto
vissuto dai bambini.
|
Saranno
esposti sul piazzale, accanto e intorno all'opera d'arte collettiva Magnifica inclusione i disegni e le opere realizzate con la creta da
parte dei bambini durante l'anno in corso, in base a una convenzione di Feedya
Art Foundation con la scuola proprio per la realizzazione di questo progetto.
Durante l'anno scolastico gli artisti di Feedya realizzeranno dei laboratori
nella scuola con i bambini: tra loro artisti non vedenti che insegneranno agli
alunni a vedere oltre gli occhi, a vedere con le mani, ascoltando il cuore in
particolare nella rappresentazione materica della paura del terremoto. Artisti
vedenti insegneranno invece ai bambini la creazione di opere d'arte con il
riciclo dei materiali di scarto con un progetto che utilizzi, laddove
possibile, le macerie del sisma.
Bruxelles 12-15 ottobre 2017 – Il 12 ottobre 2017 si celebra la giornata
mondiale della vista, istituita dall'OMS. È l'occasione per portare un progetto
sociale di questa importanza nel cuore dell'Europa.
In
questo caso il format si modificherà in base alle difficoltà di trasporto
dell'allestimento. L'opera Magnifica inclusione verrà
esposta negli spazi della Commissione Europea, ovviamente al centro della sala.
Sulle pareti intorno saranno esposte stavolta gli ingrandimenti delle
fotografie dei tre appuntamenti precedenti. Una carrellata dunque dei momenti
salienti del progetto. Sarà inoltre presentato il catalogo dell’iniziativa
“tradotto” in braille, ma soprattutto una petizione che chieda
l'implementazione delle politiche e azioni di sensibilizzazione nei confronti
dell'inclusione dei non vedenti nelle istituzioni artistiche.
Cuba fine novembre 2017 – Il disgelo diplomatico, la ripresa dei voli
commerciali, la morte di Fidel Castro, l'elezione di Donal Trump alla
presidenza degli Stati Uniti d'America. Cuba sta vivendo da circa due anni a
questa parte al centro del mondo. E continuerà a starci se è vero come è vero
che l'elezione del miliardario americano, contrario a togliere l'embargo
all'isola caraibica, spariglia le carte in tavola di un percorso avviato
dall'amministrazione Obama con la determinante mediazione della chiesa di Papa
Francesco. Questo 2017, con l'insediamento di Trump il 20 gennaio, sarà un anno
determinante negli equilibri internazionali sull'isola dove stanno arrivando
gli investitori e dove - lo dice chi la conosce bene - l'attenzione alle
persone disagiate è in crescita. Sotto questo punto di vista la settimana della
cultura italiana a Cuba è uno degli appuntamenti più importanti. PortareMagnifica inclusione a Cuba, tramite il nostro Istituto di Cultura e
la nostra ambasciata diventa dunque - in questo particolare momento -
un'operazione culturale/sociale/commerciale di assoluta rilevanza.
Occhialoni - Rosaria Scalzo
Scopri come sostenere Magnifica inclusione https://buonacausa.org/cause/magnificainclusione
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