Senza farla troppo lunga, il problema è l'istruzione. Non tanto quella di base (che ok, non ci siamo, ma va beh), ma proprio quella secondaria e quella universitaria. Si insegnano teorie vecchie, storie vecchie, metodi sbagliati e superati. Chi esce dall'università non ha la minima idea del mondo, perché non solo non lo ha visto e vissuto in prima persona, ma perché quello che ha studiato è superato. È tutto talmente evidente! Siamo accademici e istituzionali in ogni nostro gesto, eppure in questo mondo non funziona niente! E chi lo governa secondo voi? Chi ha frequentato l'asilo? No! Chi si è laureato! L'economia non funziona, l'ambiente è al collasso, il lavoro non c'è, le guerre devastano le nazioni, l'inquinamento scioglie i ghiacci... e udite udite OGGI alcuni ricercatori ACCADEMICI affermano che probabilmente, ripeto PROBABILMENTE, la causa dello scioglimento dei ghiacci è al 99% opera dell'uomo. Ecco, io non vorrei insistere, ma i grandi visionari hanno sempre avuto ragione, le streghe bruciate avevano ragione, gli scienziati messi al bando avevano ragione, gli artisti folli vedevano tutto in anticipo e con chiarezza... sarà per caso che è il sistema ad essere vecchio e quello che viene insegnato ad essere sbagliato? Naturalmente a qualcuno questo potrebbe, ripeto POTREBBE, fare molto comodo, ma questo è un altro discorso!
lunedì 19 dicembre 2016
lunedì 12 dicembre 2016
Cercasi maestro
Sentenziare è probabilmente impossibile. Forse a questo punto, sarebbe meglio se non scriveste mai: questo è definitivamente così, quello è definitivamente colì, perché pensando a due poli, ci si allontana notevolmente dalla soluzione ... direi piuttosto, pensate a un frattale... ecco... poi sentenziate se ci riuscite... e se ci riuscite, sarò vostro allievo!
domenica 11 dicembre 2016
Il più grande dono...
Il più grande dono, e contemporaneamente il più grande fardello, che potete dare/fare a vostro figlio è farlo studiare, ma tanto, talmente tanto da riuscire a capire che tutto quello che ha appreso/compreso è totalmente sbagliato.
sabato 10 dicembre 2016
Ipotesi, ma non troppo
Da tempo immemore si vocifera di antiche civiltà, di mitiche età dell'oro. Secondo una ricerca scientifica internazionale del Cnr/Isma basata sul carotaggio dei ghiacci dell'Antartide, 14.000 anni fa la Terra ha sofferto un incremento massiccio di gas serra e metano. Una spiegazione plausibile, che avvalorerebbe leggende e tradizioni come i Vimana, gli antichi testi sacri Induisti, sarebbe quella di una popolazione di circa 10 miliardi di persone e attività produttive tecnologicamente avanzate in età arcaica, che avrebbero immesso nell'aria quantità enormi di anidride carbonica, esattamente come sta accadendo oggi. Fantastoria e fantascienza non sono mai state così vicine.
martedì 6 dicembre 2016
Proposte di lavoro nel mondo dell'arte
Apprezziamo molto il suo lavoro, la sua tecnica e la cifra stilistica, nonché gli sforzi che sta facendo per mantenere fede alla sua libertà intellettuale, ma per noi è necessario modificare la tipologia di immagini e i soggetti proposti. Innanzitutto sarebbe preferibile meno straniamento e più intrattenimento, e poi sarebbe opportuno realizzare immagini anche in bianco e nero (che per il pubblico risulta più elegante e raffinato, diciamo artistico) purché figurativo. Vanno bene i temi sociali purché siano raffigurati soggetti esotici (di altre comunità o in condizioni difficili) e non locali. Se italiani o europei, target adolescenziale di estrazione media, no centri sociali o simili. Per quanto riguarda la musica renda tutto più ritmato, magari un po' di swing, così centriamo il bersaglio. Speriamo possa apportare modifiche al filmato che ci ha proposto e che troviamo originale, professionale e valido sia nei tempi, che nella composizione anche se, come avrà capito, risulta decisamente lontano dal nostro target. Infine se può rimuovere tutta la sequenza di parole: potere, autonomia, sistema, prodotto e merce. Una volta apportate le modifiche che le abbiamo suggerito, invii nuovamente il tutto e dopo la verifica stabiliremo un incontro per definire il tutto. Saluti e bla bla bla bla.... ecco questo lo stato dell'arte...
cosa modificherò io? Io non modificherò proprio niente! Ma neanche morto!
giovedì 1 dicembre 2016
C'è qualcosa che non va!
Pensa l'assurdo... diamo i nostri soldi alle banche... queste si pagano gli stipendi, i locali, comprano e investono con i nostri soldi in prodotti e servizi che neanche condividiamo... poi andiamo a ritirare i nostri soldi e dobbiamo perfino pagare per ritirarli... e un tot al giorno....mica come vuoi tu!! ... saremo scemi?
Un post dal social...
Sono gli ultimi 3 giorni prima del Referendum .... poi ci rimetteremo tutti a 90° e cominceremo a lamentarci dell'esito!! Se vincerà il Si parleremo male di quelli che hanno votato Si, se vincerà il No parleremo male di quelli che hanno votato No! L'Opinione pubblica si forma in tv, sui social, in radio... non certo in piazza.... di che vuoi parlare su Facebook? Questi sono gli argomenti.... tutti ci facciamo un po' di pubblicità, parliamo male di cose e persone, mostriamo nei nostri selfie il nostro cinismo, i nostri sorrisi fintissimi in pose di plastica, le unghie lunghe come quelle della streghe animiste dell'Africa Nera, mettiamo mi piace a chi sta male, ai cuccioli, ai bambini appena nati, alle feste comandate, ai raccolti di funghi e castagne, a seni e fondoschiena gonfiati ad arte, alla nuova serie televisiva copia di altre mille copie, alla squadra del cuore, condividiamo bufale e mostriamo la nostra incapacità nello scrivere.... questo è quanto! Lo facciamo in un luogo virtuale perché la realtà ci sfugge, un luogo dove quelle che si sentono belle scrivono di aver mal di testa e intanto mostrano un selfie erotico mentre il marito si ripassa il ripassabile fuori casa, un nonluogo dove i maschi sono veramente maschi ma la notte no, una piazza telematica in cui gli artigiani si aggiungono italian al nome illudendosi di diventare artisti, lo spazio virtuale dove gli operai della musica aggiungono al loro pseudonimo lo strumento che suonano, magari in inglese, come fosse un marchio di fabbrica, la matrice digitale in cui i ricchi figli di ricchi mostrano la loro tristissima vita pseudo mulino bianco e ovviamente vorrebbero eliminare le minoranze ...ma postano in pochi!!! Moltissimi stanno lì in silenzio e si mordono continuamente la lingua, non scrivono sui social, perché in fondo in fondo li considerano uno strumento di manipolazione e vendita in cui navigano milioni di poveri sfigati ... oppure di tanto in tanto mettono mi piace... come per dare la benedizione 😂 De che vogliamo parlare? .... del fatto che qualche pazzo, senza prendere una lira, fa sperimentazione nel mondo dell'arte e il sistema non è minimamente pronto per accettarlo? Questo luogo virtuale è esattamente come le panchine di paese dove d'estate si radunano le vecchie comari che ciarlano e sparlano di tutto e di tutti... e quanto ci piace.... allora a questo punto io faccio questo, cerco di aiutare chi proprio non ha gli strumenti necessari per capire... capire "cosa", ti chiederai? Capire che la storia possiamo scriverla proprio noi e che i politici siamo TUTTI NOI!! Non si tratta di alieni... siamo noi venditori di fuffa che non abbiamo lavoro e come ultima spiaggia, spesso facciamo i politici sfruttando un mestiere vecchio come la storia occidentale stessa pensando solo alla retorica e non alla sostanza... e sempre noi che scriviamo gli articoli che poi diventeranno storia... vedi Fidel Castro? Come uscirà da questo racconto? Dittatore o rivoluzionario? DIPENDE! E sai da che dipende? Non da che parte guardi il mondo 🎶🎵 ma da quale governo avrà più soldi per pagare più scrittori... ricordi quelli che giravano insieme al Re e scrivevano le gesta del loro signore?? ECCO! QUELLI! (figurati se potevano scrivere male... gli tagliavano prima i testicoli e diventavano sopranisti, poi se cantavano male gli tagliavano la testa) Cioè il 99% delle notizie proviene da agenzie e ok, ma le notizie che arrivano alle agenzie provengono dagli uffici stampa... cioè uffici dove lavora qualcuno pagato da qualcun altro... voglio dire... Quale è l'importanza che diamo agli eventi? Sono scelte! Per me è più importante sapere che la mia famiglia stia bene... e comunque keep calm and stai sereno... se continuiamo così di storia ce ne sarà poca.
mercoledì 16 novembre 2016
Arteoartoartattak
Sapete cosa è l'arte oggi? No! Perché non lo sanno nemmeno gli artisti cosa è! Ma certo non è e non potrà mai essere copia! Copia del passato, copia del classico, copia del vecchio, copia del ben fatto! Quella è l'arte che È STATA e di cui parlano gli accademici, l'arte che dopo cinquecento anni riesce a capire perfino il pubblico digiuno! Allora saper disegnare come Caravaggio è facile se lo studi, saper scolpire come Michelangelo è elementare se lo studi! Bastano ore di lavoro... alla fine è esattamente come fare l''uncinetto... è artigianato e non arte! Non ve lo scordate mai! L'arte è quella cosa che esce dalle orbite, che spruzza da una ferita scoperta, che sbocca dallo stomaco in subbuglio... l'arte è quell'oggetto che non esiste, quel sentimento che non conosce lemma, quell'ansia che non ha fine. L'arte è quella cosa che sbeffeggia il potente e se ne frega del suo mercato...è in fondo l'idea unica e irripetibile che combatte ogni stereotipo.
Marco Brama
sabato 29 ottobre 2016
"Due donne in basso", Marco Brama, MariElla Sto, Cristina Failla, Upperlab, Bergamo, 21 Novembre 2018 ore 21.00,
mercoledì 12 ottobre 2016
Il confine tra arte e sciacallaggio
mercoledì 5 ottobre 2016
Ghetto 13 - 2009... ma che Duchamp e Cattelan
http://marcobrama.blogspot.it/2015/07/lp-ghetto-13.html
Hip hop, trip hop, jungle, d&b... dove si muove il mondo musicale commerciale? Ecco l'omaggio divertito di Marco Brama. L'album (di cui esistono online video etichettati come provenienti da un fantomatico Musica per ragazzi) è quanto di più vicino ai generi industriali sia riuscito ad arrangiare (più o meno ndr). Partecipa al disco anche La libera orchestra etnica. I video sono realizzati presso il centro video Roma città apertà e i brani registrati al Jungle Sound Studio.Tra le audiovideografie spicca "Ghetto 13 - the gold american culture" interamente realizzato con le immagini di un water che diventa d'oro.
giovedì 15 settembre 2016
“Incontro con le fiabe” installazione permanente di Lidia Scalzo VENERDI' 16 SETTEMBRE ORE 19.30
sabato 10 settembre 2016
È fragile - Domenica 18 Settembre ore 21.00 Viterbo
Francesca Spurio ha iniziato con gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica dell’Antoniano di Bologna e la Scuola di Teatro Nuova Scena di A. G. Garrone (BO). Ha proseguito la formazione seguendo seminari e laboratori tenuti da esperti provenienti dalle più prestigiose scuole europee (Pierre Byland, Lindsay Kemp, Annette Sachs, Linda Wise, Chattie Salaman, Sigrid Loos…) . Ha lavorato in vari teatri fra cui il Comunale di Bologna (Amleto, Storia di Babar il piccolo elefante, Abu Hassan…) in TV: Carabinieri 3, Nebbie e delitti 2, Medico in Famiglia 6, 7 e 10, Donna detective 2, I Cesaroni 4,Verdetto finale… nel Cinema: Pupi Avati e Paolo Virzì, Radio RAI: Dancing Esperia, Partita doppia per la regia di Paolo Modugno ecc … Da tempo si dedica anche alla didattica: laboratori teatrali per adulti e bambini, promozione della lettura (Istituzione Biblioteche di Roma, SBCR, Consorzio Biblioteche Bassa Sabina, Biblioteca Consorziale di Viterbo, Civitavecchia, ecc.), Educazione ambientale affiancando esperti naturalisti con letture a tema (Agenzia Regionale Parchi, Roma Natura, ecc.).
domenica 24 luglio 2016
A volte... ma non troppo
A volte non capiamo le cose e finiamo per non apprezzarle. O meglio: spesso non abbiamo gli strumenti per capire e invece di sforzarci per comprendere e crescere, sputiamo sentenze. A volte non si hanno gli strumenti, a volte potremmo averli, ma siamo troppo pigri, cinici e boriosi, per mettere in discussione noi stessi. Gli artisti invece vivono proprio di questo, tentando, a volte, di ridiscutere non solo il proprio Essere o l'Assoluto, ma, materialmente, la società in cui vivono portandone alla luce i limiti ponendo interrogativi. La forma in questo senso non rischia mai di diventare involucro artigianale. Per un creativo dare spunti di riflessione è già un buon punto di partenza! Egli sa che per comunicare è necessario un linguaggio e in questa società i linguaggi sono mediati. Parlare a chi non ascolta, far vedere a chi guarda soltanto, richiede necessariamente un'arte comprensibile e conosciuta, (musica, video, poesia, pittura ...). Ora se il mezzo è tale e non il fine, si deve "tentare" di "spostare" le normali abitudini, le modalità di comprensione dovute ad un addestramento involontario e costrittivo del pubblico e parlare con il proprio linguaggio, senza filtri e limiti imposti da una produzione. Straniare sguardo e udito per offrire uno specchio. Se questo produce nello spettatore un interrogativo, lo scopo è raggiunto.
sabato 23 luglio 2016
lunedì 11 luglio 2016
Lillo di Mauro e Marco Brama "A Nudo" Parole Immagini Musica - 23 Luglio 2016 ore 21.00 - Museo del Patrimonium Sutri (VT)
domenica 3 luglio 2016
Realmente e Soprattutto
Arte, musica, cinema, danza, teatro... come se non ci fosse un apparato industriale, come se gli artisti fossero indipendenti, indispensabili e unici... alla fine ancora oggi vince la poiesis sull'Idea... Siamo abituati e indottrinati al sistema da quando nasciamo, vediamo, ascoltiamo, subiamo una selezione stratificata in millenni. I media sono voce ed espressione di scelte maggioritarie industriali, di produzione, distribuzione, dove l'originalità non è lo scopo, lo scopo è fare soldi, farli in fretta, trasformando tutto in merce, dando corpo perfino alla musica che in fondo, a ben pensare, è immateriale. Accendere la tv, la radio, aprire i libri, andare al cinema; tutto è frutto di una produzione che mette il punto sull'idea trasformandola in prodotto. L'indipendenza è mal vista, non supportata perché in fondo non alimenta il sistema, non produce soldi, piuttosto mette in discussione il sistema stesso che a sua volta non vuole essere messo in discussione. L'occhio e l'orecchio sono tanto attivi quanto e soprattutto recettivi, l'educazione alla cultura, alla prassi, condizionano gusti e scelte già dalla tenera infanzia. Vi siete mai chiesti perché REALMENTE vi piace un genere musicale e non un altro? Un genere cinematografico e non un altro? E SOPRATTUTTO: vi siete mai chiesti perché, nonostante si cresca, si impari, si cambi, si sperimenti, esistono i generi? E perché gli artisti "creano" opere di genere e non opere vere e uniche, diverse come loro e fuori dagli schemi dei generi e della forma? Quella che conosce il mondo dei musei, delle audio/video discoteche, spesso non è arte, ma semplice merce, formalizzata e asservita al sistema industriale. Sarebbe importante che gli artisti, in massa, si ponessero il problema dell'unicità dell'opera, della loro opera, della forma che danno alla loro Idea attraverso la fotografia, la musica, la videoarte, la pittura che sia, nell'epoca della riproducibilità tecnica, uscendo dal meccanismo che alimenta e si autoalimenta. L'autoproduzione e la distribuzione indipendente sono la soluzione ... resto a disposizione per chi volesse approfondire le tematiche di cui sopra. Buona serata a tutti i veri artisti e a tutti i presunti critici. 😊
Next Step
sabato 2 luglio 2016
Mare...
Se è vero che la speculazione nacque e visse nell'agio e l'arte si sviluppò e ancora opera nel bisogno, ecco spiegata la sensibilità, l'affinità degli artisti per chi è alla ricerca di un luogo migliore e la diffidenza del potere nei confronti della qualità. #noborders
Scienzafanta
Ci troviamo in Prigionia, un paese molto antico formato dall'unione di molte regioni. Un paese che vive sfruttando le risorse in modo dissennato. Paese ricco, ma in crisi perché vecchio. Un luogo dove la democrazia è solo apparente e giornalisti e politici sono asserviti all'economia a sua volta asservita alla tecnologia sovvenzionata dalle fondazioni di ricchi signori del potere. Un giorno un giovane uomo guardando lo schermodemonio che trasmetteva informazioni, si rese conto come in fondo ai politici di Prigionia non interessava nulla della gente comune, proprio quella gente che col suo lavoro alimentava e manteneva saldo il sistema economico di base. L'importante per i politici era avere tanti sudditi, più erano e meglio era perché il potere, dopo la loro rivoluzione scientifica, si misurava quantitativamente, con i numeri e non più qualitativamente come accadeva nell'antichità. Più popolazione, più potere personale e fondi dagli invisibili sovrani padroni. Naturalmente bisognava legittimare il tutto. I politici cominciarono a pagare giornalisti e storici che raccontarono quanto necessario alla sopravvivenza del potere politico, ma oscurarono accuratamente le storie dei Re sovrani creando "troll di troll" nella rete delle reti. Il giovane ribelle andò in piazza e gridò: "Basta! Giornalisti e politici avete veramente oltrepassato il limite! Tutta questa vergognosa storia per annullare il voto popolare che ha segnato l'uscita dell'Impero Separato dall'Unione economica delle Prigioni ! Vergogna! È un voto popolare! PUNTO! Non potete dire che è fatto da gente che non capisce nulla e soprattutto, se non capisce nulla, sarà per caso anche conseguenza del vostro sistema scolastico? Siete voi a gestire e organizzare la vita delle persone, siete voi a stabilire i piani ministeriali, siete voi a decidere cosa insegnare, far capire e conoscere alle persone fino alle scuole dell'obbligo! Dopo non potete lamentarvi di nulla, E SECONDO NON POTETE DELEGITTIMARE IL VOTO! Unico strumento di democrazia diretta!" Il giovane era molto preoccupato... preoccupato soprattutto per come pensava si sarebbe affrontata la crisi economica che da anni affliggeva il Pianeta Merdosia e tutte le nazioni più ricche, come quella delle Regioni Unite di Etnocentropoli. Quest, così si chiamava il ribelle pensatore, si rese conto dai telegiornali trasmessi dallo schermodemonio, che la gestione della crisi stava prendendo pieghe pericolose per la popolazione stessa con la costruzione di un sistema terroristico spaventoso... Non era qualcosa di esterno al sistema, ma il sistema stesso che lo aveva generato e alimentato. Quest pensò: "Se non vale un voto, quanto vale una vita? Perché far credere ai merdosi, ovvero a tutti gli abitanti di Merdosia, che il terrorismo è qualcosa di esterno al sistema e non una costruzione segreta del potere per mantenere il sistema in stallo e le persone sotto scacco?" Come fini la storia? Beh, quando giunse voce di quel pensiero alla BIU (Bastarden Intelligence Union) che aveva il compito di monitorare lo stato di segretezza del primo potere, si passo all'eliminazione del vero problema: il pensiero libero di Quest, che venne giustiziato perché ritenuto eversivo e pericoloso.
venerdì 24 giugno 2016
Arte.. ahahah
Arte, musica, cinema, danza, teatro... come se non ci fosse un apparato industriale, come se gli artisti fossero indipendenti, indispensabili e unici... alla fine ancora oggi vince la poiesis sull'Idea... Siamo abituati e indottrinati al sistema da quando nasciamo, vediamo, ascoltiamo, subiamo una selezione stratificata in millenni. I media sono voce ed espressione di scelte maggioritarie industriali, di produzione, distribuzione, dove l'originalità non è lo scopo, lo scopo è fare soldi, farli in fretta, trasformando tutto in merce, dando corpo perfino alla musica che in fondo, a ben pensare, è immateriale. Accendere la tv, la radio, aprire i libri, andare al cinema; tutto è frutto di una produzione che mette il punto sull'idea trasformandola in prodotto. L'indipendenza è mal vista, non supportata perché in fondo non alimenta il sistema, non produce soldi, piuttosto mette in discussione il sistema stesso che a sua volta non vuole essere messo in discussione. L'occhio e l'orecchio sono tanto attivi quanto e soprattutto recettivi, l'educazione alla cultura, alla prassi, condizionano gusti e scelte già dalla tenera infanzia. Vi siete mai chiesti perché REALMENTE vi piace un genere musicale e non un altro? Un genere cinematografico e non un altro? E SOPRATTUTTO: vi siete mai chiesti perché, nonostante si cresca, si impari, si cambi, si sperimenti, esistono i generi? E perché gli artisti "creano" opere di genere e non opere vere e uniche, diverse come loro e fuori dagli schemi dei generi e della forma? Quella che conosce il mondo dei musei, delle audio/video discoteche, spesso non è arte, ma semplice merce, formalizzata e asservita al sistema industriale. Sarebbe importante che gli artisti, in massa, si ponessero il problema dell'unicità dell'opera, della loro opera, della forma che danno alla loro Idea attraverso la fotografia, la musica, la videoarte, la pittura che sia, nell'epoca della riproducibilità tecnica, uscendo dal meccanismo che alimenta e si autoalimenta. L'autoproduzione e la distribuzione indipendente sono la soluzione ...
Marco Brama 24/06/2016
venerdì 27 maggio 2016
Digitale Analogico
Uno dei problemi di questo mondo digitalizzato e virtuale in cui siamo immersi, è che non avremo e non lasceremo traccia del 99% di quello che realizziamo. Non stiamo lasciando forme perché non lavoriamo più con la materia... tutto ciò che è in rete è diventato immateriale come musica eterea che aleggia nell'aria... forse non è neppure un problema se ragioniamo nel lungo termine, ma sicuramente, di questa società così tecnologica non resterà memoria.
lunedì 23 maggio 2016
Crossmediale e Intermediale - differenze
Crossmediale, incrocio tra le piattaforme, discipline. Le singole componenti si fondono in un unico oggetto che è la somma, l'incrocio tra le parti. Immaginiamo un vaso in oro dove le componenti iniziali rame e oro si fondono e quindi confondono.
Intermediale è invece un intreccio tra discipline artistiche. Immaginiamo un tappeto dove i fili colorati producono un nuovo oggetto, ma restano sempre e comunque visibili. Questo tipo di approccio è spesso riferito a forme di spettacolo, appunto definite "intermediali", come concerti con proiezioni video, musica, danza, pittura, contemporaneamente sul palco.
Transmediale è da considerare sinonimo di crossmediale con la variante relativa all'apporto di significazione apportato dal medium che ospita ad esempio la storia.
giovedì 19 maggio 2016
sabato 7 maggio 2016
Istallazione "Fata madrina" di Lidia Scalzo con le musiche di Marco Brama "Le fiabe sono vere" - Auditorium Parco della Musica Roma
CON LE MUSICHE DI MARCO BRAMA
Marco Brama |
Locandina evento |
Fata Madrina - dettaglio |
Eco Garden |
venerdì 22 aprile 2016
Prince - Analisi stilistica degli album dal 1978 al 2016
Quanto c'è da dire su Prince? Probabilmente più di quanto si possa immaginare. Non molto apprezzato in Italia, conosciuto soprattutto per qualche singolo di successo che non rende minimamente merito alla sue qualità musicali, in realtà il genietto di Minneapolis lascia ai posteri capolavori assoluti della musica sconosciuti ai più. Gemme preziose e inarrivabili, sparse qua e là in una sconfinata library di brani dallo stile inconfondibile, che solo dal vivo riuscivano a mostrare, anche all'ascoltatore medio, la qualità altissima della scrittura, il virtuosismo (mai ostentato) e l'innovazione incredibile, originalissima e irraggiungibile dell'arrangiamento che trovano compiutezza stilistica nel live "Sing o' the times", in "The Rainbow Children", "News", in "Xpectation".
Gli esordi
1978 – For You
1979 – Prince
1980 – Dirty Mind
1981 – Controversy
1982 – 1999
I lavori di questo periodo sono un colpo al cuore. Definire i lavori "strani" è dir poco. Si sente tutta la rozzetta dei mezzi e quello che emerge è uno stile asciutto, scarno, eclettico, sporco. Abbandonati i violini sintetici alla linea melodica i 5 album degli esordi sono un caleidoscopio ipnotico, una new psichedelia inusitata dove talvolta ci si perde tra punk ed elettronica sperimentale, testi al limite dell'osceno, giri di basso passati agli annali, suoni volutamente "brutti". Annie Christian, Something in the water does not compute, All the critics Love U in New York, Automatic, Sexy Dancer, danno l'idea del genio assoluto. Accordi sospesi, atmosfere inquietanti, melodie ipnotiche, suoni "rumorosi", chitarre secche come in pochi altri lavori, una voce graffiata dall'incredibile estensione, fanno da contraltare al falsetto irriverente e talvolta fastidioso. Il testo di Controversy la dice lunga: né bianco né nero... ma qualcosa di nuovo.
Il periodo d'oro
1984 – Purple Rain
1985 – Around the World in a Day
1986 – Parade
1987 – Sign o' the Times
1988 – Lovesexy
1989 – Batman
I 6 album del periodo d'oro contengono alcuni dei brani più importanti della musica contemporanea. Sparpagliati qua e là come solitamente faceva Prince. In un'apparente eterogeneità, tra brani più o meno riusciti, ogni album contiene dei momenti incredibili da cui sono stati estratti decine di singoli, b-sides e di cui esistono decine di versioni, centinaia se non migliaia di brani non inseriti o cantati da altri e alcuni singoli entrati di diritto nella storia della cultura pop: When doves Cry, Darling Nikki, Purple Rain, Let's go crazy, The beautiful ones, Condition of the heart, Temptation, Kiss, Girls & Boys, Something it snows in April, Sign o' the times, The Cross, U got the look, Sign o' the times, Alphabet Street, Batdance, giusto per citarne alcuni. Questi però sono concept album che vivono nella loro interezza, tra alto e basso, tra minimale e barocco. Si passa dal carico saturo e colorato di Around the world all'asciutto e raffinato di Parade (pesantemente tagliato nella versione ufficiale che come sempre eliminava dai brani le parti finali di pura musica che erano notoriamente le più interessanti e sperimentali -troppo per chiunque all'epoca- ma poco commerciali). Quest'ultimo in particolare, è un album per intenditori, il migliore in assoluto a livello compositivo, stilistico, armonico. Una vera pietra miliare della musica contemporanea. Poco appariscente per i più, ma un vero compositore/arrangiatore può capirne il valore assoluto anche oltre il contesto. Niente è lasciato al caso, tutto è perfetto e congeniato. Venus de Milo, New Position, Under the cherry Moon, tutto, completamente, fino alla semplice e meravigliosa Sometimes it snows in April. Sign o'the times, il cui live è sicuramente uno dei migliori di tutti i tempi, nonché l'opera più esemplificativa dell'artista. È una pietra miliare dello spettacolo live, inaugura un format che Prince utilizzerà spesso negli anni successivi passando tra generi e inventandone altri. Ma non c'è mai niente di eccessivo, di impattante, un ascoltatore medio potrebbe non rendersi conto della penna, della qualità della scrittura camuffata da arrangiamenti rivoluzionari, elettronici e fuori dagli schemi. Lo stesso Lovesexy contiene brani incredibili "mascherati" da un fresco e insolito mix di suoni elettronici apparentemente commerciali. Eppure a ben ascoltare i virtuosismi sono dietro l'angolo, il jazz spruzza e apre accordi e melodie, il rap si insinua tra i suoni, come le voci deformate, in un connubio perfetto. Bisogna sempre tenere a mente gli arrangiamenti che rendono difficile apprezzare le armonie e le melodie, i ritmi innovativi (Dance On), i momenti magici (I wish U heaven). Il live con il palco circolare al centro, teatro e danza, musica e racconto, diventerà un modello per gli spettacoli di artisti di tutto il mondo negli anni a seguire. Lo stesso Batman che apre con il groove perfetto di The Future la dice lunga. Eppure anche qui i tagli non rendono merito alla grandezza della scrittura. Un caso su tutti è Partyman che, nella versione estesa (non inclusa nel disco), mostra il livello jazzistico del genietto che prova a reinventare, confondere, mascherare fiati e standard in una fusion non convenzionale che lascia interdetti.
Caos e disordine
1990 – Graffiti Bridge
1991 – Diamonds and Pearls
1992 – Love Symbol Album
1994 – Come
1994 – The Black Album
1995 – The Gold Experience
1996 – Chaos and Disorder
Anni difficili e cambiamenti di stili. Tra gli album del periodo, passati un po' in sordina, troviamo momenti unici e brani magistrali. Love Symbol è sicuramente l'album migliore del periodo e uno dei più innovativi di tutti i tempi. Bistrattato per via dell'insuccesso commerciale, contiene brani complessi, articolati e originalissimi, come The 9th, Arrogance, The flow, Sexy MF. Stesso vale per Chaos & Disorder. Una distribuzione sottotono, che cercava sempre e solo la hit giusta per la radio e perdeva di vista i capolavori che Prince inseriva di tanto in tanto nei suoi album. Jazz, funk e Rock non sono mai stati così vicini.
L'indipendenza
1996 – Emancipation
1998 – Crystal Ball / The Truth
1999 – The Vault: Old Friends 4 Sale
1999 – Rave Un2 the Joy Fantastic
Non semplice il periodo, anche per via di difficoltà personali e della battaglia contro il sistema industriale che vedrà il suo lento, ma inesorabile oscuramento fatto dai media. The Vault, uscito senza il suo volere, contiene degli "scarti" di vecchi lavori come Crystall Ball. E CHE SCARTI! Diremmo piuttosto che per assaggiare un po' di VERO PRINCE, basta ascoltare proprio The Vault.
I capolavori sconosciuti
2001 – The Rainbow Children
2002 – One Nite Alone...
2003 – Xpectation
2003 – N.E.W.S
2004 – The Chocolate Invasion
2004 – The Slaughterhouse
Qui la cosa si complica. Siamo alla distribuzione online, niente passa più in radio, le vendite sono ridotte al minimo e gli album girano solo tra critici, musicisti e fans accaniti. Prince, completamente libero, produce dei veri capolavori. Assolutamente da ascoltare e conservare gli strumentale NEWS ed Xpectation nonché il pirotecnico, kitch, geniale, assurdo, perfettamente delirante, The rainbow Children. Da avere necessariamente in discografia!
Guardare al futuro
2004 – Musicology
2006 – 3121
2007 – Planet Earth
2009 – LOtUSFLOW3R / MPLSoUND
2010 – 20Ten
2014 – Plectrumelectrum
2014 – Art Official Age
2015 – HITnRUN Phase One
2015 – HITnRUN Phase Two
Musicology riporta Prince tra i grandi del mercato discografico. Un album molto valido e raffinato, 3121 apre con un party brano assurdo e fuori da ogni schema e poi Rock allo stato puro con Plectrumelectrum e sperimentazioni con Art Official Age. Suoni curati e arrangiamenti fuori dagli schemi. Non c'è un periodo storico, non c'è un rincorrere gli altri, mai. C'è solo la musica a 360 gradi, un racconto continuo e incessante, un parlare quotidiano tra alti e bassi proprio come la vita di un artista.
Se volete approfondire la conoscenza di Prince e non sapete cosa acquistare, vi consigliamo i concerti live video. Partite dal DVD live di Sign o' the times. Nessun Best of, perché le sue raccolte contengono solo i singoli più famosi, quei brani che in fondo Prince proprio non amava e che non rendono minimamente merito all'opera magistrale del folletto.